Riceviamo e pubblichiamo.
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Riteniamo la costruzione dell’invaso in val d’Enza, definito diga di Vetto, una priorità assoluta degli interventi infrastrutturali da effettuarsi ella nostra provincia, al pari della ex statale 63 e della via Emilia bis, pertanto raccogliamo con piena condivisione l’appello del presidente del comitato Lino Franzini e grazie alla convocazione della commissione infrastrutture presieduta dal collega consigliere della Lega nord Paolo Roggero diamo il via all’iter consiliare in commissione per spingere la Provincia di Reggio Emilia e la sua presidente Sonia Masini a dare l’impulso istituzionale che dovrà coinvolgere in pieno la Regione Emilia-Romagna e progettare così l’opera attesa da più tempo nel nostro territorio provinciale.
L’infrastruttura è oggi indispensabile per le produzioni agricole ed agroalimentari dei comuni posti nelle zone della bassa val d’Enza reggiana e parmigiana. La zona che sta a cavallo delle due province è la culla della più preziose coltivazioni del nostro territorio e con la regimazione dell’acqua proveniente da monte potremo garantire la soluzione permanente del grave deficit idrico che colpisce la val d’Enza, culla del Parmigiano Reggiano, per numerosi mesi all’anno. Altro enorme beneficio dell’opera è la produzione di energia idroelettrica in quantità tale da poter soddisfare il fabbisogno annuale di circa trentamila persone. Vetto d’Enza e l’intera valle devono la loro sopravvivenza economica alla costruzione dell’invaso che darà benefici anche per le pratiche sportive e per il turismo, ad oggi ridotto ai soli villeggianti originari del luogo che vi tornano qualche giorno all’anno.
(Giuseppe Pagliani, capogruppo Pdl in Provincia - Vito Castellari, consigliere Pdl in Provincia)