In questi giorni su Radionova va in onda uno spot nel quale si reclamizza una gara di carte dove, ai vincitori, sono riservati ricchi premi (tra di essi pure un maiale, vivo). In proposito riceviamo e pubblichiamo questa lettera di un radioascoltatore.
Gli scusino signori, ma sono rimasto basito. Mentre ieri sera mungevo le mie vacchine in stalla, mi ascoltavo lissio e dintorni su Radionuova. Mi ha colpito molto la pubblicità, perché da una voce forastiera, che interrompeva quella bella ugola della Celeste Grisendi, ho capito che gli è stato bandito e rubato un concorso di briscola dove si possono vincere ricchi premi.
La cosa mi ha talmente lasciato sgomento che mi sono dimenticato di sgocciolare la Nerina, dopo che gli avevo staccato la mungidora alla Stella, la mia vacchina preferita. Or bene, ho sentito proprio bene: c’è questa gara qui vicino, dove si vince – dice la voce del forastiero – “Un maiale. Vivo”.
Or dico. Con la crisi che c’è. Con il presso del grana, c’at vegna ‘n cancher, che non sta mai a posto. Col mio casello di Sant’Andrea che, se continua così, dovrà fare l’unificazione con quelli di Baiso che non li sopporto. Col fatto che potrebbe cadere il governo con tutti i Filistei. Col Parco che, manco a crederci, si è pure messo a sistemare le strade. Or che succede? Che gli fanno una gara di briscola con tanto di maiale. Vivo.
Sapete cosa vi dico? E’ una cosa giusta. Perché agli agricoltori o si dà il pane o non si tira avanti.
Io alla gara ci andrò e vincerò perché sono un asso, anzi una pita. Però vi dico pubblicamente che ho due problemi. Il primo è che non ho uno stambi da metterci il porcellino vivo. Quindi, se vinco - mi hanno spiegato quelli dell’organissasione - non c’è pezza di casaro che tenga: il maiale vivo me lo porto a casa e me lo tengo in tinello.
Non è un porcellino d’India piccino, mi sono già informato. E’ un porco Large White incrociato con la Cinta Senese, sarà almeno 180 kg di prosciutti e puzza. Ma ne vale la pena! Anche se grufolerà un po’ per casa e non sarà micca tanto comodo i primi tempi annusarsi reciprocamente. Anche perché, e ora vi editto il secondo problema, io vorrei con questo maiale vivo conquistare L’Oca di Cavola che, su questo bello sito che in pianura di uguali non ce ne è, un po’ di tempo fa mi ha scritto una bella lettera d’amore promettendomi una… gallinella.
Ora, cara L’Oca, io sono povero. Ma sono agricoltore, 50enne, robusto e con quasi tutti i denti sani. Se vinco un maiale, vivo, penso che potremmo passare assieme un bel fine d’anno. Perché questo potrebbe essere un problema? Perché magari al maiale vivo ci affezioniamo tutti e due in tinello. E dopo come facciamo a chiamare un norcino per Natale, in sala, con tutto il sangue che sghizza su per i muri o su per l’albero e la stella cometa?
Eh no.
Se vincerò la gara, cara L’Oca, e se tu lo vorrai staremo bene assieme. Non nella Maremma, ma qui nel tinello. Io, tu e il maiale. Vivo.
Con affetto.
(Merensio da Bebbio)
Se a L’Oca il maiale non ci piace… a me sì
Caro Merensio, io non ti conosco e credo che neanche te conosci me. Però mi piace come prendi le cose. Neanche io ciò dei gran soldi ma mi contento perchè l’importante è la salute e che cè uno che ti vuol bene. Se L’Oca non ti fila neanche col maiale io mi farei avanti. Purtroppo io di anni non sono fortunata come te e cè nè ho meno ma sono in gamba, anzi due. Col tuo maiale possiamo farci compagnia e per il puzzo non ti preoccupare che porterei il mio.
In attesa di pregiata tua.
(Morena)
Merensio lancia ganci all’Oca di Cavola per arcatare tante pollastrelle?
Oh… non si può stare adormiti un secondo che ti soffiano l’occasione della vita.
Caro Merensio, sono arrivata per seconda (dopo la Morena) e mi metto in fila con quel brisinino di educasione che ci vuole… visto le cose che si sentono in giro. Se cercavi la badante per il maiale, mi è indaviso che è meglio la Morena che, da quel che dice, cià due gambe più giovani delle mie e te lo può badare meglio. Se inveci volevi proprio conquistare L’oca di Cavola, ce l’hai cavata perché sei di mondi simpatico e adessa ci hai anche la dota. Però… Adesso non so se ti conviene anche a te lanciare una gara di briscola con la pubblicità su Radionova, dove oche, pite e pollastre si vanno a giocare il posto che tu avevi incantonato per l’Oca di Cavola. Ci sarà uno spintonamento esagerato perchè trovarsi a vincere due cuori, un tinello e anche il nimale… di questi tempi non è brisa una facenda da poco.
Caro Merensio, la tua proposta mi ha fatto gnire gli sgrisorini giù per la schena e anche soquanti pirini agli occhi, che una dichiarazione compagna, voglio dire, con della sostansa, non me la veva fatta ansuno!! Pensa che l’unico moroso che ciò avuto mi ha regalato due buchi nelle orecchie, perché gli orcini costavano troppo, poi ho capito che lui lì non ciaveva tute le fascine al coperto e lo’ lasciato alla guazza (che non era quella di San Giovanni che ci puoi fare almeno del nocino buono).
…Poi mi sono gnuti dei pinseri con della nebbia alla tonda… ci avevo un via vai di domande che gnanche il semaforo rosso le fermava: perché se nel tinello ci metti il nimale, due cuori e anche me… il vino nuovo, andove lo metti? E poi se vai alla gara che ciai beliche una pita… cosa te ne fai di un’Oca? Certo che mettere il n’imel nel tinello è sempre meglio di quelli che lo tengono dentro a un computer, forse si sente meno puzza, ma di salami ce ne fan pochi! L’unico problema che non mi imbarassa è propio quello della puzza e sai perché? La mia nununa mi ha sempre detto che: “ L’è mei puzar da stala che ad coion”!
(La Cesira- L’oca di Cavola)
P.S. – Leggere ‘sta roba in un sito serio, che in montagna non ce ne è… e forse neanche dalle altre bande, c’è il caso che faccia montar su un po’ di fastidio a chi legge, ma secondo me basta pensare che in televisione, a tutte le ore, ci sono tanti merensio e cesire che dicono tante coionate… Con una sola diferensa: loro li pagano, noi le coinate le diciamo agratis… e magari capita anche che quaichiduno, mentre che legge, sorride almeno per soquanti secondi,… che non guasta!