Se vedi uscire una donna col sorriso è buon segno. Se ne esce un’altra che accelera e, ancora, sorride è buon segno.
Eppure, nella sala d’attesa di Radioterapia a Castelnovo Monti, gli stati d’animo li leggi anche solo negli occhi. Una ragazza tanto giovane quanto bella stringe nervosamente il telefonino e gli sms che legge e digita non le danno sollievo. Dirimpetto una signora più in là con gli anni sfugge allo sguardo, cerca il coraggio nella presenza del marito, nel provare a carpire qualche discorso di chi le siede vicino o nell’aggrapparsi al via vai di radiologi e infermieri.
C’è chi preferisce stare a capo chino, stupita, forse, di essere proprio una di quelle donne che – una su dieci, come vuole la statistica - ha il tumore al seno.
Poche ore in questo reparto posso insegnarti molto, anche se non te lo aspetti.
Ad ascoltare frammenti di dialogo tra sala e corridoi pare che la regola della cortesia sia l’imperativo. Forse, perché qui si fanno i raggi alla vita, tanto vale farlo col sorriso.
Il giorno delle visite di controllo per il tumore del seno sei in un luogo di un tempo non scritto. Quasi pare impossibile che, fuori, scorra sulla strada la vita della Castelnovo di sempre.
Esce una signora, di fretta, col sorriso, ed è ancora buon segno. Scorgi il radiologo serio e, magari, il cuore di una Donna palpita nel temere di interpretare la diagnosi.
Prevenzione, professionalità, cure e controllo ti rendono consapevole che, tutto sommato, siamo in un’isola felice. Certo. Ci sono luoghi dove, in silenzio, ogni giorno si affronta a testa alta, con dignità e cortesia, il mistero del nostro essere così fragili e imperfetti. Tra camici bianchi, macchinari e umanissima paura. Tra i sentimenti, la speranza è medicina giusta per sorridere alla vita.
Delicatezza e attenzione
Mi complimento con chi, discretamente ma con delicatezza, ha scritto questo articolo. Ha saputo davvero cogliere gli stati d’animo, l’ansia, la paura o il sollievo per il buon verdetto. Le patologie al seno sono dilaganti, ma se ne esce, se ne può uscire, come qui si sostiene, a testa alta, con grande dignità.
(A.M.)