Home Cronaca Oggi assemblea nazionale di Confcooperative: vi partecipano anche cinquanta cooperatori reggiani

Oggi assemblea nazionale di Confcooperative: vi partecipano anche cinquanta cooperatori reggiani

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Sono cinquanta i cooperatori reggiani che partecipano oggi, mercoledì 14 luglio, all’assemblea nazionale di Confcooperative, leader tra le centrali cooperative per numero di aderenti (21.000 imprese), fatturato (poco meno della metà dell’intero sistema cooperativo) e occupati (510.000). In un’assise che sarà incentrata soprattutto sulla crisi e le reazioni che provengono dalla cooperazione, la realtà reggiana si presenterà con una situazione stabile, ma anche con qualche segnale di ripresa.

Lo evidenzia la quarta nota congiunturale dell’organizzazione, dalla quale emerge che il portafoglio ordine è stabile con lievi previsioni di crescita, anche se si rileva la tendenza alla crescita delle imprese che non sono in grado di formulare previsioni nel medio periodo (14,3%), con una punta particolarmente rilevante nell’ambito dei servizi sociali (43,7%): una incertezza evidente, legata in gran parte a quelle che potranno essere le conseguenze della manovra finanziaria nazionale a livello locale.

Buona la situazione finanziaria delle cooperative di Confcooperative, che nel 72% dei casi dichiarano di non avere particolari difficoltà finanziarie, mentre contemporaneamente cresce la quota (dal 91,8 al 96%) rispetto all’indagine precedente di quante non segnalano situazioni di crisi o di sospensioni dal lavoro. Si riduce nel frattempo il numero delle imprese che denunciano situazioni di morosità nei pagamenti (dal 6,2 al 4%, ,a aumenta nel contempo la quota di quante denunciano ritardi, che passa dal 43,7 al 46,9%, e a guidare la classifica (contrariamente a quanto ci si attenderebbe in una situazione di ripresa delle quotazioni del parmigiano-reggiano) sono quelle agroalimentari, con un 66,6%, mentre i ritardi scendono per quelle di lavoro e servizi (dal 58,3 al 46,1%) e aumentano per quelle sociali (dal 44,4 al 50%).

Per quanto riguarda l’occupazione la situazione appare di sostanziale stabilità: a definirla tale è infatti il 97,9% delle imprese, dei cui 14.440 occupati solo 105 risultavano in Cig o in Cigs a fine 2009.

Un quadro – sottolinea Confcooperative che conferma la capacità della cooperazione di reggere alla crisi meglio di altre imprese, ma per due settori, in particolare, vi sono ancora elementi di preoccupazione: la logistica, ad esempio, continua a scontrarsi con fenomeni di irregolarità e dumping contrattuale che nel primo quadrimestre 2010 hanno portato ad un aumento dei lavoratori interessati dagli ammortizzatori sociali e delle imprese interessate da flessioni dei prezzi di vendita. Non vi sono diminuzioni di occupati, ma la sofferenza c’è, così come la si riscontra nelle cooperative sociali a proposito dei prezzi di vendita di beni e servizi, dove si è più che dimezzata (giungendo al 12,5%) la quota delle imprese che hanno potuto applicare aumenti”.

Per quanto riguarda la tendenza agli investimenti, nel breve periodo prevale la stazionarietà (85,7%), mentre si alza la quota (dal 4,2 al 16,3%) delle cooperative che li prevedono in aumento nel medio periodo e si dimezza la percentuale (dal 21,3 al 10,2%) di quante li prevedono in diminuzione.