Riceviamo e pubblichiamo.
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Il presidente Fausto Giovanelli si infervora tanto per i tagli del governo, in realtà solo briciole, ai bilanci dei parchi nazionali, mentre non è altrettanto attento alla gestione dell’ente che dirige. Sono già trascorsi nove anni dall’inaugurazione del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano (istituito con decreto del presidente della Repubblica il 21 maggio 2001). Il bilancio non è certo dei più positivi. Evidentemente, qualcosa non ha funzionato.
Nel 1988 era stato inaugurato il Parco regionale del Gigante. Cosa è cambiato da allora? Perché non c’è stato nessun salto di qualità? Che benefici ha portato alla popolazione residente la qualifica a Parco nazionale? Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano è oggi una macchina in panne. Le risorse disponibili servono, a mala pena, per coprire i compensi di dirigenza e del personale dell’ente. Nulla di concreto all’orizzonte.
Abbiamo assistito ad una lotta senza quartiere per assicurare a Fausto Giovanelli la direzione dell’ente. Tutti i colleghi di partito si sono mobilitati per favorire l’ascesa dell’ex senatore. Ci saremmo aspettati risultati e impegno nella gestione dell’ente.
In area parco le iniziative private vengono spesso bloccate, i vincoli paesaggistici non permettono di creare sviluppo né in ambito pubblico né in ambito privato. Inoltre, dalla Regione Emilia-Romagna non arriva un euro (la Regione in questi giorni ha deliberato l’istituzione di nuove riserve naturalistiche…), le risorse riservate al settore turistico finiscono sistematicamente in riviera.
Occorrono politiche serie, prima di criticare il governo, Giovanelli dimostri di credere nell’Appennino, i montanari chiedono risultati.
(Fabio Filippi, consigliere regionale Pdl)
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Caro Filippi…
Quando la politica si allontana dai problemi veri delle gente avvengono cose quanto mai discutibili. La politica diventa competizione tra politici, tra ammninistratori e si perdono di vista gli interessi veri di chi attende ad ogni mandato ammninistrativo che le cose cambino. Il cittadino comune può chiedersi perche elegge i senatori, i deputati e gli amministratori ai vari livelli? Per premiare un partito solo elettorale oppure per premiare un partito che sa, che sa fare, che sa saper far fare? Potremmo anche distruggere il lavoro, spesso discutibile nel merito, fatto dal Parco del Gigante e forse anche dal Parco nazionale dell’Appennino reggiano che iniziò, non dimentichiamolo mai, con la persidenza Zobbi, mal gestita da un ministro che si chiama Matteoli. Ma da una cosa non possiamo sfuggire e sono i problemi di rilancio di un territorio che è cambiato in modo irreversibile. Ed è su questa constatazione (sulla irreversibilità) che dobbiamo tutti operare. Quanto potrà durare il far vivere la montagna nella rassegnazione come una medicina quotidiana?
I medici per guarire la montagna ci sono e mi dispiasce dirlo sono di un’altra razza da chi occupa troppe poltrone. Vanno cercati in mezzo alla gente. A meno che Filippi non pensi anche a diventare presidente della futura fondazione dei parchi nazionali. La politica resta ancora un formidabile antidoto da usare, con urgenza, per cambiare i guasti sociali, ambientali e anche morali prodotti nel territorio.
Caro Filippi, prima o poi anche gli incarichi politici, nonostante le grandi feste a casa propria, lasceranno il passo alla emarginazione. Alla rassegnazione si risponde con una scelta l’assunzione di responsabilità collettiva. Sono un montanaro e so graduare lo sforzo camminando in salita. So anche che la montagna ti è sempre amica, se la sai rispettare.
