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“Parte il nuovo esercizio invernale 2010-2011: un vero e proprio terremoto investe il trasporto pubblico locale”. Nota dell’Associazione nazionale famiglie numerose. Nuova replica di Act

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Domani, martedì 14 settembre, riaprono le scuole e si torna sul bus. L’Azienda consorziale trasporti di Reggio Emilia avvia l’esercizio invernale 2010-2011, con i servizi di trasporto pubblico locale rivoluzionati in funzione dei nuovi orari scolastici.

«La riforma delle scuole secondarie superiori voluta dal ministro Gelmini, che ha introdotto la nuova 'ora scolastica', passata da 50 a 60 minuti, con un conseguente allungamento della permanenza degli studenti a scuola, ci ha costretti a riorganizzare completamente il servizio, purtoppo non sempre in senso migliorativo rispetto al passato», ha annunciato l’assessore comunale di Reggio Emilia alla mobilità Paolo Gandolfi, intervenuto ai lavori della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso la sede dell’Azienda di viale Trento Trieste, in un clima di grande preoccupazione per l’entità e il significato dei tagli annunciati dal governo sul trasporto pubblico locale (- 15% per i treni e -25% per gli autobus) e per le conseguenze che essi avranno sulla vita di pendolari e studenti.

«Venerdì 10 settembre ho partecipato, a Perugia, alla riunione della Commissione trasporti dell’ANCI (Associazione nazionale comuni italiani, ndr), dove il presidente di ASSTRA (l’Associazione datoriale, nazionale, che riunisce le aziende di trasporto pubblico locale che operano in Italia), Marcello Panettoni, ha lanciato l’allarme, segnalando come la manovra Tremonti, di fatto, metta in ginocchio le regioni e gli enti locali anche sul fronte del trasporto pubblico locale, che subirà pesanti ridimensionamenti in tutto il Paese, al punto che da un lato peggiorerà la qualità del servizio e dall’altro metterà a rischio i livelli occupazionali. Reggio Emilia, purtroppo, non farà eccezione. Anche se stiamo cercando di intervenire per 'limitare i danni', quello che deve essere chiaro è che stiamo combattendo per la sopravvivenza dei servizi di trasporto collettivo, e che gli aumenti tariffari che siamo stati costretti ad adottare non andranno nella direzione del miglioramento del servizio», ha denunciato l’assessore Gandolfi.

Il presidente Angelo Malagoli e il direttore generale di ACT Michele Vernaci hanno poi presentato le maggiori novità che investiranno i servizi di TPL del bacino reggiano con l’avvio, domani, del nuovo esercizio invernale.

«Il 'terremoto' che ha investito il trasporto pubblico locale anche a Reggio – ha denunciato Malagoli - è frutto di due precise scelte governative: i tagli di Tremonti e la riforma Gelmini. Siamo stati costretti ad aumentare le tariffe (dopo 8 anni), a rivoluzionare gli orari e, in prospettiva, a ridurre i servizi. Il risultato sarà: più difficile studiare, più scomodo muoversi in bus, comunque più deficit nei bilanci ACT».

«Il nostro obiettivo storico di sviluppare e migliorare il TPL oggi è diventato salvare il trasporto collettivo – ha proseguito il presidente di ACT - ma anche questo obiettivo è diventato difficile. I nuovi orari diversificati indotti da questa riforma scolastica da un lato costringeranno molti studenti a lunghi tempi di attesa per poter tornare a casa e dall’altro priveranno i pendolari del pomeriggio delle corse studenti di ritorno, fino ad oggi, utili anche a loro».

«Impossibile aumentare l’offerta di servizi – ha precisato Malagoli - costerebbe 900.000 euro in più per trasportare lo stesso numero di utenti. Difficile prevedere dove e come si formeranno le maggiori resse alle fermate. Il rischio è un calo effettivo di utenza, uno spostamento dal mezzo pubblico all’auto privata, un calo quindi di risorse che impoverirà ulteriormente il TPL: un circolo vizioso che intendiamo evitare ad ogni costo. Siamo ben consapevoli delle difficoltà economiche delle famiglie, ma sappiamo anche quanto aumenterebbero se non ci fosse più il bus».

«Nonostante questa situazione, i servizi di ACT inizieranno al massimo livello, pari almeno a quello dello scorso anno, con un rinforzo consistente delle corse più affollate, sulle quali verranno introdotti 6 nuovi mezzi autosnodati, che porteranno a quota 11 unità il numero dei jumbo-bus in circolazione a Reggio. Abbiamo però bisogno della collaborazione di tutti gli utenti per correggere eventuali disservizi in tempo reale, prima che diventino un disagio permanente. A questo fine abbiamo creato una linea telefonica dedicata al “pronto intervento” e rivolta alle scuole, che risponde al numero: 0522 501.999», ha annunciato Malagoli.

