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“Vivremo alla grande”

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Protagonisti di “Vivremo alla grande” sono ragazzi di tredici-quattordici anni dei giorni nostri e non si tratta di un romanzo allineato. Infatti, come scrive nella bandella del libro Guido Conti, scrittore e direttore editoriale di MUP (Monte Università Parma) editore, questo è un libro che va controcorrente rispetto alle mode adolescenziali della letteratura attuale. Il lettore quindi non cerchi “toccate e fuga” nei gabinetti delle scuole o sui divanetti delle discoteche; non pretenda di leggere parole estreme o astruse dietro le quali i ragazzi “alla moda” nascondono le loro insicurezze e la loro aggressività più ostentata che reale: tutto questo qui non c’è. Altri sono gli orizzonti dei ragazzi che vogliono vivere alla grande.

Lungo un anno (dal primo giorno di scuola alla prima domenica di settembre dell’anno dopo) i ragazzi della terza C imparano che la vita è più vera se non si è omologati, se si evita di essere catalogati “segmento di mercato”, se si impara a liberarsi dall’abbraccio mortale del lupo-pubblicità. Gli autori (Armido, che è un nonno, Linda e Francesco, che quando hanno iniziato a scrivere di anni ne avevano 13), con i protagonisti del libro hanno migliorato la capacità di parlare, ascoltare, curiosare, capire diritti e doveri, lottare, rispettare e misurarsi con il diverso. Anche ad amare e a convivere sia con la felicità che con il dolore. Assieme hanno capito che non necessariamente i professori e i genitori sono dei “nemici” da combattere, da insultare e da compatire. I professori possono anche essere come don Alciro, il Baffone, la Candi e la Casti, i mitici “quattro” che guidano i ragazzi alla conquista della vita e i genitori, quando vengono coinvolti e stimolati nel difficile rapporto con gli adolescenti, assomigliano alla mamma di Martina che, con una telefonata, innesca una reazione a catena che porterà in piazza un intero paese a difesa del Timbù, l’equivalente della terra promessa per i ragazzi di Zuccara.

Secondo alcuni gli autori corrono il rischio concreto che il libro venga bollato come “buonista”. Malvolti, Baroni e Parmeggiani non lo credono; in tempi in cui le buone notizie così come le buone azioni sembrano non andare di moda, essi rifanno il punto della situazione e invitano il lettore ad analizzare con maggiore attenzione il mondo dei giovani: qui ci sono 21 tredicenni che rifiutano di essere indifferenti, bulli e maleducati per moda o per convenienza. E la loro vita non è propriamente inventata…

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Il libro, pubblicato dalla Casa Editrice MUP (Monte Università Parma) e distribuito da PDE, sarà nelle librerie di tutta Italia a partire dal prossimo ottobre. La casa editrice farà arrivare il libro nelle sole librerie dell’Appennino reggiano già nei prossimi giorni (il 5 agosto), anche per permettere l’allestimento di un'anteprima il 9 agosto in piazza Unità a Castelnovo ne’ Monti alle ore 21 con la presenza di Guido Conti, di Candida Tommasi, don Giordano Goccini e degli autori. Dal testo Francesca Bianchi ha tratto uno spettacolo teatrale che andrà in scena in prima assoluta la sera stessa, spettacolo che ha coinvolto sia ragazzi delle scuole medie che giovani attori già affermati. La serata è a ingresso libero.