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“L’allargamento del Parco crea problemi ai cacciatori che devono transitare con le armi”

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Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di una interregazione di Marino Rivoli (Pdl) presentata alla Comunità montana in merito permessi del Parco Nazionale.

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Con la presente il sottoscritto Marino Rivoli, in qualità di capogruppo di “Per la libertà”, interroga la S.V., incaricata dalla Comunità montana in seno al Parco nazionale, in merito ai permessi rilasciati dal medesimo Parco per transitare con armi utilizzate per l’attività venatoria su tratti di strada che interessano il territorio all’interno della perimetrazione del Parco. Codesto permesso è stato richiesto da coloro che sono in possesso di licenza di porto di fucile ed interessati per gli spostamenti sopracitati;

premettendo che la legge speciale 394/91 “Legge quadro sulle aree protette” e successive modifiche ed integrazioni, ed in particolare l’articolo 11, comma 3, lettera “f”, riguarda il divieto di introduzione di armi ed esplosivi, da parte di privati, nel territorio del Parco nazionale se non espressamente autorizzati;

premettendo anche che molti permessi in scadenza pare siano ancora validi con avallo verbale del Parco nazionale;

premettendo che con la firma del Capo dello Stato recentemente il territorio del Parco nazionale si è ampliato, acquisendo diverse aree attraversate da strade che vengono correttamente percorse da persone regolarmente autorizzate per l’attività venatoria nelle zone adiacenti al Parco;

premettendo che i succitati permessi rilasciati dal Parco nazionale sono validi tutti i giorni della settimana esclusi il martedì ed il venerdì, giornate di silenzio venatorio, con inizio e termine non oltre 180 minuti prima e dopo l’orario indicato per attività di caccia prevista dal calendario venatorio;

premettendo che quest’anno si sono fatti dei piani di contenimento del cinghiale gestiti dalla Provincia di Reggio Emilia non contemplati dal calendario venatorio in quanto autorizzati direttamente dalla stessa Provincia in caso di richiesta di intervento;

premettendo che i succitati permessi rilasciati dal Parco nazionale hanno scritto la scadenza della validità del permesso rilasciato e, malgrado quanto fatto sapere verbalmente in merito ad un prolungamento della validità, non si ha un documento formale in merito;

considerando che il non rispetto della legge speciale 394/91, articolo 11, prevede sanzioni penali;

considerando che nell’eventualità di una verifica degli organi preposti, malgrado le affermazioni del Parco sul posticipo della scadenza dei permessi, coloro che sono in possesso del permesso non hanno nulla di formale da esibire;

considerando che l’allargamento del perimetro del Parco ha portato all’aumento di strade transitate con armi utilizzate per l’attività venatoria su tratti che interessano il territorio compreso nell'area di perinenza da persone, regolarmente autorizzate all’esercizio venatorio, già autorizzate dall’ente stesso;

considerando che molte persone che partecipano all’attività venatoria si sono organizzate per potere soggiornare nei nostri posti, alcuni in case di proprietà lasciate per spostarsi in città, province o regioni diverse che approfittano dell’attività venatoria per tornare nei posti dove spesso hanno vissuto la loro infanzia, altri hanno acquistato case, altri ancora hanno affittato appartamenti e, in ultima ipotesi, altri utilizzano i servizi alberghieri del posto;

considerando che la gestione venatoria di certi tipi di ungulati va fatta durante tutto l’anno e pure un eventuale prelievo di selezione va preparato approfittando spesso del giorno prima per verificare il capo da abbattere di selezione;

considerando che i piani di contenimento sono gestiti dalla Provincia ma fatti con le squadre del posto, che spesso hanno al loro interno persone regolarmente abilitate all’esercizio venatorio che si trovano costrette a transitare con armi utilizzate per l’esercizio venatorio su tratti di strada che interessano il territorio del Parco nazionale;

risulta quindi spesso impossibile nei casi citati nelle ultime tre considerazioni rispettare le prescrizioni dell’Ente Parco nazionale in merito alle giornate durante le quali non è previsto il transito con armi utilizzate per l’esercizio venatorio su tratti di strada che interessano il territorio del Parco Nazionale, i 180 minuti prima o dopo l’orario indicato per attività di caccia prevista dal calendario venatorio e in ultima analisi nel caso si partecipi a piani di contenimento e/o abbattimento non contemplati dal calendario venatorio ma regolarmente autorizzati dalla Provincia qualora vi siano i presupposti e le esigenze;

tutto ciò premesso e considerato il sottoscritto interroga la S.V.:

1. quali comportamenti intende adottare la S.V. per scoraggiare eventuali involontarie infrazioni alla legge speciale 394/91 da parte di persone che dovrebbero essere regolarmente autorizzate ma con un permesso che di fatto cita la data della sua scadenza;