Il direttore generale di ACT Michele Vernaci ha illustrato: «Il servizio partirà il 14 settembre con i nuovi orari, mentre le scuole, come al solito, applicheranno gli orari provvisori, per cui per i primi 4 o 5 giorni gli utenti dovranno adeguarsi alla situazione. Da lunedì 20 settembre comincia il monitoraggio vero, quotidiano, sull’andamento del servizio, assieme ai controlli sui comportamenti a bordo e a terra, compresi quelli contro l’evasione tariffaria. Tenendo presente che i 280 autobus attualmente in servizio a Reggio Emilia percorrono una media di 34.000 chilometri al giorno, effettuando circa 2300 corse, il nostro sarà un lavoro che richiederà grande impegno, dal quale non possiamo e non vogliamo esimerci».

«Sicurezza (alle fermate e a bordo mezzi) e lotta all’evasione sono i due obiettivi prioritari di ACT e di AE per l’inverno 2010-2011 – ha dichiarato il direttore generale di ACT - ad inizio servizio (precisamente da lunedì 20 settembre), presidieremo i capolinea nei comuni capodistretto e le fermate più affollate del servizio urbano con personale a terra, specializzato nella gestione degli affollamenti, con il compito di organizzare l’accesso ordinato ai bus e l’incarrozzamento corretto sul mezzo, normalmente dalla porta anteriore, anche per consentire l’eventuale acquisto del biglietto a bordo (solo in presenza del personale a terra gli abbonati potranno accedere dalla porta centrale)».

«Dal 1° gennaio (con l’entrata in vigore del titolo di viaggio elettronico) – ha precisato Vernaci - ciò diventerà obbligatorio per tutti. Le fermate più impegnative verranno riorganizzate (e se possibile sdoppiate): in via Regina Elena ci sarà una fermata dedicata alla linea 13 e un’altra per le altre linee; al polo scolastico di via Makallè si istituisce un servizio di navette dirette per il CIM di piazzale Europa e i treni (partenza da via Paterlini, di fronte al Tribunale). Ciò consentirà a tutti gli studenti di “andare in stazione” direttamente e in tempi utili senza intasare i bus urbani e, tantomeno, la fermata di via Makallè. L’appello che rivolgiamo a tutti gli utenti è quello di rispettare le regole e di mettere in atto comportamenti consoni al luogo in cui ci si trova».

«La sicurezza in assoluto non esiste, tanto più su strada – ha sottolineato con forza il presidente di ACT Malagoli - esistono solo comportamenti sicuri. Avvicinarsi al bus ancora in movimento è pericolosissimo, così come attraversare la strada davanti al bus fermo o assaltare l’autobus cercando di forzare le porte. I congegni di sicurezza bloccheranno l’autobus dov’è e, fino a quando la situazione non tornerà ad essere civile, non ripartirà: all’autobus ci si avvicina solo quando è fermo con le porte aperte! Solo rispettando le regole si può viaggiare sereni e sicuri su mezzi non devastati da vandali, o resi invivibili da maleducati e bulli, spesso evasori. Sono una minoranza che, se non combattuta, può ingenerare frustrazione negli altri utenti e spingere a pericolose “imitazioni”; tutti gli indicatori ci segnalano una fascia di evasione attorno al 25% (1 su 4), che più o meno coincide con la quota dei comportamenti incivili a bordo».

«Siamo in grado di garantire almeno 6 controlli (ed eventuali, relative multe) su tutte le linee tra settembre e dicembre: invitiamo tutti gli utenti a isolare e stigmatizzare i comportamenti scorretti, che noi colpiremo in modo puntuale. In quest’ottica, la collaborazione con i nostri utenti – e in particolare con gli studenti, che devono isolare e non imitare evasori, bulli e vandali – è per noi fondamentale: il loro impegno e coinvolgimento è determinante, soprattutto nel tentativo di recuperare e riaffermare la legalità sui mezzi pubblici, facendosi portatori in prima persona di quel senso civico che sta alla base della convivenza civile».

