Riceviamo e pubblichiamo.
-----
Sono una vittima da 51 euro, espropriati dalle tasche di chi si sbatte sul Cerreto da Genova per circa 40 settimane l'anno; non sono buonista, il traffico va regolato con mano forte. C'é però un pericoloso rischio psicologico di ulteriore rottura, insanabile, tra cittadini e istituzioni; se a multare é un carabiniere o un vigile si crea un'opportunità informativa e pedagogica, mentre le multe "astratte" sono la negazione del buon rapporto con le istituzioni.
Ora, una legge nazionale ha ridotto i termini di notifica da 150 a 90 gg. e questo é già qualcosa, ma occorre pure una diversa taratura dell'apparecchio e, come in Toscana, introdurre il limite a 70 (come a Po davanti al bar della Vedova), prendendosela così con chi spinge effettivamente un po' troppo sull'acceleratore; aggiungo che, da multato per futili motivi, vorrei che almeno i miei soldi fossero utilizzati, insieme a tutti gli altri, per sistemare il tratto di 63 da Collagna al passo, che é veramente abbandonato in modo vergognoso; che poi sia l'Anas o i comuni poco importa; dagli utenti si pretende giustamente il rispetto delle regole ma non si restituisce una corretta manutenzione.
(Lino Giorgini)
* * *
Correlati:
- Acquabona / "No all'autovelox. Piuttosto un semaforo" (18 settembre 2010)
- "Anch'io sono stato beccato dall''autovelox Caccialupi'" (28 settembre 2010)
Dove vanno i soldi
Questo recita il codice della strada, ma chi controlla se viene applicato? Personalmente non mi sembra che questi soldi vengano investiti in sicurezza e manutenzione, voi che dite?
Articolo 208 – Proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie
Con i nuovi commi introdotti o modificati viene fatta chiarezza sulla destinazione dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie. In particolare, una quota pari al 50% è destinata alle regioni, alle province e ai comuni e sarà utilizzata per interventi di manutenzione e ammodernamento della segnaletica stradale, per il potenziamento delle attività di controllo (es. l’acquisto di nuovi mezzi) e per il miglioramento delle infrastrutture. Ecco nel dettaglio i commi modificati.
Comma 3-bis “Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell’interno e il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca trasmettono annualmente al Parlamento, entro il 31 marzo, una relazione sull’utilizzo delle quote dei proventi di cui al comma 2 effettuato nell’anno precedente”.
Comma 4 “Una quota pari al 50 per cento dei proventi spettanti agli enti di cui al secondo periodo del comma 1 è destinata:
a) in misura non inferiore a un quarto della quota, a interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente;
b) in misura non inferiore a un quarto della quota, al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia municipale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12; ad altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale, relative alla manutenzione delle strade di proprietà dell’ente, all’installazione, all’ammodernamento, al potenziamento, alla messa a norma e alla manutenzione delle barriere e alla sistemazione del manto stradale delle medesime strade, alla redazione dei piani di cui all’articolo 36, a interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti, allo svolgimento, da parte degli organi di polizia locale, nelle scuole di ogni ordine e grado, di corsi didattici finalizzati all’educazione stradale, a misure di assistenza e di previdenza per il personale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12, alle misure di cui al comma 5 bis del presente articolo e a interventi a favore della mobilità ciclistica”.
Comma 5 “Gli enti di cui al secondo periodo del comma 1 determinano annualmente, con delibera della giunta, le quote da destinare alle finalità di cui al comma 4. Resta facoltà dell’ente destinare in tutto o in parte la restante quota del 50 per cento dei proventi alle finalità di cui al citato comma 4”.
Comma 5-bis “La quota dei proventi di cui alla lettera c) del comma 4 può anche essere destinata ad assunzioni stagionali a progetto nelle forme di contratti a tempo determinato e a forme flessibili di lavoro, ovvero al finanziamento di progetti di potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e alla sicurezza stradale, nonché a progetti di potenziamento dei servizi notturni e di prevenzione delle violazioni di cui agli articoli 186, 186-bis e 187 e all’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia municipale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12, destinati al potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e alla sicurezza stradale.”
(Giovanni)
La proposta non è male
La proposta è davvero interessante, peccato solo che il Comitato (che per ora ha lavorato bene) non faccia un po’ di confusione anche sugli introiti degli autovelox. La legge stabilisce che gli introiti vanno suddivisi al 50% tra il gestore (ANAS) e Comune di Collagna. Speriamo che uno dei due si decida seriamente a sistemare la SS 63 perché così non può andare. Mi complimento con Lino perché si differenzia dagli altri multati, non fa polemica pura, anzi cerca una soluzione che trovo interessante.
(Luca Malvolti)
Un non senso
Credo non si possa continuare a tacere su questo autovelox. Non parlo da vittima: da quando è stato installato sto molto attento, ogni volta che passo da Acquabona, a non superare il limite. Ammetto invece che, per non correre rischi, da quelle parti vado il meno possibile. Il rispetto del limite, però, mi ha aiutato a capire quanto sia sbagliata la collocazione. Il rettilineo dove è posto è uno dei pochi dove si può sorpassare senza rischio alcuno dato che la visibilità è ottima, la strada larga, le prime case del paese lontane. Poichè non voglio dare credito ai tanti secondo i quali lo scopo è solo quello di fare cassa, mi limito a prendere atto che si tratta di un errore. Ho parlato con gente di Acquabona e mi è stato detto che la richiesta è partita dal paese per limitare i rischi dovuti alla forte velocità tenuta dagli automobilisti nell’attaversamento. Richiesta più che legittima, ma risposta sbagliata. Se l’esigenza è quella di limitare la velocità in mezzo alle case per ridurre il rischio di incidenti, basta collocare una serie di limiti, da 70 a 50 poi a 30 km orari nel cuore del paese, a partire dalle prime case in ambo le direzioni, piazzando un autovelox appena prima e appena dopo la curva a gomito (previa segnaletica insistita). Questo farei io se fossi un pubblico amministratore. In definitiva si tratterebbe solo di una scelta dettata dal buonsenso.
(Armido Malvolti)
Un non senso 2
Io non capisco, invece, persone come il Sig. Malvolti che insinuano frasi del tipo: “Io per non correre rischi da quelle parti vado il meno possibile” oppure “non ci vado perchè c’è l’autovelox”. Ma, signori, allora state a casa. A Sassuolo non ci andate, come a Reggio in città oppure nell’Appennino modenese… guai!!! Per non parlare poi di mare… sapete quanti autovelox ci sono? Retorica, pura retorica.
(Stefano)