(Giano bifronte)
Contraddizioni in 12 righe
Gentilissimo consigliere Filippi, come fa a dire alla prima riga che “i tagli del governo” sono “in realtà solo briciole” e cinque righe più sotto che “le risorse disponibili servono, a malapena, per coprire i compensi di dirigenza e del personale dell’ente”?????? Se è vera la seconda parte, il dimezzamento previsto dal governo porterà a dimezzare il personale e non di certo ad incrementare le attività. La cosa grave comunque non è di quanto vengano tagliate le risorse dei parchi (briciole o pagnotte), ma del fatto stesso che si pensi a tagliare l’ambiente invece che investirvi maggiormente.
Cordialmente.
(MF)
Se un taglio del 50% sono briciole…
…invito il signor Filippi a tagliarsi dello stessa percentuale ogni emolumento che riceve in veste di uomo politico… Sono sicuro che accetterà volentieri…
(Commento firmato)
Fuor di ogni polemica è giusto che i cittadini sappiano che il Parco nazionale negli ultimi tre anni e mezzo ha ridotto i residui passivi ereditati nel 2007 di oltre l’80%. Ha investito oltre 12 milioni di euro nell’alto Appennino. Ha realizzato opere pubbliche come recupero di edifici, piazze, marciapiedi e pavimentazioni (a Cervarezza, Sassalbo, Ligonchio, Succiso, Bosco di Corniglio, Ponteccio, Fonti di Poiano, Cerreto Alpi, Rometta, Apella, Villa Collemandina, San Romano e Orecchiella). Ha costruito i propri organi. Ha trasferito le sue sedi dalle città all’alto Appennino. Ha realizzato logo e immagine coordinata, guida Touring e brochure multilingue, carta illustrata e carta dei sentieri, due siti internet, comunicazioni con i social network e webcam sul territorio. Ha aperto 4 centri visita e 15 info-point, tutti in collaborazione con privati operatori. Ha realizzato iniziative di promozione turistica di successo come il punto-info e i mercatini alle Cinque Terre; rassegne come Neve Natura e Autunno d’Appennino che hanno avviato nuovi turismi in luoghi e stagioni che ne erano del tutto privi. Ha potuto verificare (come tutti i parchi nazionali) un aumento di presenze turistiche anche internazionali. Ha aperto, con primi riconosciuti successi, l’Atelier delle Acque e delle Energie in collaborazione con Enel e Reggio Children a Ligonchio. Ha creato alcuni posti di lavoro diretti e indiretti per i giovani dei due versanti, in particolar modo per giovani laureati. Ha ricevuto la richiesta di inserimento nel perimetro di due nuovi comuni e tre frazioni all’interno di comuni già ricompresi. Ha elaborato i 90 precisi progetti presentati a Castelnovo ne’ Monti molti dei quali già in cantiere, collaborando con numerose imprese, artigiani, cooperative, esercenti, ristoratori, albergatori, latterie sociali, con molte scuole di ogni ordine e grado, dall’infanzia all’università. Ha collaborato lealmente con associazioni e amministrazioni locali di diverso colore politico. E’ in nome di questi 90 progetti concreti che il Parco chiede di poter continuare ad operare, per dare valore economico e culturale all’Appennino. I soldi tagliati ai parchi sono soldi sottratti alla montagna.
(Fausto Giovanelli, presidente Ente Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano)
Il buon tacer non fu mai scritto!!
Carissimo ed egregio consigliere regionale, ma è possibile che lei in tutte le cose che dice si contraddice da solo?! Rilegga bene la sua nota, poi da solo capirà che era meglio tacere!!! Faccia una cosa seria, rinunci a percepire rimborsi spese e poi vedrà che si sentirà un pochino più sollevato; e metta a disposizione della collettività e del Parco la somma.
(L.C.)
Ero convinto che dopo la batosta alle comunali Filippi cambiasse un po’ la sua linea politica, ma invece ogni volta che leggo un suo commento trovo sempre una miriade di eresie che non finiscono più. E’ lecito difendere l’operato del proprio governo, ci mancherebbe, ma usi un po’ di buon senso. Lei poi di sprechi se ne dovrebbe intendere, visto i soldi spesi per le sue candidature e i suoi rimborsi spese. Iniziamo a dare il buon esempio, per piacere.
(Fabio P.)