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L’ospedale S. Anna finisce in Regione

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La consigliera regionale Silvia Noè, dell'Udc, ha presentato un’interrogazione a risposta immediata sulle "numerose segnalazioni", riportate nelle scorse settimane dalla stampa, relative ad un “oggettivo indebolimento dei servizi” forniti dal presidio ospedaliero S. Anna di Castelnovo ne’ Monti, che svolge “un ruolo fondamentale per rispondere ai bisogni di ricovero ed assistenza specialistica della popolazione residente in quest’area della montagna".

La Noè specifica che sarebbero state soppresse guardie chirurgiche, ortopedica e diagnostica nei fine settimana e sarebbe stato depotenziato “il reparto di cardiologia, strutturato con valenza regionale di 15 posti letto, 3 di terapia intensiva ed 1 di riabilitazione cardiologica post-operatoria di eccellenza, oggi intenzionalmente dimezzata nelle sue prestazioni”.

La consigliera, oltre ad evidenziare che in seguito a queste decisioni le emergenze dovranno essere trattate a distanza di anche 70-80 chilometri dalla sede ospedaliera del S. Anna, ricorda che la popolazione e le forze sociali e politiche ritengono “deleterio” l’indebolimento del presidio e richiedono una “corretta informazione” sullo stato attuale e sulle prospettive del nosocomio.

L'esponente Udc chiede quindi alla giunta regionale se le preoccupazioni emerse in seno alla popolazione corrispondano al vero e se la Regione intenda confermare il piano di investimenti, di potenziamento e di innovazione, anche tecnologica, in questo ospedale così come previsto dal Pal sanitario.

La consigliera vuole poi sapere se, nello specifico, per quanto concerne la cardiologia (dipendente dall’Ausl di Reggio Emilia), si intendano confermare i due “teorici primariati", uno dei quali destinato al S. Anna e "senza il quale la cardiologia diverrebbe un servizio ambulatoriale"; ed infine domanda se esistano proposte di ristrutturazione del nosocomio o di alcuni reparti o servizi a favore di unità più centralizzate e se si intendano promuovere incontri con la popolazione e le forze sociali, politiche ed economiche per illustrare la volontà politica ed amministrativa sulla sanità in montagna e nello specifico sull’ospedale S. Anna.

14 COMMENTS

  1. Però oggettivamente…
    Io non sono assolutamente dell’Udc, ma ultimamente del nostro ospedale non se ne sente parlare molto bene… Ho avuto amici e parenti ricoverati lasciati un po’ a sè stessi e mi è capitato di confrontare le visite specialistiche a cui ho assistito (in particolare cardiologia, pneumologia, neurologia, ginecologia) fatte a Castelnovo rispetto a quelle che si fanno a Reggio Emilia, a parità di strumentazioni intendo… Beh, non c’è paragone in quanto a preparazione, educazione, disponibilità dei medici, dei paramedici, trattamento del paziente e cura nelle visite stesse. E’ un peccato, alzare gli standard converrebbe a tutti.

    (Annalisa)

  2. Medici competenti
    Leggo questo articolo dopo 7 ore di pronto soccorso con mia figlia, proprio oggi. In un pomeriggio ho potuto usufruire, a pochi chilometri da casa, di una valutazione d’urgenza che ha coinvolto più specialisti. Indagini radiologiche e visite accurate fatte tempestivamente, scrupolosamente. L’impressione che ne ho ricavato io è di essere in ottime mani, con punte di eccellenza. A partire dal personale del pronto soccorso, alla radiologia, alla chirurgia, alla pediatria. Vorrei ringraziare in particolar modo il dott. Filippo Beretti per la professionalità, straordinaria competenza e sollecitudine. E la dott. Jlenia Sarnari per l’eccellente approccio. Pur avendo io avuto numerosi interventi anche presso grandi e noti ospedali, non ho mai visto condurre una visita chirugica con tanta dedizione, umanità e magica “manualità”. Il reparto di pediatria è un fiore all’occhiello per accoglienza ed efficienza, decorato con amore dalla Casina dei Bimbi che ne fa un luogo degli affetti oltre che della cura. Questa è la mia percezione e provo gratitudine che ci sia, questo ospedale.