«Con questo spirito e con queste misure affronteremo l’inizio del servizio invernale, in un anno (il 2011) difficilissimo, consapevoli di dover adeguare i servizi anche in corso d’opera. Per questo abbiamo previsto una verifica a fine anno e, se necessario, un aggiustamento dell’orario per gennaio (al ritorno dalle vacanze di Natale). Ringraziamo della fiducia che i nostri utenti ci hanno dimostrato rinnovando gli abbonamenti anche senza conoscere orari e corse; cercheremo di meritarla. Per adesso buon ritorno a scuola e buon viaggio con ACT e AE», ha concluso Malagoli.

* * *

NON APPROFITTARE DELLE FAMIGLIE...

C’è chi approfitta dell’incapacità delle famiglie di svegliarsi, le famiglie, è vero, sono un po’ flemmatiche, questo è certo, spesso tacciono, non reagiscono anche quando vengono vessate da iniqui carichi, esse tutto sopportano, pesi sociali enormi, esse sono il miglior ammortizzatore sociale ufficialmente non riconosciuto, ben sfruttate dallo Stato e dalle Amministrazioni pubbliche; però sono convinto che non siano così “cretine” come l’ufficio Comunicazione dell’Act le considera:

sulle linee guida dove vengono formulate le risposte alle domande frequenti relative alle variazioni di costo degli abbonamenti è scritto che “.. non è vero che l’abbonamento “Family” sia stato eliminato….. abbiamo esteso la possibilità di fruire dello sconto dell’8% …..” ci vuole del coraggio a pensare una frase del genere, e a scriverla, lo scorso anno l’abbonamento scolastico di 10 mesi (ora 12) per il secondo figlio si applicava uno sconto del 30%, a Parma per effetto anche della Family Card (chissà se un giorno l’avremo anche a qui Reggio!!) l’abbonamento scolastico per
famiglie con 2 figli a carico, viene applicato uno sconto del 10%,
famiglie con 3 figli a carico, sconto 35%
famiglie con 4 figli a carico, sconto 45%
famiglie con 5 figli a carico, sconto 55%
famiglie con 6 o più figli a carico, sconto 80%

Inoltre “….per chi ha più figli che vanno a scuola e ora non può permettersi di pagare in un’unica soluzione… ACT offre la possibilità di sottoscrivere gli abbonamenti mensili…” però moltiplicando per i 10 mesi di utilizzo scolastico, il costo è di gran lunga superiore all’abbonamento annuale.

Ecco la politica Family Friendly dell’Act!

Ma lo sapete che questo tipo di scelte contribuisce a far sì che un terzo delle famiglie italiane con più di tre figli vive sotto la soglia di povertà?

In questi giorni l’associazione Nazionale Famiglie Numerose Reggio Emilia ha ricevuto molte proteste da parte di famiglie che per mandare i propri figli a scuola dovrebbero pagare cifre esorbitanti, tanto che alcune mamme hanno deciso di accompagnare a scuola i propri figli con l’automobile, una mamma per le sue 3 figlie deve sborsare ben 890 €, un altro genitore residente in un paese della provincia si chiedeva perché deve pagare dei 3 abbonamenti anche per i 2 mesi (luglio e agosto) di inutilizzo.

Quello che gli amministratori fingono di non capire è che – a maggior ragione in tempi di crisi – i sacrifici non possono essere scaricati in modo sproporzionato su chi ha più figli.
Occorre coraggio a chiedere poco di più a tanti, mentre di coraggio ne serve poco a scaricare i maggiori sacrifici sui pochi che hanno scelto di fare figli perché credono nel futuro e che magari devono fare tre, quattro abbonamenti d’autobus (molto più facile che fare aumenti maggiormente proporzionati tra tutti).

Avevamo chiesto interventi in campagna elettorale a molti sindaci di tutelare le famiglie con figli anche rispetto alle tariffe dell’Act, anche al sindaco Delrio.
Possiamo capire le difficoltà del momento. Ma proprio in tempi di crisi le famiglie e i figli vanno aiutati, tanto più quanto maggiore è il numero dei figli stessi, qui si chiedono sacrifici limitati a tutti e si salassano famiglie con redditi medio bassi e con molti bambini: che capacità di governo c’è in queste scelte?
Le promesse in periodo elettorale restano un impegno oppure no?

“... A fronte della crisi, delle nuove situazioni difficili createsi nelle famiglie e dei tagli che il Governo sta compiendo a discapito dei provvedimenti a sostegno delle famiglie – Fondo per la non autosufficienza, agevolazioni alle famiglie numerose – abbiamo bisogno di riscrivere il Patto per il welfare, dove ognuno dà un contributo importante affinché il sistema di protezione sociale reggiano non retroceda, ma anzi continui a crescere….. Protezione sociale e benessere delle famiglie non devono indebolirsi, anche in questo momento di crisi. …”.
(dal programma elettorale)

Quando i nostri amministratori acquisiranno quella semplice e quotidiana sensibilità per la tutela della famiglia?
Ma cosa ha la famiglia da non essere mai presa in considerazione per il vero ruolo che occupa?
Per ognuno di noi, come per un amministratore, la propria famiglia è la cosa più importante che c’è, e perché a livello sociale non è più così?
Quando passeremo a fatti concreti?

