Un rifiuto di amore può provocare un profondo senso di perdita ed avere una serie di effetti negativi.
A dircelo è un gruppo di ricercatori guidati da Helen Fisher e che lavorano presso il Dipartimento di Antropologia della Rutgers University di Newark e dei Dipartmenti di Neurologia e Neuroscienze dell’Einstein College oltre che del Dipartimento di Psicologia della State University di New York.
Infatti a seguito di un inaccettabile (per il rifiutato) rifiuto, si possono determinare uno stato di depressione clinica e in casi estremi, portare al suicidio e/o all’omicidio. Per individuare i sistemi neurali associati a questo stato naturale di perdita, i ricercatori hanno usato la risonanza magnetica per lo studio di donne e uomini che erano stati recentemente respinti da un (una) partner, ma riferivano di esserne ancora intensamente "innamorati" al punto da pensare all’ex per gran parte della giornata. Ai partecipanti veniva sottoposta alternativamente una fotografia dell’amata o dell’amato che li aveva rifiutati e una fotografia di un altro familiare, allo scopo di distrarre l’attenzione. Le loro risposte mentre guardavano il (la) loro ex che li aveva rifiutati comprendevano l'amore, la disperazione, i ricordi buoni e cattivi; esse si chiedevano insistentemente perché era successo tutto questo (l’abbandono).
I ricercatori hanno così scoperto che quando si è respinti dalla persona che si ama, il cervello sembra incrementare la sua attività nelle aree legate alla motivazione, alla ricompensa e alla dipendenza. Ciò spiegherebbe come mai è così difficile controllare il senso di disperazione e di angoscia dopo una delusione amorosa ed arrendersi al destino.
Questi risultati sono apparsi in un articolo pubblicato sull’importante Journal of Neurophysiology e potrebbero fornire nuove spiegazioni alla messa in atto dei comportamenti più violenti nel caso di rifiuto in amore come lo stalking, l’omicidio o il suicidio, che appaiono purtroppo piuttosto diffusi nella modernità.
Quando alle persone abbandonate venivano mostrate le fotografie del (o della) ex partner, il loro cervello mostrava un aumento dell’attività in aree identiche a quelle coinvolte nelle dipendenze.
I ricercatori concludono dicendo che l'attivazione delle aree del cervello coinvolte nella dipendenza da cocaina può contribuire a spiegare i comportamenti ossessivi associati al rifiuto in amore.