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“Vivremo alla grande”: presentato oggi alla stampa il libro a sei mani di Armido Malvolti, Linda Parmeggiani e Francesco Baroni. Lunedì sera alle ore 21 in piazza Unità la trasposizione teatrale

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Oggi pomeriggio al centro giovani "Il Formicaio" è stato presentato il libro di Armido Malvolti, Francesco Baroni e Linda Parmeggiani . Più che un libro, un progetto che utilizza più linguaggi espressivi, che non finisce con la carta stampata. Erano presenti oltre gli autori, gli altri protagonisti di questa bella avventura. L'assessore Francesca Correggi , la Prof. Candida Tommasi , la regista Francesca Bianchi , e gli attori che lunedì prossimo presenteranno la trasposizione in scena del libro.

Il progetto nasce 3 anni fa quando Armido svela il suo sogno di poter scrivere dei e con ragazzi di una terza media. Candida Tommasi coglie l'opportunità di invitarlo come scrittore nella sua allora Terza C. E nasce la joint-venture . A credere tra i primi nel progetto Francesca Correggi: "Uno dei miei mandati riguarda proprio i giovani, e qui vi ho visto la possibilità di far entrare questo progetto nel "Laboratorio tra Generazioni". E' un onore per me poter sostenere questo progetto."

Candida Tommasi : "Ho insegnato per tanti anni, ho sempre creduto nei giovani. L'adolescenza non è una fase soltanto problematica, una fase "senza". Ma un periodo della vita ricchissimo. Io ho sempre cercato di parlare di tutto, stimolare i miei alunni. E ho sempre ricevuto tanto da loro. Sono loro che hanno sempre insegnato a me. Fino all'ultimo giorno di scuola. Io ci credo tantissimo in questo progetto. Il libro è adattissimo a essere usato come testo di narrativa, dentro c'è tutto. L'introspezione personale, il sociale, il politico. E' un testo da leggere in classe. Attualissimo."

Linda Parmeggiani , si rivela piacevolemente tesa per il debutto teatrale di lunedì, in un colpo solo scrittrice, che vede il suo neonato libro già messo in scena."Ho iniziato a scrivere a 13 anni. In questo viaggio ho capito una cosa importante: qualunque sia l'età in cui fai qualcosa è importante che qualcuno creda fermamente in te. Io e Francesco abbiamo avuto una fortuna immensa, ci hanno sostenuto e questo ci ha permesso di scrivere questo libro."

Francesca Bianchi ha avuto l'importante compito di trasporre il testo da narrativo a teatrale. "Impresa impegnativa. Sono 350 pagine, ricchissime di personaggi e vicende umane intrecciate. Ridurle in 15 pagine di copione è stato impegnativo. Ho scelto di rappresentare dei quadri, senza svelare nessun finale, per lasciare in chi guarda la curiosità di andarsi a leggere il libro. Lavoro interessante, coinvolgente."

Al progetto teatrale partecipano giovani attori, alcuni alle prima esperienza altri presi dalle varie compagnie teatrali della Bianchi, come Stralunati e Folli.

Armido Malvolti si emoziona parlando di questo viaggio, si può avvertire l'orgoglio per aver realizzato questo sogno: "Volevo scrivere di questa fase di passaggio che è la terza media. E' stato un viaggio immenso, introspettivo. Il libro è stato scritto a più fasi. Con diverse combinazioni, è stato un progetto corale. Letto e riletto. Sviscerato. E' ambientato in un paese immaginario, c'è un fiume, ci sono tanti personaggi. E' uno spaccato della società italina odierna. Extracomunitari, problemi adolescenziali, sociali, politici. Come un gioco di scatole cinesi, i personaggi si intrecciano a formare una commedia umana locale, e insieme universale. Ci siamo divertiti un sacco. Ci siamo documentati, siamo andati a chiedere a chi ne sapeva più di noi. Ne è scatturito un racconto caleidoscopico, attuale, che fa riflettere." Contentezza e orgoglio, fierezza di aver messo in pista qualcosa di insolito, un ponte tra più genereazioni. Tra i vari messaggi del libro: occorre gustarsi ogni fase della vita, senza bruciarla. I giovani sono il futuro, non anticipiamo nè togliamo loro il piacere della scoperta, nè il dolore della sconfitta.

Dice un personaggio del libro "Sai qual è, in definitiva il mio cruccio Lorenzo? Temo di aver contribuito a farli crescere troppo in fretta[...] Mio padre mi ha insegnato che i sentieri in montagna vanno percorsi con calma assoluta, perché solo così possono essere gustate le bellezze dei luoghi fin nelle minime sfumature. Vale anche per le stagioni della vita: se ne percorri troppo in fretta anche solo una, ti perdi qualcosa che non ritroverai mai più [...]alcuni fanno discorsi da adulti: ma hanno solo quatordici anni. Però li vedo anche così felici...impegnati, solidali..."

Bravi tutti in questa squadra, bello il messaggio di chi ci crede in questi giovani, e l'apertura creativa invitante, la base sicura offerta, per far volare in alto sapendo che a terra qualcuno c'è che li tiene e sostiene con radici salde, incoraggiandoli a osare passi fiduciosi nella vita.