(Luigi Picchi, coordinatore Associazione nazionale famiglie numerose Reggio Emilia)

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NUOVA REPLICA DI ACT

Caro direttore, il problema è il seguente: la manovra del ministro Tremonti costringe le Regioni e gli enti locali a tagliare i servizi. Regione Emilia-Romagna, Provincia e comuni di Reggio Emilia da un lato e ACT dall'altro hanno da tempo denunciato la situazione, esprimendo grande preoccupazione per l'entità e il significato dei tagli al trasporto pubblico locale - quantificati dal governo in -15% per i treni e -25% per gli autobus - e per le conseguenze che essi avranno sulla vita di pendolari e studenti, e sulle "tasche" dei cittadini e delle famiglie (specie se "numerose").

ACT per prima ha segnalato con forza il problema, dando vita tra l'altro, già a partire dal mese di luglio, a una campagna di comunicazione molto forte, nella quale si fa presente alla cittadinanza che è in atto un "attacco" senza precedenti al trasporto pubblico, che di fatto viene messo in ginocchio e per difendere il quale l'azienda ha dovuto mettere in campo una serie di azioni volte a "contenere il danno", tra cui l'aumento delle tariffe di biglietti e abbonamenti (peraltro ferme da 8 anni).

Il signor Luigi Picchi dell'associazione "Famiglie numerose" sembra essersene reso conto solo oggi. Meglio tardi che mai, verrebbe fatto di dire. Peccato che, invece di prendersela con chi nega risorse e disastra i servizi di trasporto collettivo (repetita iuvant: il governo centrale), preferisca "sparare sulla croce rossa" e prendersela con l'ACT e il suo ufficio comunicazione, il cui unico torto è quello di avere cercato di spiegare le ragioni per le quali l'Azienda trasporti di Reggio Emilia si è vista suo malgrado costretta ad aumentare le tariffe, seppure cercando di salvaguardare - laddove possibile - alcune agevolazioni sin qui offerte ai suoi utenti: per esempio, lo sconto dell'8% sugli abbonamenti per i giovani fino ai 26 anni, con la possibilità di applicare il medesimo sconto anche ad altri membri della famiglia (giovani o adulti che siano), che volessero a loro volta sottoscrivere un abbonamento mensile o annuale.

Con buona pace del signor Picchi non è ad ACT (e men che meno al suo ufficio comunicazione) che - purtroppo o per fortuna - competono le "politiche sociali" del nostro Paese... Ma sfortunatamente c'è sempre qualcuno che non riesce a veder altro che il dito quando gli si indica la luna...

3 COMMENTS

  1. C’è da capire ACT
    Non si può fare altrimenti, la nostra azienda che riceve i finanziamenti dalla Regione non può fare diversamente perché il taglio è stato netto. Di quanto sono aumentate le tariffe? Mi permettete una critica? Io sono stato in una città simile a Reggio Emilia (Forlì) e là per salire su qualsiasi mezzo pubblico (urbano o extraurbano) ci vuole il biglietto; perché non incominciamo anche noi a fare così? Chi paga usa i mezzi, chi non paga usa i piedi no?

    (Luca Malvolti)

  2. Fermi tutti…
    Fermi tutti un attimo… I signori Malagoli e Vernaci dovrebbero prima di tutto spiegare AGLI UTENTI il perchè ACT sia giunta sull’orlo del fallimento, con un indebitamento spaventoso di 3 milioni 685mila euro più gli interessi nei confronti dei comuni soci! Erano loro a gestire l’azienda: si prendano le proprie responsabilità!
    Altro dato di fatto: la riorganizzazione, con tanto di aumenti tariffari programmati anno per anno sino al 2014 (previsti oltre 260mila euro in più di introiti ), è stata decisa nella riunione dei soci datata 25 settembre 2008, ben prima della finanziaria!
    Molto facile scaricare la colpa dei propri fallimenti sui tagli governativi…
    Un suggerimento lapalissiano: basterebbe far pagare tutti gli utenti alla salita in vettura per abbattere drasticamente il numero dei “portoghesi” sui bus.
    In attesa di risposte, cordialmente saluto.

    (Riccardo Bigoi)