Home Cronaca Casina piange la perdita, a soli 60 anni, di Sergio Stazzoni

Casina piange la perdita, a soli 60 anni, di Sergio Stazzoni

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Originario di Marola, aveva trascorso l’infanzia a Casina, quindi aveva trovato lavoro a Milano riuscendo negli anni Novanta a costruire una bella abitazione al paese, a tornare e rilevare insieme alla moglie Mariuccia Zamboni un’avviata edicola tabaccheria ceduta soltanto due anni fa per godersi la meritata pensione. Due mesi fa, improvvisa e terribile la malattia che lo ha strappato alla moglie Mariuccia, alla mamma Ada, al fratello Carlo, alla sorella Giovanna e ai numerosi parenti.
La compagna di scuola Giovanna Caroli lo ricorda così: “Sergio aveva un carattere allegro e ottimista e l’ingresso nella sua edicola –era un ottimo consulente per il gioco del lotto – assicurava un momento di simpatia e di buonumore. Era molto attivo e in occasione dell’uscita di alcuni dei miei libri si rivelò un venditore generoso, entusiasta ed efficace. Mi piace ricordarlo mentre accoglie i clienti con un sorriso e una battuta o mentre collabora a ricostruire ricordi d’infanzia in occasione dei pranzi dei chierichetti di don Nando che per molti anni ci hanno visto festeggiarne il compleanno. Mi piace pensare che accanto alla nonna Carolina e alle zie ci sia anche il parroco della nostra infanzia ad accoglierlo in quel regno in cui certo sorride per sempre conservando negli occhi la nostalgia di quelli che ha lasciato. Alla moglie Mariuccia, alla mamma, a Carlo, alla sorella, a tutti i parenti la vicinanza non solo mia ma di tutto il paese.”
I funerali si svolgeranno oggi con partenza alle 14.30 dalla camera mortuaria del S. Anna e la S. Messa alle 15 nella chiesa parrocchiale di Casina, quindi in corteo al cimitero locale.

1 COMMENT

  1. Sono profondamente dispiaciuto
    Ho letto la triste notizia oggi 25 ottobre alle ore 15 su @CRedacon#C e mi è venuta la pelle d’oca dal dispiacere, l’ho conosciuto 5 anni fa nella sua tabaccheria-libreria in occasione della vendita del mio libro. Oltre alla gentilezza che mi ha riservato durante tutta la durata del rapporto diciamo commerciale in cui vendeva il mio libro, sono stati i complimenti che mi ha fatto, confidandomi che anche lui non aveva trascorso un’infanzia delle più felici e vedendo in me un suo gemello di sventura mi aveva raccontato della sua vita e che ora era felice e contento dopo tanti anni trascorsi a Milano e si stava godendo con la moglie la sua bella casa a Casina. Sono profondamente addolorato e porgo alla moglie, alla mamma, al fratello Carlo, che conosco, e ai parenti le mie più sentite condoglianze e quando verrò a Casina mi prometto di farlo personalmente. Scusate, sarei venuto al funerale ma l’ho saputo troppo tardi.

    (Domenico Amidati)