Home Economia “Il settore agricolo è ai margini dell’interesse del governo…”

“Il settore agricolo è ai margini dell’interesse del governo…”

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“L’approvazione della manovra finanziaria alla Camera rende ormai palese un dato di fatto: il settore agricolo è ai margini degli interessi del governo italiano, che negli ultimi due anni non ha varato alcun provvedimento a favore dell’agricoltura, pur in un momento di gravissima crisi”. E’ serio e preoccupato il commento del presidente di Confcooperative, Giuseppe Alai, dopo il via definitivo alla manovra del governo.

“Alla crisi che hanno vissuto e che stanno ancora vivendo diversi comparti dell’agroalimentare – sottolinea Alai - corrisponde l’assenza di misure strutturali o anche semplicemente congiunturali per lo sviluppo e la tenuta di un comparto in cui l’Italia vanta il più alto numero di prodotti Dop: il rischio evidente è quello del declino di un comparto che ancora svolge un ruolo fondamentale nella nostra economia provinciale e nazionale”.

“Al governo – prosegue il presidente di Confcooperative – abbiamo chiesto con forza segnali immediati relativi a misure ormai imprescindibili per il bieticolo-saccarifero (lo sblocco di finanziamenti già previsti), unitamente ad una misura fondamentale per la nostra agricoltura montana, ovvero la stabilizzazione o quantomeno una ulteriore proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali per le imprese che operano nelle aree svantaggiate o rientranti, appunto, nei territori montani (la cui ennesima proroga scade il 31 luglio)”. “La situazione che riguarda queste imprese – con il rischio di un aumento del costo del lavoro che va dal 12 al 20% a seconda dei settori - è tale da richiedere un intervento immediato, ma i numerosi emendamenti presentati in tal senso dai parlamentari delle maggiori forze politiche su sollecitazione del mondo agricolo e cooperativo sono stati sistematicamente bocciati”.

“Al tempo stesso, però – rileva ancora Alai – è stata inclusa nella manovra la norma che prevede l’ulteriore slittamento dei termini previsti per il pagamento delle multe relative alle quote latte da parte del ristretto numero di splafonatori, con la presumibile conseguenza che l’Unione europea provvederà a denunciare l’Italia per inadempimenti, con l’aggravio di altri costi a carico dell’intero Paese, dopo che già abbiamo dovuto versare, negli anni, circa 2,2 miliardi di euro”. “Tutto questo – afferma il presidente di Confcooperative – è un duro colpo alla legalità e ai produttori onesti, cui la manovra aggiunge anche misure tali da determinare effetti negativi sullo sviluppo delle energie rinnovabili”.

"Al governo italiano – sottolinea Alai - chiediamo di mostrare finalmente una maggiore sensibilità e attenzione nei confronti del settore primario. Il ministro delle politiche agricole, Giancarlo Galan, nel corso della sua audizione al Senato ha preannunciatola presentazione di un pacchetto di misure anticrisi da portare presto all’attenzione del Consiglio dei ministri; un impegno che apprezziamo, al quale deve però corrispondere un analogo impegno condiviso da parte dell’intero governo italiano, così da varare al più presto un pacchetto di misure volte ad un rilancio del settore agroalimentare”.

“Confcooperative - conclude Alai – non intende certo rassegnarsi alla deriva che si sta registrando; al contrario, anzi, vuole rafforzare le azioni di contrasto alla mancanza di una politica agricola ed agroalimentare chiamando all’unità tutte le forze disponibili del mondo agricolo e cooperativo ricorrendo ad ogni possibile forma di proposta ma anche di denuncia”.