Riceviamo e pubblichiamo.
-----
A distanza di pochi giorni negli organi di informazione, l’opinione pubblica ed i cacciatori iscritti all’ATC RE 4 Montagna sono venuti a conoscenza che la Polizia provinciale di Reggio Emilia ha individuato e sanzionato due bracconieri operanti nel nostro territorio che si sono resi responsabili di infrazioni molto gravi e punibili dalle leggi in vigore sull’attività venatoria, anche con risvolti di tipo penale, a dimostrazione che l’attività di prevenzione e di controllo è attuata con impegno e con scrupolo dagli enti preposti a operare, per di più in un territorio vasto e di difficile gestione vista la configurazione orografica dello stesso. Occorre però precisare che questi fatti proprio per la loro gravità nulla hanno a che fare con l’attività venatoria di cacciatori dell’ATC RE4 che, al contrario, si impegnano duramente tutto l’anno per una gestione responsabile e condivisa volta alla salvaguardia delle specie cacciabili e di quelle protette, alla tutela e ripristino di habitat, nelle produzioni agricole e negli ecosistemi del nostro territorio purtroppo sempre più in difficoltà.
Auspichiamo una sempre più costruttiva collaborazione fra tutti gli enti interessati e a tal riguardo è per noi cacciatori di grande soddisfazione la notizia dell’assunzione in servizio di nuove guardie di vigilanza venatoria da parte della Provincia di Reggio Emilia, che, in un momento di ridotte risorse finanziarie, dimostra come la prevenzione, assieme all’assunzione di responsabilità da parte di tutti, sia alla base di una programmazione costruttiva finalizzata al raggiungimento degli obiettivi previsti nel Piano faunistico venatorio provinciale.
Su queste basi l’ATC RE4 sarà in prima fila e sempre disponibile a tutte quelle iniziative volte a sradicare una volta per tutte la “piaga” del bracconaggio che oltre a creare squilibrio all’interno delle specie selvatiche, da un’immagine enormemente falsata della figura del cacciatore e del ruolo fondamentale che oggi, sempre di più riveste l’attività venatoria nel nostro tessuto agrosilvopastorale per la salvaguardia del patrimonio faunistico ed ambientale. Cogliamo altresì l’occasione per esprimere a nome di tutti coloro che operano a vario titolo per la gestione dell’ ATC RE4 il nostro compiacimento e ringraziamento per l’impegno e la professionalità che gli agenti dell’ Amministrazione provinciale, a tutti i livelli, mettono in campo ogni giorno.
(Ferruccio Silvetti)
Bracconaggio e non solo
Possiamo parlare un momentino anche dei “bocconi avvelenati”? Da anni, forse da sempre, anche sul nostro territorio assistiamo alla disseminazione di esche avvelenate che mietono diverse vittime, alcune conosciute (cani e gatti domestici di proprietà), altre rimaste sconosciute (animali selvatici). E’ possibili ipotizzare un’azione di concerto che coinvolga anche le varie associazioni venatorie del territorio per cercare di arginare questa piaga oppure dovremo continuare ad accettare rassegnati gli eventi?
(LB)
Tutto bello, però…
Bravo presidente, belle parole. Se il dato fosse pubblico sarebbe però interessante sapere, negli ultimi anni, quanti bracconieri sanzionati erano iscritti all’Atc. Anche perchè, per esperienza diretta, capita di sapere di persone che si vantano di bracconaggio e “palmone” e, regolarmente, vanno a caccia. Sarebbe questione, almeno, di buon senso. Leggiamo su @CRedacon#C sempre più spesso di cacciatori ecologisti: non sarebbe altrettanto buffo scoprire che esistono anche i bracconieri che rifiutano la caccia?
(I.E.)
Bracconaggio e non solo…
La situazione assurda è che nella maggior parte dei casi sono gli stessi cacciatori/fungaioli/tartufai/contadini a disseminare le “polpette” per “segnare” il territorio… Esistono modi leciti e soprattutto non mortali per cacciare i nocivi… i nostri amici cani non CI DEVONO SEMPRE RIMETTERE…
(MP)
Sono d’accordo, vedere un nostro animale d’affezione morire avvelenato è un colpo grave al cuore e ai sentimenti. Chi semina i bocconi deve essere perseguitato e pagare con gravi multe l’offesa e il dolore provocato agli animali ed ai loro padroni.
(Graziella S.)
Bla, bla, bla!!! Com’è che in piena epidemia di escherichia coli che ha decimato più del 30% di caprioli da tre anni a questa parte, a tutt’oggi si vendono animali sani da abbattere? Non sono patrimonio dello Stato?
(Ferdinando Preda, socio ATC RE4)