Nasce a Reggio Emilia il network italiano delle città interculturali che collegherà tra loro Genova, Torino, Bari, Pompei, Fermo, Savignano sul Rubicone, Campi Bisenzio, Senigallia, Lodi e appunto Reggio Emilia. È il risultato di un’azione congiunta tra il Consiglio d’Europa e la Commissione europea avviata nel 2008 che nel continente può contare su una rete di 11 città, tutte appartenenti a stati diversi e membri del Consiglio d’Europa. Il progetto, che ha dato risultati sorprendenti all’estero e adesso viene trasferito alle città italiane, si concentra sugli aspetti culturali delle politiche di integrazione e abbraccia tutti i settori strategici di una città: dalla scuola agli alloggi fino alla pianificazione urbana e ai differenti servizi pubblici, senza tralasciare questioni inerenti alla governance, ai media e alla comunicazione.
Il programma permette di sviluppare un insieme di strumenti pratici per l’analisi delle politiche, lo sviluppo strategico e la misurazione dei progressi compiuti, che aiutano le città a mettere in pratica il concetto di integrazione interculturale.
Dopo l'incontro preliminare del 22 maggio scorso, avvenuto proprio a Reggio Emilia, che è la capofila del network, le città partecipanti hanno adottato una delibera di giunta che le abilita, anche da un punto di vista legale, a prendere parte al network italiano delle città interculturali e realizzare nei rispettivi territori i principi del programma concepito dal Consiglio d’Europa e dall’Unione europea. Ci troviamo adesso in una seconda fase di progettazione che, forte dei risultati positivi finora ottenuti, mira a creare una rete italiana delle città interculturali (indirizzo internet: www.coe.int/interculturalcities) che – martedì prossimo, 21 settembre – verrà inaugurato dall’assessore Franco Corradini.
"Il network è una alleanza delle città per valorizzare la diversità culturale e soprattutto la partecipazione dei migranti alle scelte", dice l’assessore alle politiche sociali del Comune di Reggio Emilia. "Per di più sarà di grande aiuto agli amministratori locali per agevolare la convivenza e la responsabilità nella realtà quotidiana".