Oltre un migliaio di persone ha “invaso” sabato scorso Cinquecerri per la seconda festa dei borghi, organizzata dalla locale Polisportiva. Aie, cortili e gli angoli più suggestivi e inesplorati di via della Costa, una delle strade interne della frazione di Ligonchio, si sono trasformate per l’occasione in laboratori degli antichi mestieri: calzolaio, falegname, lavandaie, boscaioli, fabbro, casaro (la gente ha assistito alla cottura e lavorazione di alcune forme di pecorino, con tanto di descrizione delle varie fasi) e altri “mestieranti” che hanno mostrato il fascino dei lavori tradizionali rappresentati dagli attrezzi classici, alcuni di essi un po’ consumati dalla polvere di un mancato utilizzo. E rispetto al percorso ormai collaudato c’è stata una deviazione in via della Volta, per riscoprire una vecchia osteria, dove, accanto alla figura dell’oste classico, ha spopolato un fisarmonicista che ha fatto da colonna sonora per accompagnare i canti dei tanti “clienti”; e inoltre, ad un certo punto della serata, è stata improvvisata una rappresentazione del maggio, con duellanti armati di… un cucchiaio di legno e un coperchio da pentola come scudo.
I visitatori, molti con telecamere e macchine fotografiche, sono rimasti letteralmente conquistati dal tour che ha consentito di ammirare anche la mostra fotografica, una delle novità di questa edizione, dove soprattutto gli abitanti hanno ritrovato ricordi del loro più o meno lontano passato. E non poteva mancare la parte gastronomica all’insegna della tradizione: la polenta stiada, la sulada, il pane nero, gnocco fritto e torte caserecce. Anche da questo punto di vista due novità: la “porchetta in tour”, ovvero servita da un carretto itinerante, e il pane e le frittelle di castagne.
Il tutto accompagnato da musica: nella parte alta del paese, liscio e folk, nella parte bassa un disc jockey per i più giovani. Il sipario è calato a notte fonda: le luci si sono spente alle tre. E gli organizzatori sono pronti a riaccenderle tra un anno, il 14 agosto, per una nuova festa dei borghi.
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