2. se la S.V. è a conoscenza di atti formali dell’Ente Parco tali da avvalorare quanto menzionato in merito al prolungamento dei permessi già scaduti;

3. se non trova opportuno un suo interessamento nei confronti dell’Ente Parco nazionale per la revisione dei permessi aggiungendo anche agli stessi le strade all’interno della nuova perimetrazione in quanto in quelli assegnati in passato vi è una scritta in neretto molto evidente che recita: NON SONO AUTORIZZATI ALTRI PERCORSI;

4. se la S.V. non trova opportuno, visto l’inizio della attività venatoria, pubblicizzare con l’aiuto dell’ATC Montagna, delle associazioni venatorie e ambientaliste la necessità di munirsi di permesso del Parco nazionale alle persone regolarmente autorizzate all’esercizio venatorio che transitano con armi utilizzate per l’attività venatoria, tratti di strada che interessano il territorio all’interno della nuova perimetrazione del Parco;

5. se la S.V. non intende impegnarsi affinché l’Ente Parco non riveda le clausole dell’autorizzazioni rilasciate riguardanti le giornate del martedì e del venerdì, nelle quali l’autorizzazione non risulta valida, per le motivazioni sopraelencate, riguardanti una sorta di turismo venatorio che prevede spostamenti proprio nelle giornate precedenti all’attività venatoria;

6. se la S.V. non intende impegnarsi affinché l’Ente Parco non riveda le clausole dell’autorizzazione riguardanti gli orari prima e dopo l’attività venatoria in quanto spesso dopo l’attività venatoria le persone si fermano a mangiare in compagnia nei locali dei nostri territori o nelle case di caccia attrezzate ben oltre i 180 minuti dopo l’orario indicato per la chiusura della caccia dal calendario venatorio e nei casi succitati dove le persone partecipano regolarmente autorizzati a piani di abbattimento e/o contenimento gestiti dalla Provincia.

Certo di un Suo interessamento, rimanendo a disposizione per eventuali ed ulteriori chiarimenti, colgo l’occasione per porgerLe cordiali e distinti saluti.

(Marino Rivoli, capogruppo “Per la libertà”)

3 COMMENTS

  1. Un po’ di sana demagogia…
    Un po’ di sana demagogia non fa mai male.
    E’ interessante la preoccupazione del Pdl per le difficoltà del transito con armi dei cacciatori. Che, come noto, sono una lobby capace di mettere assieme 1000 persone e chissà quanti voti. A questo tipo di interpellanze si potrebbe aggiungere un punto, la prossima volta, per parlare di come posizionare il tappeto rosso quando transita un cacciatore armato come un Rambo, meglio se su un roboante fuoristrada. Forse questi tutori dell’ambiente potrebbero gradire.
    A proposito di demagogia, non gradiranno, certo, tutte quelle persone che attualmente in montagna, più che altrove fanno fatica ad arrivare a fine mese. Nonostante il Parco, la Provincia, le manovre di Tremonti, i problemi dei cacciatori e la caratura politica di queste interpellanze.

    (Fulminant La Penna)

  2. Elezioni?
    Da quando sono in vigore le norme sull’introduzione di armi nel territorio del Parco (2001) nessun cacciatore è mai stato multato per attraversamento con armi in auto. Nessuno!!! Zero è zero! Non è che per caso ci sono elezioni in vista a Collagna?

    (Commento firmato)

  3. Grazie al presidente della Repubblica?
    I commenti sono talmente ridicoli che coloro che li hanno scritti non hanno nemmeno avuto la dignità di firmarsi! Comunque io come sempre rispetto tutti: i cacciatori, di cui faccio parte, chi pratica ogni tipo di sport e di attività varie. Sono certo che davanti ad una problematica qualsiasi è dovere di ogni piccolissimo amministratore come il sottoscritto interessarsi; il problema di un solo cittadino della nostra comunità deve essere preso come un problema di tutta la comunità e, se possibile, verificato e trovarne il giusto rimedio. Sull’operato del CTA del Parco è da un po’ di tempo che è oggetto di dialogo tra noi e i nostri referenti nazionali e vedrà che a breve sarà oggetto di nostro interessamento. Dai fatti sopra esposti l’equazione è semplice: se come dice Lei non son state fatte di multe e le violazioni pare proprio che ci siano lascio immaginare l’elementare risultato. Per quanto riguarda una eventuale campagna elettorale non penso che il presidente della Repubblica abbia firmato ora per l’allargamento della perimetrazione del Parco per far un favore al sottoscritto.
    Cordiali saluti.

    (Marino Rivoli, “Per la libertà”)