Riceviamo e pubblichiamo.
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Leggo che il Pd della montagna organizza per mercoledì 8 settembre un incontro tra gli iscritti al partito e l'assessore regionale alla sanità, Dr. Lusenti. Oggetto dell'incontro sono le condizioni della sanità in montagna e in particolare le prospettive e le dotazioni dell'ospedale S. Anna di Castelnovo ne' Monti. Alla faccia dell'aspra polemica avviata dal Pd reggiano quando venne a Reggio il ministro Calderoli, incontrando solo ambienti della Lega nord e fu accusato di venir meno alle proprie funzioni istituzionali. E il Pd che fa? Fa la stessa cosa, con una disinvoltura sorprendente. Forse che solo gli iscritti al Pd hanno titolo e diritto per conoscere il futuro dell'ospedale montano?
Se la sanità è un diritto (come afferma il coordinatore Govi), quest'ultimo comincia proprio da qui, dal diritto di conoscere lo stato delle cose; la condizione e il futuro del nostro ospedale. Quindi il Pd ponga rimedio a questa grave mancanza di considerazione verso gli abitanti della montagna e si organizzi, subito, un incontro tra la popolazione tutta e l'assessore regionale, dove chi intende può liberamente partecipare anche se non iscritto al Pd. Lo scorso anno quando sollevai, come candidato Udc in Regione, il tema dell'ospedale sottolineandone l'oggettivo indebolimento, fui accusato di utilizzare un argomento serio a fini di propaganda elettorale, anche recentemente la presidente Masini ha affermato la stessa cosa nei miei confronti.
Ora è il Pd che si accorge dei problemi dell'ospedale montano, che sia una sindrome elettorale anche la sua? Da ultimo penso che il documento del Pd sulla sanità sia vago, generico e pilatesco. Bisogna scendere di più sul concreto. Anche i sassi hanno capito che se la cardiologia di Castelnovo ne' Monti non ha un primario titolare la qualità dell'ospedale precipita e il suo indebolimento si acutizza in modo gravissimo. Quindi non è indifferente, come afferma il Pd, se a Reggio, al S. Maria, ci sono uno o due primari di cardiologia, perchè il secondo è quello di Castelnovo ne' Monti e se non ci sarà la partita è persa.
Con un documento così, che nulla dice sulle inaccettabili promiscuità tra uomini e donne nelle camere a tre letti del Sant'Anna, nonché sugli altri aspetti critici che ho più volte enunciato, l'assessore ci va a nozze; qui, più che mettere con forza le proprie ragioni sul tavolo della politica regionale, il Pd chiede sommessamente il permesso di esistere.
(Tarcisio Zobbi, Udc)
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Correlati:
- Documento del Pd di zona su "L'ospedale S. Anna, i servizi socio-sanitari ed il territorio montano" (3 settembre 2010)
- Ospedale Sant'Anna di Castelnovo ne' Monti: interviene la lista civica "Persone e montagna" (9 settembre 2010)
Il Partito democratico è un partito serio e radicato tra i cittadini della nostra montagna. Le problematiche delle nostre comunità vengono affrontate documentandosi e confrontandosi anche all’interno delle propria forza politica, e riteniamo quindi legittimo da parte di un Partito promuovere incontri con i propri iscritti, amministratori e tecnici dei diversi settori della vita sociale ed economica del nostro territorio, per approfondire e studiare diverse tematiche. Riteniamo poi fondamentale un confronto aperto con i cittadini, con le rappresentanze politiche, associative e sindacali del nostro distretto sulle tematiche della pubblica sanità. Per questo istituzionalmente era già previsto e verrà convocato nei primi giorni di ottobre alla presenza dei dirigenti Asl, del presidente della Provincia e dell’assessore regionale un Consiglio comunale aperto o una pubblica assemblea a Castelnovo ne’ Monti. Non vogliamo polemizzare con il consigliere comunale Zobbi, il quale strumentalizza rari casi di emergenza in cui per un breve lasso di tempo al Sant’Anna hanno condiviso una stanza un uomo e una donna, peraltro divisi da paratie mobili. In questo modo crea solo allarmismi ed inutile confusione. Sulla cardiologia poi il consigliere Zobbi non è ben informato. Il primario l’ospedale di Castelnovo ne’ Monti non lo ha mai avuto, poiché la cardiologia è sempre stato un reparto del S. Maria Nuova dove era primario il dottor Guiducci. Noi chiediamo un responsabile di struttura operativa semplice a Castelnovo, come è sempre stato in diretto collegamento con il primario del S. Maria Nuova. Questa era la scelta vincente fatta negli anni ’90 dalle aziende e dal dottor Guiducci e così deve continuare ad essere. Un primario solo per Castelnovo ed un reparto di cardiologia staccato dal S. Maria ed indipendente non avrebbe senso né futuro.
(Gian Luca Marconi, Sara Garofani, Nilde Montemerli, Alessandro Govi)
Bisogna distinguere tra ruolo politico e rappresentante delle istituzioni
Durante la mia passata esperienza di amministratore comunale e in Comunità montana ricevetti un invito da parte del Pd locale a partecipare ad un incontro sulla progettazione della nuova SS 63. Mi presentai all’incontro e subito capii che non avevo sbagliato luogo ed ora, ma che in errore erano coloro che avevano inviato a me amministratore di opposizione un invito non previsto. Tra amici convenimmo sull’errore e lascai la sala della riunione. Anche allora erano presenti all’incontro tra i vari personaggi in rappresentanza delle istituzioni sia la presidente della Provincia che il parlamentare locale. La mia opinione personale e il richiamo a quel fatto ben si adatta anche all’incontro sul tema sanità in montagna fissato per oggi, e che le rappresentanze istituzionali vadano scomodate per incontri pubblici e non di partito. In tal senso, pur rinnovando la stima personale nei confronti dell’assessore regionale alla sanità, debbo rilevare quanto mai scorretto l’uso che il Pd fa del potere politico/istituzionale ogni volta che si tratta di affrontare temi di rilevanza sociale ed economico nel territorio montano. In ogni caso temo che, come per la citata riunione sul grande progetto della SS 63 ivi compresi i viadotti che passerebbero davanti alle finestre degli abitanti (pochi) di Nismozza, anche quest’incontro che ha già prodotto polemiche varie ed articolate non produrrà nulla. Ritengo sia necessario sulle emergenze che hanno già assunto un ulteriore e preoccupante connotato di irreversibilità (la sanità è una di queste), servano tavoli dove tutte le forze politiche, sociali ed economiche debbano con pari dignità discutere senza alcun vincolo di partito. Serve costruire un progetto che affronti i processi di irreversibilità che stanno demolendo alle fondamenta tutto il territorio montano. Per il resto non sono più iscritto a nessun partito: posso partecipare all’incontro di questa sera?
Dimenticavo: non ho ricevuto, a differenza dell’incontro sulla SS 63 citato all’inizio, nessun invito.
(Marino Friggeri)