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E’ allarme zanzara tigre: “Controllate anche nell’orto del vicino!”

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VETTO (21 luglio 2010) – E’ emergenza zanzara tigre. Non bastavano le cavallette voraci, ora a Vetto è scattata la guerra a questo insidioso insetto che rischia di recare non pochi disagi alla popolazione e alla salute pubblica.
Infatti, dopo Castelnovo ne’ Monti e Viano nel 2009, ora è il momento delle zone del comune di Vetto, ospitare (loro malgrado) la zanzara tigre. Fu nel corso del periodo estivo del 2007 che nel territorio regionale dell’Emilia Romagna che si è manifestò un focolaio epidemico di febbre da Chikungunya, che rappresenta il primo focolaio autoctono verificatosi in Europa e che ha determinato una situazione di emergenza sanitaria derivante dalla possibilità di un’ulteriore diffusione connessa con la presenza della zanzara tigre.

Nel Comune di Vetto, a seguito di alcune segnalazioni di cittadini abitanti nella zona della Circonvallazione R. Nobili, gli addetti della Asl sono intervenuti per un sopralluogo e per l’inserimento di ovi-trappole per verificare l’effettiva esistenza di zanzare tigre adulte. Le zanzare tigre adulte ci sono…e non solo quelle! Infatti, successivamente e a seguito di un sopralluogo effettuato dall’Ufficio Tecnico Comunale congiuntamente al’ingegner Sergio Mazzali di Iren s.p.a. (ex Enìa s.p.a.), sono emerse diverse situazioni in cui c’era la presenza di migliaia di larve e di pupe di zanzare tigre, opportunamente bonificate dallo stesso tecnico attraverso prodotti larvicidi (in vendita presso la farmacia di Vetto ad un prezzo fissato a 2,60 euro).

Il Comune ha così emesso un’ordinanza urgente per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di fare prevenzione: sarà inviata a 110 famiglie l’Ordinanza stessa unitamente ad un opuscolo informativo per evitare nei propri orti, giardini e balconi il proliferare di larve di zanzare tigre, che tra le altre cose, in fase adulta, sono portatrici di diversi virus indigeni, tra cui la Chikungunya
“Vista pertanto l’eccezionalità e la gravità del fenomeno manifestatosi, che comporta un grave pericolo incombente, di dimensioni tali da costituire una concreta ed effettiva minaccia per l’incolumità dei cittadini e che determina l’urgenza di provvedere alla regolamentazione ed all’imposizione di prescrizioni idonee ad evitare l’ulteriore diffondersi del fenomeno…”, l’opuscolo redatto dalla Regione Emilia Romagna unitamente al Servizio Sanitario Regionale, contenente notizie e informazioni per difenderci dalla zanzara tigre, dal quale il Comune di Vetto ha estrapolato i dati per redigere la propria ordinanza. L’Ordinanza e l’opuscolo informativo entrano nello specifico per quanto riguarda le metodologie di prevenzione per arrestare il problema nell’età larvale della zanzara per ogni settore, dal commerciale all’artigianale, dal produttivo al privato cittadino, inoltre contengono numerose informazioni, tra le quali la principale è che le larve vivono esclusivamente in acqua stagnante, e che non fanno molta strada, quindi “se le si hanno in casa… - è l’appello – il consiglio è di guardare bene nel vostro giardino e in quello del vicino!”

Considerando oltretutto – si legge nella ordinanza - che ci si trova in condizioni in cui si assiste alla “mancanza di un’adeguata disciplina vigente che consenta di affrontare con mezzi tipici ed ordinari il fenomeno suddetto e considerata la necessità di disporre di misure straordinarie che si rivolgano alla generalità della popolazione presente sul territorio comunale, ai soggetti pubblici e privati, nonché in particolare alle imprese ed ai responsabili di aree particolarmente critiche ai fini della proliferazione del fenomeno, quali cantieri, aree dismesse, piazzali di deposito, parcheggi, vivai e altre attività produttive e commerciali che possano dar luogo anche a piccole raccolte di acqua e conseguenti focolai di sviluppo larvale”.
Infine sul http://zanzaratigreonline.it un approfondimento, mentre telefonicamente si può richiedere all’Ufficio Tecnico del Comune di Vetto (0522/815221) qualunque chiarimento sull’ordinanza o sul metodo di bonifica.