Sessantacinque anni or sono, il 12 agosto 1945, nell’abbazia benedettina di Torrechiara il monaco Paolo Gibertini, oggi vescovo emerito di Reggio Emilia-Guastalla, veniva ordinato sacerdote, assieme al fratello padre Stanislao, dall’arcivescovo di Parma mons. Evasio Colli.
Nato a Ciano d’Enza il 4 maggio 1922 e battezzato con il nome di Giovanni, mons. Gibertini nel 1935 è entrato nell’Ordine dei Benedettini del monastero di San Giovanni di Parma. Nel 1938 intraprendeva il noviziato assumendo il nome di Paolo; l’anno seguente emetteva la professione religiosa. Dal 1947 al 1955 ha ricoperto l’incarico di superiore del seminario minore del monastero benedettino di Parma. La Sardegna per un trentennio è stata poi il campo dell’azione pastorale di mons. Gibertini. Infatti nel 1955 veniva inviato nell’isola assieme a sei confratelli per la fondazione del monastero di San Pietro di Sorres, diocesi di Sassari; dal 1955 al 1967 ne è stato superiore e dal 1967 al 1973 priore. Trascorso un anno nell’eremo di Bismantova, nel 1974 ha fatto ritorno in Sardegna e ha svolto il suo ministero nella parrocchia di Borutta (Sassari) e dal 1977 al 1979 ne è stato parroco.
Nel 1979 è stato eletto abate del monastero benedettino di Parma, alla cui guida è rimasto fino al 25 marzo 1983, quando Giovanni Paolo II lo eleggeva vescovo di Alesa-Terralba in provincia di Oristano, dove rimase sino al 1989. Ricevette la consacrazione episcopale nella basilica di San Giovanni in Parma dal cardinale Sebastiano Baggio il 25 aprile 1983. Il 24 settembre 1989 ha fatto il suo ingresso nella diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, chiamato da papa Wojtyla l’11 luglio, festa di San Benedetto.
L’episcopato reggiano di mons. Gibertini, che si è concluso il 20 settembre 1998, è stato contrassegnato da importanti avvenimenti e da intensa attività pastorale; sette le lettere pastorali indirizzate alla diocesi. Lo stile dell’episcopato del vescovo Paolo – monaco benedettino da 75 anni - è stato contrassegnato da attento studio della Parola di Dio, profondo amore per la liturgia; intensa devozione mariana, cura per la formazione e la responsabilizzazione del laicato.