    (Una mamma)

  3. Mi associo nell’espressione di gratitudine
    L’esperienza riportata da “una mamma” è stata anche la mia in più occasioni, anche se mai in pediatria per mancanza di… materia prima! Ottimo impegnarsi per migliorare il nostro ospedale, ma senza disconoscere la competenza unita a grande umanità e gentilezza che c’è nella stragrande maggioranza del personale e dei reparti.

    (Giovanna Caroli)

  4. Ignoranza: mancanza di conoscenza
    Annalisa, lei confronta la realtà castelnovese con quella di Reggio e pone a favore del S. Maria? Mi scappa un po’ da ridere… Non so che esperienze abbia avuto, ma innanzitutto molti specialisti che fanno ambulatorio al S. Anna lavorano anche al S. Maria. Forse giù sono più preparati, educati e disponibili perchè sentono “profumo di casa”? Poi, carissima, provi ad andare in un reparto di un ospedale cittadino e chieda di poter infrangere qualche regola, vedrà in che modo cortese ed educato glielo permetteranno; poi me lo faccia sapere… Qui spesso gli orari di chiusura dei reparti vengono ignorati, si chiude un occhio per il bene dei pazienti, e certe domeniche pomeriggio l’ospedale è più affollato della fiera di S. Michele. Bene per il paziente, male per gli operatori, che già si trovano a lavorare il doppio con le continue riduzioni del personale; in più allo lo stress di gente che chiacchiera in mezzo ai corridoi o li assilla con continue e inutili richieste. Ma non eravate venuti per assistere il vostro caro? I medici sono spesso disponibili a parlare con i parenti fuori dall’orario concordato. Cercano di accontentare tutti, nel rispetto reciproco, cosa che spesso da parte del “cliente” manca: io ti erogo un servizio di qualità, tu però mi rispetti come professionista. Non vi è tutto dovuto. Sa, a volte mi piacerebbe davvero che i “lamentini” provassero veramente cosa vuol dire un ospedale di città… Davvero. Poi sicuramente non tutti sono professionali allo stesso modo, quindi le dico un’ultima cosa: il sentito dire, il sentito parlare equivale al nulla. Informatevi, usate i vostri occhi e le vostre orecchie e poi commentate. E se trovate qualcosa che non va, applichiamo quello che è un nostro diritto e molto anche un nostro dovere: rivolgiamoci agli uffici, Urp o direzione sanitaria. Non andiamo a parlarne al bar o dal parrucchiere, perchè non facciamo altro che aumentare la nostra ignoranza e diminuire la qualità dei servizi. Grazie.

    (A.R.)

  5. Un plauso al reparto di ginecologia/ostetricia… ma che rumori!!!
    Lunedì 20/09/10 mia moglie ha partorito al S. Anna una splendida bambina. Nei due giorni di permanenza siamo stati accuditi e seguiti con professionalità e gentilezza. Niente da recriminare, tra l’altro mia moglie aveva un’intera camera a sua disposizione (dubito che ciò possa avvenire nei reparti di città). Le ostetriche e le infermiere sempre disponibili e che spesso chiudevano un occhio sugli orari di visita.
    Quindi sinceramente ringraziamo il dott. Baroni ed il suo staff. Unico neo, ma non imputabile al reparto, la presenza invadente dei martelli pneumatici per lavori in reparti vicini, anche in orari destinati al riposo. Per ben due volte abbiamo dovuto rimandare il test dell’udito di mia figlia causa eccessivi rumori dell’ambiente circostante.

    (Denis e Antonella)

  6. Per A.R.
    Mi fa piacere rispondere. Le cito gli ultimi due casi tutti e due recenti. Mio padre aveva un appuntamento con uno specialista prenotato da mesi e non alle 8 di mattina bensì verso le 12,30 (non ricordo di preciso)… Beh, fatto sta che dopo l’attesa gli hanno comunicato che il medico era ammalato. Risultato: persa la mattinata. Hanno il recapito telefonico… o no??? Mia nonna era ricoverata poco tempo fa e ci hanno fatto delle richieste a dir poco da medioevo (reparto medicina), tipo che eravamo noi parenti che dovevamo recarci al precedente ospedale dov’era ricoverata (ospedale in regione, non su Marte) a prendere FISICAMENTE cartella clinica ed esami, perchè loro “non riuscivano” (parole di un medico, correva l’anno 2010… what’s internet?). Sono stata ricoverata sia in città che da noi (purtroppo), ha ragione, a Castelnovo uno fa ciò che vuole ed è una gran comodità… Ma tutti però… personale, visitatori e pazienti. Rispetti la mia opinione e le mie esperienze e io rispetto le sue. Piuttosto che andare a fare anche solo un controllo a Reggio Emilia, tempo fa, mi sarei ammazzata. Ora però ci sto pensando sempre di più.
    Cordialità.

