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Anche Enrico Bini all’audizione presso la Commissione antimafia

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Si è tenuta ieri, 28 settembre, l'audizione dei vertici delle istituzioni reggiane presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali. Il prefetto, Antonella De Miro, la presidente della Provincia Sonia Masini, il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio e il presidente della Camera di commercio Enrico Bini sono stati ascoltati dal "I Comitato per le mafie nazionale nelle regioni diverse da quelle di tradizionale insediamento". Presente anche il parlamentare reggiano on. Maino Marchi.

A questa audizione, che era stata richiesta da tempo dal presidente della Camera di commercio, ne seguiranno altre dedicate a tutti i territori regionali italiani. L'audizione era finalizzata ad informare i parlamentari del Comitato sulla situazione delle infiltrazioni della criminalità organizzata nella nostra provincia e sulle azioni di contrasto messe in campo, da sole e in maniera coordinata, dalle singole istituzioni.

"E' stato un incontro molto utile per ragionare insieme su un’azione comune, la più efficace possibile, di fronte al pericolo di infiltrazioni malavitose anche nel nostro territorio, partendo proprio dai tanti strumenti sui quali la Provincia di Reggio è impegnata da tempo come il Centro di documentazione e iniziativa sulla criminalità organizzata e, sui fronti della prevenzione dell'illegalità e del contrasto del lavoro nero, i vari protocolli e osservatori online sugli appalti pubblici”, spiega Sonia Masini.

“Oltre ad un’attenta valutazione della situazione reggiana e della capacità della nostra provincia di evitare che la crisi rischi di compromettere anche da noi - in particolare nell'edilizia e nel commercio - convivenza democratica e libertà d'impresa, l'audizione di oggi ha permesso di rafforzare la già ottima collaborazione tra le istituzioni e tra queste e le forze dell'ordine e la magistratura. Nell'occasione, oltre a ribadire il nostro ringraziamento a tutte le forze dell'ordine per il lavoro fino ad ora svolto, abbiamo nuovamente insistito perché sia potenziato l'organico ed agevolato il lavoro di chi, quotidianamente, è chiamato a garantire la sicurezza sul nostro territorio".

“Ci è stato riconosciuto che siamo un territorio vigile e siamo stati incoraggiati a continuare nel nostro lavoro”, dichiara il Sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio ieri mattina a Roma con l’assessore alla coesione e sicurezza sociale Franco Corradini. “Abbiamo illustrato sia le nostre attività volte alla prevenzione e contrasto delle infiltrazioni, sia le iniziative pubbliche e rivolte ai giovani per una cultura della legalità – continua il sindaco – misure alle quali lavoriamo in sinergia come istituzioni, forze dell’ordine e società civile e nonostante la scarsità di uomini, mezzi e risorse. In particolare, come l’Amministrazione comunale abbiamo presentato, per quanto riguarda il contrasto alle infiltrazioni: le nostre azioni per la trasparenza per gli appalti e i subappalti, le principali risultanze del protocollo del lavoro nero, il monitoraggio costante dei fenomeni con ricerche specifiche, la collaborazione costante con le forze dell’ordine, tutte iniziative in costante aggiornamento per rendere le maglie di controlli sempre più fitte. Per quanto riguarda la prevenzione e la cultura della legalità, abbiamo ricordato i rapporti con le cooperative sociali della Locride e il Comitato 1° Marzo, i tanti contatti con magistrati e giornalisti impegnati e che incontrano i nostri giovani, l’appello in tutte le occasioni istituzionali ai cittadini per una cultura della legalità”.

Per il presidente della CCIAA Enrico Bini, impegnato contro le infiltrazioni mafiose a Reggio già prima dell’inizio del suo mandato e promotore di alcune misure di contrasto di iniziativa della Camera, questa audizione potrebbe segnare un passo importante nella direzione di un più ampio coinvolgimento delle forze chiamate istituzionalmente ad occuparsi del problema e di un’azione sistemica ed informata.

“Era importante mettere la Commissione a conoscenza di alcuni dati”, dichiara il presidente Bini, “come pure delle iniziative adottate dalle istituzioni, che rappresentano un esempio virtuoso ma che necessitano di essere ulteriormente sviluppate. Noi amministratori locali possiamo e dobbiamo adoperarci per impedire infiltrazioni della malavita che minano le condizioni del vivere civile, la sicurezza delle persone e la sopravvivenza delle imprese sane e, prima ancora, si insinuano nel sistema di relazioni, inquinando la cultura della legalità e delle regole, ma è indispensabile che lo stato non abdichi alle sue funzioni prioritarie e che vi siano politiche e misure su scala nazionale, posto che non si tratta di un fenomeno locale, tantomeno reggiano. La Camera di commercio di Reggio Emilia da tempo è impegnata in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata e le sue ramificazioni nelle imprese del Nord Italia. Ricordo a questo proposito la firma del protocollo insieme alle Camere di Modena, Caltanissetta e Crotone 'Le Camere di commercio contro la criminalità per la legalità', documento che ha fissato un percorso comune per l'affermazione di una cultura della legalità definendo alcune azioni congiunte e che molto probabilmente a breve sarà adottato dal sistema camerale nazionale. Tra le prime azioni promosse da Reggio nell’ambito mi preme citare anche l’accordo siglato in Prefettura che ha messo a punto un database per monitorare le imprese del territorio del settore autotrasporti, uno dei più a rischio infiltrazioni, che, grazie al lavoro di squadra, sta portando i primi risultati. Attualmente stiamo lavorando per coprire, oltre all’autotrasporto, anche altri settori della nostra economia tra i quali edilizia e commercio. Si tratta dei primi passi che il sistema degli attori istituzionali reggiani sta muovendo su un terreno che fino a pochi anni fa era sconosciuto alla nostra economia. Ora purtroppo anche Reggio Emilia deve fare i conti con la mafia e contiamo che il Parlamento ci aiuti nella nostra battaglia che può essere vinta solo grazie al gioco di squadra. L’audizione di oggi, la fattiva collaborazione tra gli attori istituzionali in provincia e le forze dell’ordine, insieme al lavoro che l’Ente camerale reggiano ha avviato in rete con il sistema delle camere di commercio, stanno andando in questa direzione”.