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Castelnovo ne’ Monti dice no al nucleare

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Nucleare sulla nostra montagna? Neanche a parlarne. O meglio, se ne parlerà, ma il finale pare già scritto. In questo periodo è al centro dell'attenzione la questione dell'individuazione dei siti per la costruzione di impianti nucleari e per lo stoccaggio delle relative scorie. L'argomento è rimbalzato anche in sede locale dopo un intervento del consigliere regionale Filippi, che sosteneva la necessità, nel caso ci fosse toccato, che anche il nostro Appennino "facesse la sua parte di sacrifici". A seguito di questa presa di posizione parecchie voce si sono levate in senso decisamente critico.

Ora l'argomento "plana" anche nelle stanze del potere locale. Nella prossima seduta del Consiglio comunale castelnovese, in programma giovedì 14 ottobre alle ore 20, è iscritto infatti il seguente punto all'ordine del giorno, presentato dalla maggioranza: "Mozione del gruppo consiliare 'Castelnovo insieme' per rendere indisponibile il territorio dal nucleare".

* * *

Di seguito il testo completo del documento

MOZIONE

Il Consiglio Comunale di Castelnovo ne’ Monti

premesso

che il 9 luglio 2009, con l’approvazione del cosiddetto “DDL Sviluppo”, il ritorno del nucleare in Italia è legge dello Stato, e che in tal senso il Governo è chiamato ad indicare i siti per la localizzazione degli impianti di produzione e di stoccaggio delle scorie, siti che avranno carattere “di interesse strategico nazionale” e quindi saranno sottoposti a controllo militare;

considerato

che nei giorni scorsi la società di gestione impianti nucleari Sogin, controllata dal Ministero del Tesoro, ha compilato una prima lista di aree idonee ad ospitare scorie radioattive, lista poi pubblicata da importanti quotidiani nazionali quali Il Sole 24ore e Il Corriere della Sera, ed altri quotidiani locali come L’Informazione;

che in tale lista sarebbe presente una indicazione che include le aree collinari reggiane;

che il ciclo di produzione dell’energia atomica è interamente dipendente dalla disponibilità di uranio, risorsa non presente in Italia ed il cui prezzo è oggetto di oscillazioni imprevedibili essendo divenuta ormai scarsa ed appannaggio di poche società estere;

che il prezzo ambientale, sanitario e sociale pagato dai paesi produttori di uranio più deboli è altissimo: sfruttamento da parte di multinazionali estere, instabilità politica, guerre, inquinamento delle falde acquifere, elevata presenza di polveri sottili contaminate, radioattività notevolmente superiore alla norma (causa di problemi respiratori, malattie congenite, leucemia e cancro);

che i costi reali di un Kwh da produzione elettronucleare sono di fatto ignoti, poiché è necessario considerare il costo dell’intero ciclo di vita di una centrale, comprendente non solo progettazione e costruzione ma anche il trattamento e la gestione dei rifiuti radioattivi e lo smantellamento degli impianti, peraltro elevatissimi;

che non esistono ad oggi soluzioni concrete al problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi derivanti dall’attività delle centrali e dal loro smantellamento;

che sulla sicurezza degli impianti ancora oggi non esistono le garanzie necessarie per l’eliminazione assoluta del rischio di incidente nucleare e conseguente contaminazione radioattiva, come dimostrano diversi incidenti avvenuti in Francia, anche nell’estate 2008;

che nonostante il Governo affermi di voler puntare su “tecnologia di terza generazione evoluta”, essa non ha di fatto risolto nessuno dei problemi sopra citati, in aggiunta al fatto che i tempi di progettazione e realizzazione stimati arrivano a 15 anni complessivi, con il rischio di trovarsi comunque, una volta concretizzati tali impianti, con centrali nuove ma le cui tecnologie siano già superate;

ritenuto

che la scelta di puntare nuovamente sull’energia nucleare potrebbe dirottare sull’atomo le già insufficienti risorse finanziarie destinate allo sviluppo delle energie rinnovabili ed al miglioramento dell’efficienza energetica, abbandonando di fatto le uniche soluzioni praticabili per ridurre in tempi brevi le emissioni alteranti il clima, sulle quali precise direttive europee fissano l’obiettivo di ridurre entro il 2020 del 20% le emissioni di Co2 rispetto al 1990, aumentare fino al 20% il contributo delle energie rinnovabili sul fabbisogno energetico e ridurre i consumi energetici del 20%;

che il mancato rispetto di tali direttive potrebbe provocare sanzioni a carico del nostro Paese;

che il nostro territorio comunale e tutto l’Appennino reggiano appaiono fortemente vocati alla produzione di energie rinnovabili, per caratteristiche territoriali ed ambientali, quali solare fotovoltaico, solare termico, eolico, idroelettrico, biomasse legnose, meno inquinanti e meno pericolose per la salute umana, meno costose del nucleare, con tempi di realizzazione molto inferiori;