    (Annalisa)

  7. Annalisa
    Non avevo dubbi sul fatto che il suo commento fosse frutto di due esperienze. Io, purtroppo, ho dovuto usufruire per me e per i miei famigliari, per dieci lunghi anni, ripeto per dieci lunghi anni, dei servizi di tutti i reparti dell’ospedale S. Anna di Castelnovo e di altre strutture sanitarie: Reggio Emilia, Bologna, Palermo, solo per citarne qualcuna. La mia esperienza, ripeto di dieci anni con periodi dove ogni due settimane era necessaria un’assistenza “importante” con relativo ricovero, mi porta alle conclusioni di “una mamma”: non c’è storia, il S. Anna si è dimostrato di gran lunga migliore, e non di poco, sotto tutti gli aspetti, rispetto a tutti gli altri ospedali.
    Signora Annalisa, posso capirla e capire il suo sfogo; quello, però, che mi permetto di osservare è che non si può demonizzare una realtà così importante e complessa facendo riferimento a due episodi.
    Cordiali saluti.

    (Sergio Sironi)


  8. Il problema in questione non è il personale dell’ospedale, tra i quali abbiamo ottimi medici e infermieri. Il problema di cui si parla è l’indebolimento dell’ospedale di Castelnovo, cuore di tutta la montagna. Se qualcuno si lamenta perchè è l’Udc a sollevare il problema, si dovrebbe anzi lamentare che il Pd prova a nasconderlo in tutti i modi, contro l’interesse anche dei cittadini che li han votati. Quindi, complimenti a Silvia Noé che ha portato un nostro problema in Regione.

    (Alessandro)

  9. Un altro plauso per il reparto ostetricia e ginecologia
    Vorrei associarmi al commento di Denis per quanto riguarda il reparto di ostetricia e ginecologia del Sant’Anna. Qualche mese fa lì è nata la mia bambina: nel reparto siamo state “accudite” in maniera splendida, in particolare dallo staff di ostetriche e infermiere, sempre gentili, attente, sorridenti e disponibili. I giorni successivi al lieto evento sono stati resi meravigliosi anche grazie a loro. E colgo l’occasione di ringraziarle tutte. La mia esperienza è – fortunatamente – legata solo a questo momento, ma avendo visitato lo stesso reparto a Reggio Emilia posso dire che il Sant’Anna mi sembra un’oasi felice… Se però effettivamente si sta verificando un impoverimento dei servizi è giusto che la situazione venga analizzata.

    (Sara)

  10. I problemi ci sono, inutile negare
    Cito un’esperienza personale accaduta nel maggio 2009. Mio padre, condotto in P.S. con segni e sintomi importanti, dopo visita e solo esami ematici il medico di turno chiede a noi familiari “se ce la sentivamo di portarlo a casa”. Io chiedo, per cortesia, una TAC cerebrale che evidenzia un’emorragia. E’ palese che “ordini dall’alto” siano, a mio parere, di ridurre i ricoveri al minimo.

    (Lucia)

  11. Dovrebbe interessare tutti
    Credo che il futuro dell’ospedale castelnovese DEBBA essere di interesse comune. E’ vero che se ridimensionamento ci dovrà essere, sarà di origine ESCLUSIVAMENTE POLITICA. Una cosa certa è che un conto è la politica e un altro gli elettori. Mi piace pensare che TUTTI gli elettori che vanno dalla sinistra alla destra seguano con attenzione le vicende future, legate al nostro ospedale. ATTENZIONE POLITICI, nel bacino della comunità montana, confrontati alla bassa, siamo 4 gatti, e forse questa cosa la dobbiamo pagare sulla nostra pelle. MA PRIMA O POI TORNEREMO A VOTARE…

    (Giandomenico Reverberi)

  12. Mi pare evidente che in casi gravi, i pazienti vengano trasferiti a Reggio… come da Reggio a Parma.. e cosi via..
    Che a Castelnuovo siano cordiali e l’ambiente piu famigliare è evidente..
    come è evidente che come struttura e preparazione medica sia inferire a Reggio.
    (luca rivi)

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