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Quando la narrativa può sconfiggere l’ignoto

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CANOSSA (25 settembre 2010) - E' accaduto una sera della scorsa estate. Quando sotto un infinito cielo di stelle, nella splendida cornice della Casa del Tibet nel suggestivo borgo di Votigno, con il melodioso sottofondo musicale delle note e della voce di Serica Medea, alla presenza di amici e conoscenti è stato presentato il libricino intitolato “Il sogno di Daniele” scritto da Ferrari Lazzarini Dario: un amico di Daniele Lanzi di Canossa, affetto dalla Sindrome di Wolf Hirschhorn.

Il clima di totale serenità che si respira alla Casa del Tibet, Centro Culturale Internazionale nato nel 1990 per iniziativa del medico reggiano Stefano Dallari con lo scopo di proteggere e diffondere la cultura tibetana e attivare un dialogo fra tutte le culture e le religioni del mondo, si è rivelato essere il luogo adatto per antonomasia per tramutare la lettura de “Il sogno di Daniele” in un momento di apertura consapevole alle problematiche legate alle disabilità.

Questa pubblicazione, fortemente voluta dai genitori di Daniele e dall’AISiWH (Associazione Italiana Sindrome di Wolf Hirschhorn) che credono nel suo messaggio di speranza per una maggiore coscienza collettiva, è incentrata sul testo di narrativa che Dario ha presentato all’edizione 2009 del concorso indetto dal Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore della Sanità di Roma che richiedeva, ai partecipanti, di dare una voce alla malattia rara guardando anche oltre l’ignoto che la caratterizza.

Partecipando alla sezione narrativa di questo concorso artistico-letterario, Dario si è fatto quindi carico di raccontare il disagio di Daniele, derivante dalla sua diversità, ma ha anche cercato di esprimere un messaggio di fiducia verso traguardi di uguaglianza e dignità che scavalcano i limiti imposti dalle regole della natura dando, allo stesso tempo, una maggiore visibilità agli sforzi quotidiani dei diversamente abili e dei loro famigliari che, instancabilmente, li affiancano nel loro percorso di crescita.

Questa pubblicazione, che si compone di solo una decina di facciate, è un concentrato di sensibilità che viene messo a disposizione di chiunque ne voglia fare richiesta. I due punti di distribuzione, dietro versamento di un contributo volontario che verrà interamente devoluto a sostegno dell’AISiWH, sono i seguenti: il Distributore Agip di Ciano d’Enza (gestito dai genitori di Daniele) e la Libreria Agorà di Cavriago. Il comune di Cavriago in occasione della festa delle biblioteche aperte, la mattina del giorno 17 ottobre darà spazio a 4 opere locali tra cui appunto al "Sogno di Daniele" che verrà letto da un attore/attrice.

6 COMMENTS


  1. Ho letto “il sogno di Daniele” e lo consiglio a tutti perchè Dario con le sue parole ha provato ad interpretare i pensieri e le emozioni di una persona (ma potrebbero essere i pensieri di tante altre) che non ha la possibilità di esprimersi. Il succo, ed è la cosa più importante, è che le persone con una importante disabilità pensano, hanno emozioni come tutti, tentano in ogni modo di esprimersi. Sta ad ognuno di noi interpretare e cercare di capire piuttosto che semplicemente dire che non capiscono nulla.
    Grazie Dario.

    (Silvana)


  2. Una delle frasi che Dario scrive come dedica alla fine del suo racconto è: “Tu devi essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo – Gandhi”. E’ una perla di saggezza che potrebbe davvero portare ad una bella svolta della società… Basterebbe davvero poco! Basterebbe solo volerlo!

    (A.T.)

  3. Note per “Gs”
    Distribuire il libricino anche a Castelnovo ne’ Monti… sarebbe bellissimo. Per chiarimenti e modalità prendere contatto con Distributore Agip di Ciano d’Enza. Altrimenti, l’occasione giusta per un incontro potrebbe proprio essere la lettura pubblica organizzata dalla biblioteca di Cavriago per la mattina del 17 ottobre. A presto… spero.

    (Dario)