“Abbiamo perso Walter Nones amico del Parco Nazionale dell’Appennino e delle giornate di Neve Natura in cui ha raccontato l'Himalaya e la sua Val di Cembra. Walter resterà sempre nel cuore di tutti noi e di tutti quelli che amano la montagna e l 'avventura: alla famiglia il nostro cordoglio e abbraccio”.
Parole di Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale nel comunicare, alle tante persone che hanno conosciuto lo scalatore, la triste notizia della sua scomparsa.
Dalla Val Gardena, dove viveva, Walter Nones, 39 anni, era sceso diverse volte in Appennino, l’ultima volta nel 2009, per incontrare numerosi studenti delle scuole, ma anche turisti e famiglie, impegnati nel progetto Neve Natura del Parco Nazionale che nel 2011 giungerà alla quinta edizione.
Non è bastata la scaglia di “grana” che lo scalatore si portava sempre con sé per lo scatto finale.
Non è bastato il senso della paura che – confidava – uno scalatore deve sempre conservare.
Il corpo di Walter Nones giace ora in un crepaccio a 7000 metri sul lato tibetano del Himalaya, sul massiccio del Cho Oyu, a tradirlo forse una lastra di ghiaccio.
La sua anima ha così raggiunto il compagno di cordata Karl Unterkircher, che due anni fa sul Nanga Parbat, perse la vita in una drammatica spedizione che catalizzò l’attenzione dei media nazionali e di cui lo scalatore trentino a fatica parlava in pubblico.
“Ogni montagna ha il suo fascino e ti lascia qualcosa di nuovo ogni volta che arrivi in vetta – dichiarava Nones a Radionova che lo intervistò (intervista on line su Radionova cafè con Cristina Casoli e Gabriele Arlotti in studio). Non c’è una montagna che mi piace di più o di meno… Le montagne non si conquistano, ma solo si scalano”.
Fu così che il 26 luglio del 2004 salì sul K2 per celebrare la sfida di Compagnoni Lacedelli, 50 anni dopo, salì senza ossigeno sul K2.
Lo raccontò alle diverse scolaresche, tra cui un’indimenticabile lezione a classi riunite all’Istituto Cattaneo di Castelnovo Monti.
Fu nel 2004 che avvenne il primo incontro col futuro presidente del Parco, alla spedizione sul K2 partecipò sino al Campo base.
“Occorre sempre rispettare la montagna – confidava Nones a Radionova- , perché è lei che detta legge: è una grande mamma che occorre sapere ascoltare”.
Ma la montagna, l’Himalaya di cui lui parlava col sorriso stupito di un bambino, se lo è preso mentre scalava il Cho Oyu.
“Non bisogna mai perdere di vista i compagni” confidava tra i segreti della scalata, ma qualcosa è andato storto e i due compagni di spedizione, Giovanni Macaluso (46 anni di Bressanone, istruttore nel centro carabinieri di Selva Gardena) e Manuel Nocker, 30 anni (maresciallo del reparto alpino dei carabinieri di Ortisei), sono stati costretti a rientrare al campo base avanzato a seguito di un malore, senza Walter, che ha proseguito.
Disse nella sua ultima intervista alla Radio della montagna reggiana: “Vorrei che la gente dell’Appennino Tosco Emiliano e guardasse insù e scoprisse cosa la circonda. Ognuno ha la sua avventura da raccontare: la vita è fatica, ma senza fatica le cose non sono così belle. La famiglia è il mio campo base, quello che mi dà la forza di andare avanti”. Lo raccontava, sempre, anche agli studenti. Sul suo profilo Facebook l’ultimo messaggio venerdì: “ci si avvicina alla parete...e qualche amico se ne va”. Come fiocchi, tanti e candidi, ora i messaggi di addio di amici e fan.
Ciao!!!
Con il cuore gonfio di affetto e malinconia saluto Walter Nones, persona semplice e buona che aveva conosciuto e da subito amato il nostro Appennino. Ci mancherà tanto.
(Paolo Ruffini)
Ricordo di Walter Nones
Nella primavera del 2009 l’Istituto Cattaneo-Dall’Aglio ospitò Walter Nones per una conferenza sulla sua esperienza di alpinista. L’incontro fu organizzato dal Prof. Fabrizio Silvetti in collaborazione con il Parco nazionale e con il CAI. Ho un ricordo bello e intenso di Nones e nel mio ufficio conservo ancora la locandina della conferenza. A me, come agli studenti, è arrivato un messaggio diretto e profondo sul suo amore per la montagna e sul desiderio di conoscere luoghi significativi di questo nostro mondo. Al termine della conferenza sembrava quasi di averlo accompagnato in quei meravigliosi viaggi. Amava condividere con gli altri queste esperienze ed emozioni. Desiderava essere un buon esempio per i giovani. Lo è stato.
Ricordiamo con affetto Walter Nones, uomo autentico e coraggioso, e ci uniamo al dolore della sua famiglia.
(Paola Bacci, preside dell’Istituto Cattaneo-Dall’Aglio di Castelnovo ne’ Monti)
La semplicità e la sensibilità di Walter, che prima di essere un grande alpinista è stato soprattutto un “grande” uomo, rimarranno sempre nei nostri pensieri, come esempio da perseguire.
(Luca)