che il nostro territorio comunale e tutto l’Appennino reggiano stanno intraprendendo, anche attraverso l’ausilio ed il lavoro del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, da ormai molti anni un deciso percorso di valorizzazione turistica ed ambientale, che sta dando importanti risultati e sul quale la presenza di un sito di stoccaggio di scorie radioattive avrebbe certamente un pesante riflesso negativo, che andrebbe ad incidere anche sull’economia e in ultimo sulla tenuta sociale del territorio;

che tale riflesso negativo potrebbe arrivare a comprendere anche la commercializzazione delle produzioni tipiche agroalimentari locali, quali il Parmigiano Reggiano e molte altre;

che solo con una seria politica energetica nazionale e locale, che esuli dal nucleare, promuova l’innovazione, e renda più efficiente e sostenibile il modo con cui vengono prodotti elettricità e calore, si riusciranno a rispettare le scadenze internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici;

che l’utilizzo dell’energia nucleare porterebbe l’Italia ad essere comunque dipendente da altri Paesi per l’approvvigionamento delle materie prime necessarie;

che sia sbagliato procedere all’installazione di ulteriore potenza elettrica per il soddisfacimento dei propri consumi prima che sia stato stilato un piano nazionale per il contenimento degli stessi consumi energetici, che potrebbe garantire una immediata ed efficace ottimizzazione del sistema energetico italiano;

che il nucleare appare allo stato attuale un affare per poche grandi imprese costruttrici e non incrementa l’occupazione, al contrario della green economy che, per citare un esempio, oggi in Germania tra diretto ed indotto porta lavoro a circa 250mila addetti;

che il Comune di Castelnovo ne’ Monti ha realizzato negli ultimi anni impianti fotovoltaici sui propri edifici pubblici e sta per realizzare nuovi impianti fotovoltaici ed a biomassa, dimostrando di voler puntare fortemente sulle energie rinnovabili;

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

a rendere indisponibile il territorio comunale a qualunque tipo di attività (produzione di elettricità, stoccaggio, trasporto, trasformazione di scorie) legata all’energia nucleare eventualmente prodotta sul territorio nazionale, inserendo questo punto all’interno della prima modifica possibile allo Statuto comunale;

ad incentivare ulteriormente politiche di risparmio energetico, e tese ad una sempre maggiore autosufficienza energetica attraverso fonti rinnovabili presenti sul territorio, quali solare, idrogeologico, eolico, biogas e biomasse;

ad inviare la presente mozione ai sindaci della Comunità montana invitandoli a prendere in esame una uguale scelta di indisponibilità ad ospitare impianti o scorie nucleari sul proprio territorio.

(Filomena Mola, Alice Manfredi)

7 COMMENTS

  1. Scusate
    L’italiano non si smentisce mai!!! Abbiamo un territorio allo sbando, disordinato, sporco, problemi di ogni tipo: OCCUPAZIONE, TURISMO, COMMERCIO, ecc. ecc. e si perde il tempo per dire NO al nucleare!!! Ma lo sapete che una centrale deve essere costruita ove vi è ampia disponibilità di ACQUA!!!! Sempre, estate ed inverno; vi risulta che noi abbiamo questa risorsa sempre!!!? Mi verrebbe quasi da dire!!! Sogniamo o scherziamo… per non aggiungere altro…
    Saluti.

    (Roberto Malvolti)

  2. Ma bravi!?!
    Ancora una volta, in sede di un Consiglio comunale, spuntano proposte, secondo me, assurde ed inutili di “…territorio denuclearizzato”. A volte mi sembrano cose dell’altro mondo. Forse il mio pensiero è sbagliato, ma se perdiamo tempo in Consiglio comunale a proporre queste assurdità, allora dovrete essere pronti per coerenza con questa proposta, come Giunta comunale, a spendere soldi (come hanno fatto altri comuni anni fa) per esporre cartelli ai confini del comune con la sciocca scritta soprariportata, ma dovrete anche essere coerenti con le vostre scelte e ripudiare l’esatta percentuale di energia che ci viene fornita sul territorio comunale proveniente dalle centrali nucleari francesi e slovene. Si calcoli quale è l’incidenza pro capite e per ogni nostra azienda operante sul territorio, che hanno le fonti energetiche nucleari, ma se siamo coerenti con l’ideologia ambientalista portata agli estremi si calcoli anche quale è l’incidenza di quella energia prodotta da idrocarburi, forse più dannosa, nell’immediato, delle scorie. Poi si decida di proseguire solo con le fonti energetiche rinnovabili e vediamo dove arriviamo. La coerenza di una scelta come quella del no al nucleare sbandierato in ogni angolo del nostro comune deve essere portata fino in fondo. Do un consiglio al… Consiglio comunale: al momento della presentazione della mozione spegnete tutte le luci e votate a lume di candela; è anche romantico. Non possiamo pensare di godere di quanto ci viene dato senza doverne pagare il giusto prezzo.

