Home Cronaca “Andreotti e quelli che se la vanno a cercare”

“Andreotti e quelli che se la vanno a cercare”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Abbiamo recentemente appreso con sconcerto ciò che il senatore a vita Giulio Andreotti, giudicato colpevole del gravissimo reato di concorso esterno in associazione mafiosa ma salvato dalla prescrizione, nonché condannato in via definitiva per diffamazione, pensa dell’Avvocato Giorgio Ambrosoli, liquidatore della banca di Michele Sindona e ucciso per tale motivo nel lontano 1979: "Non voglio sostituirmi alla polizia o ai giudici, certo è una persona che, in termini romaneschi, se l’è andata a cercare".

Affermazioni come queste confermano che il sette volte presidente del Consiglio è un simbolo ancora estremamente attuale della gestione cinica del potere e della politica priva di idealità e di coraggio nelle proprie scelte.

In sostanza, secondo l’ineffabile senatore, se Ambrosoli non si fosse occupato dei rapporti tra il finanziere siciliano, più volte pubblicamente elogiato da Andreotti, la mafia, il Vaticano e la DC, sarebbe ancora in vita, così come anche Falcone, Borsellino e tanti altri onesti servitori dello Stato che hanno osato sfidare il potere pagandone il prezzo di persona.

Si tratti di un avvocato, di un magistrato, di un rappresentante delle forze dell’ordine, il principio andreottiano è sempre identico: quando si attaccano interessi troppo grandi si subisce una reazione nella medesima proporzione.

L’Italia dei valori non vuole stare dalla parte di Andreotti e della politica cinica e priva di ideali, ma dell’avvocato Ambrosoli e di tutti quelli che come lui se la andranno a cercare per far progredire la società civile con la loro integrità morale e con il loro esempio.

(Francesco Fantuzzi, responsabile commissione provinciale economia e finanza Idv)

5 COMMENTS

  1. Perchè no?
    Perché non introdurre l’estromissione dal Parlamento per raggiunti limiti di età? In questa maniera ci potremmo liberare decorosamente non solo di Andreotti ma di tanti altri virus che dal Parlamento non se ne vogliono andare e che stanno facendo il male dell’Italia! Il riferimento al premier é puramente casuale…

    (Alessio Zanni)

  2. Confronti inevitabili
    L’Italia dei valori giustamente si indigna. Io però mi indigno anche per la accuse di collusione con la mafia più volte rinfacciate ad esponenti della attuale maggioranza. La “prima Repubblica” aveva gente come il sette volte premier Andreotti; il presente governo ha invece ottenuto successi senza precedenti contro la criminalità organizzata.

    (Francesco Tondelli)