"Purtroppo il comandante della Polizia provinciale dott. Merlo non si smentisce mai - dichiara il dott. Massimo Becchi presidente delle Guardie Ecologiche di Legambiente - e coglie ogni buona occasione per annullare i nostri verbali senza prendere provvedimenti al fine di evitare che chi commette reati ambientali abbia vita difficile".
E' il caso di quattro verbali fatti ad inizio febbraio da nostre GEV che hanno sorpreso in alcune fiere di paese dei venditori che avevano delle trappole o tagliole per la cattura di animali, strumenti la cui vendita per ovvi motivi è vietata dalla legge regionale e nazionale sulla caccia. "L'annullamento - prosegue Becchi - è avvenuto in quanto non era in essere in quel momento la convenzione fra la nostra associazione e la Provincia che dà poteri alle guardie di agire. Se da un punto vista formale c'è ben poco da accepire, dall'altro è da riscontrare che la dirigente Anna Maria Campeol ci ha messo oltre 3 mesi per rinnovare una convenzione che con un po' di lungimiranza in pochi giorni si sistemava e dall'altro è inquietante che la Polizia provinciale non abbia emesso altrettanti verbali propri, utilizzando i nostri come riferimento, per sanzionare chi deteneva e commercializzava detti strumenti di cattura degli animali, visto che con o senza convenzioni una guardia ecologica resta un ufficiale di polizia amministrativa anche senza la convenzione con la Provincia".
"Il danno causato all'erario della Provincia - secondo Becchi - è di oltre 2000 €, considerato che questo tipo di reato è punito con una sanzione da più di 500 €. Questo dimostra inequivocabilmente una volontà precisa del comandante della Polizia provinciale Merlo di agire solo al fine di ridimensionare l'attività di vigilanza ambientale, senza stare sul merito della questione e prendere i dovuti provvedimenti; un atteggiamento che lo si è anche evidenziato nel tentativo in atto di imbrigliare ed annullare di fatto la vigilanza venatoria con un regolamento a dir poco assurdo rivolto ai volontari".