    (Fabio Mammi)

  3. Per Mammi
    Non è la prima volta che lo dico… I suoi discorsi e il suo pensiero riguardo all’energia in genere appartengono al giurassico. E poi ancora con sta storia del nucleare… Un incidente come quello di Cernobyl, in Italia, comporterebbe 150 chilometri quadrati di assenza di vita o vita contaminata per un minimo di 500 anni. Se la sente di rischiare per poter tenere accese le sue belle lucine? Ma siiii! Calcoliamo la radice quadrata della diversa combinazione del calcolo tra quale inquinante mi fa venire prima il cancro, preferisco un cancro da idrocarburi o un cancro da radiazioni… Lei è poco informato e pericoloso per la salute.

    (Mattia Rontevroli)

  4. Strana concezione della geografia, sig. Rontevroli
    Proprio vero che la geografia è diventata una materia poco studiata. Caro sig. RONTEVROLI, come forse Lei avrà mancato di leggere nel mio precedente commento, a pochi chilometri dai nostri patrii confini ci sono alcune centrali nucleari che lavorano anche per noi. Non credo che la differenza di distanza possa modificare i funesti esiti di un incidente del tipo di CERNOBYL da Lei pronosticato, ma tant’è; con il suo discorsetto è riuscito a mettersi il cuore in pace, a far vedere che lei ci tiene al suo suolo e lasciamo pure le centrali in altri paesi seppur limitrofi, basta che non siano sul nostro territorio. Lei ragiona un po’ come gli abitanti della Campania, che producono rifiuti in misura tre/quattro volte superiore alla percentuale media calcolata per abitante, non si sognano neppure di attuare la differenziata, ma non vogliono le discariche sul loro territorio e chiedono alla Regione ed allo Stato di spedirli in Germania per lo smaltimento e l’incenerimento, ovviamente a totale carico della collettività. Veramente educativo come atteggiamento. Mi raccomando, continuiamo a nutrirci di demagogia, così non saremo costretti ad aprire gli occhi e ad assumerci (una volta tanto) le nostre responsabilità. E, per ultimo, piantiamola di sventolare CERNOBYL ogniqualvolta si parla di nucleare, è una storia vecchia. Il 92% delle centrali nucleari operative sul nostro pianeta non hanno mai avuto incidenti di livello superiore al giallo, quindi di gestione interna del danno, fatto salvo di 3/4 casi in RUSSIA/zona ASIATICA/CINA. Sono enormemente più frequenti gli incidenti di petroliere e di “lavaggi” indiscriminati di stive di petroliere in pieno oceano. Lei sì che forse è rimasto nel periodo pre-giurassico. Mi sembra come quelli che non prendono l’aereo convinti che possa precipitare, mentre tutti sanno che provoca percentualmente più vittime l’auto o, in certi contesti geografico-politici, il treno rispetto agli aerei. Ma continuiamo a tenere i paraocchi dell’ambientalismo di lotta. Congratulazioni, RONTEVROLI. Comunque BUONA VITA.

    (Fabio Mammi)

  5. Bel discorso…
    Complimenti! Le centrali ce le abbiamo già al confine e quindi facciamone di altre sul territorio, e poi? Costruiamo inceneritori perchè tanto abbiamo già le macchine? Le discariche? Se si fa la raccolta differenziata spinta, come fanno già altri comuni con risparmio per i cittadini e nuovi posti di lavoro nelle discariche, ci butti l’umido che diventa terra!! Ma prima di parlare hai mai provato ad andare a vedere altre realtà all’infuori del tuo comune? Penso che il pianeta sia un organismo vivente che vada rispettato anche attraverso i piccoli gesti quotidiani. Sbandierare Cernobyl?? Oh, Mammi, più di 200.000 decessi per tumori, leucemie o altre patologie sono state causate da Černobyl, 336.000 persone evacuate senza contare il disastro che ha causato la nube sull’Europa. Scegli poi tu se preferisci essere una persona consapevole o cosa..

    (Mattia Rontevroli)

  6. Nuclearizziamo
    Premesso che importiamo tanta energia nucleare a caro prezzo da Francia e paesi limitrofi, ritenuto che al momento una buona parte della produzione dei paesi più avanzati (prendo esempio per intenderci da Francia, Germania, confinanti ed evoluti) hanno puntato da tanto tempo, puntano e punteranno (vedi allargamento delle centrali in Germania) sul nucleare per n motivi, tra i quali l’efficacia ed efficienza della risorsa, reputo ancora una volta retrogrado, demagogico perdere tempo per discutere di questo argomento. Anzi, invito i politici locali a nuclearizzare il nostro territorio proponendosi come territorio per la creazione di una possibile futura centrale, almeno porterebbe occupazione e sviluppo. Siamo nel 2010, quasi 2011, cerchiamo di pensare al futuro ed al bene delle nostre future generazioni. Così si torna veramente agli stupidi cartelli zona denunclearizzata esposti quando io ero bambino… Vorrei ricordarvi che hanno causato solo gravi danni economici e ritardi competitivi all’Italia sul resto dei paesi evoluti. Oggi che sono grande siamo allo stesso punto di 20 anni fa… ridicolo.

    (Francesco Fabbiani)