LIGONCHIO (13 luglio 2010) – A Ligonchio, nei ristoranti del posto sono comparsi i primi menù in lingua inglese. L’inaugurazione dell’Atelier delle acque e delle energie, ora ospitato nella sala smontaggi della Centrale Enel del paese delle aquile, rappresenta uno dei tre progetti più ambiziosi del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. “Per ridare competitività al territorio – ha spiegato Fausto Giovanelli, presidente - abbiamo voluto assemblare tre eccellenze del made in Italy: il paesaggio, rappresentato dal Parco, la tradizione industriale dell’Enel, quella pedagogica e creativa di Reggio Children”
Ecco, quindi, un luogo per scoprire in maniera unica acqua ed energia, a 1000 metri d’altitudine, e tenuto sabato a battesimo da una quarantina di pedagogisti e studiosi qui per l’occasione provenienti da California, India, Argentina, Brasile, Oceania, Inghilterra… “Essere in Appennino – spiega Robin Duckett, direttore del network di Reggio Children nel mondo – significa entrare in contatto diretto con la natura e scoprirne il senso”. “E’ molto di più di quanto potevamo immaginare dalle descrizioni” gli fa eco Mariela Chin, di Calubaquib (Usa). “Una suggestione senza eguali”, spiega Genevieve Giambazi, grafic designer australiana. Capita di incontrare per le vie di questo antico paese di crinale Giapponesi, saliti qui in maniera autonoma, mentre Svedesi e Indiani lasciano agli albergatori le loro promesse di ritorno. Ad accogliere il loro entusiasmo duecento persone, con moltissimi bambini e, durante la giornata, l’alternarsi di parlamentari e consiglieri regionali, oltre che la presenza degli amministratori dei Comuni del Parco.
“Dopo la copertina di Newsweek del 1992 – che pose all’attenzione mondiale il modello pedagogico degli asili di Reggio Emilia ndr -, proseguiamo quest’oggi nel percorso della cultura educativa del territorio, ma qui a Ligonchio – ha spiegato Carla Rinaldi, presidente di Reggio Children -:condividiamo il sapere accumulato in questi anni. In questo atelier diffuso è possibile cercare, nell’azione, la conoscenza e ricostruire un legame col paese e le energie, superando le barriere delle rigidità scientifiche”.
“E’ un progetto che ci rende orgogliosi e per il quale i ligonchiesi si sono attivati” ha ricordato il sindaco Giorgio Pregheffi “perché qui la gente ha la possibilità di restare ancora”. E quindi il grazie ai numerosi partner: dal Parco Nazionale dell’Appennino che ha voluto questo progetto, alla Provincia di Reggio Emilia e alla Fondazione Manodori, agli atelieristi, ai dipendenti comunali, ai consiglieri ‘operai’ nel portare avanti questo progetto, all’amministrazione precedente e naturalmente all’Enel che ha messo a disposizione la struttura a ingresso paese ove sorge. Singolare, per l’esecuzione delle numerose macchine del sapere, la sinergia tra imprese locali e grandi architetti, che hanno lavorato fianco a fianco. “Qui si continua a produrre energia – ha ricordato Amelio Brunelli, responsabile Enel dell’Unità business di Bologna - 50 milioni di kwh, circa il 3% del consumo di energia della provincia, che però è pulita. Ma soprattutto è il primo esempio in cui proponiamo un centro del sapere”. Per Graziano Del Rio, sindaco di Reggio Emilia “Le scuole non sono solo per ricchi, ma per tutti. Compresi i territori che sono in difficoltà. A Ligonchio è possibile attirare nuove coppie e fare rinascere i luoghi. E’ il grande messaggio che con Reggio Children portiamo nel mondo, le scuole possono trasformare le società”.
“La Ferrari, don Camillo e Peppone, le Terre Verdiane, Matilde di Canossa e ora anche l’Atelier dell’acqua e dell’energia: l’Emilia ha un nuovo polo d’eccellenza in un raggio relativamente ristretto” ha contestualizzato Pierluigi Saccardi, vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia “Quello di oggi è un esempio concreto di green economy”. “Un progetto innovativo – ha spiegato Cristina Carbognani, vicepresidente della Fondazione Manodori – perché nel panorama internazionale ora c’è un nuovo centro del sapere capace di fare pure promozione del territorio”.
E c’è anche, in inglese, il grazie di una pedagogista in visita che cita Loris Malaguzzi: “ricordo il suo detto ‘niente è senza gioia’: questo atelier è Ispirazione, gioia e provocazione: questo atelier è tutto questo”.
LE INTERVISTE
Atelier, unanime apprezzamento del mondo politico
Claudia Giudici, responsabile ricerca, consulenza e formazione di Reggio Children: “Qui si possono conoscere i fenomeni fisici e si avvicinano i concetti scientifici attraverso la creatività e l'espressività. Per Reggio Children costituisce una scommessa la costruzione di Atelier in luoghi come Ligonchio, in contesti speciali in cui utilizzare una stretta relazione con l'ambiente e il territorio circostante.
Matteo Riva, consigliere regionale: “Un esempio di collaborazione molto positiva tra Enti e Istituzioni, un esempio che andrebbe incentivato e moltiplicato. Da parte dell’Assemblea regionale posso garantire la massima attenzione a simili progetti di grande qualità, che offrono strumenti moderni per d...are risposte ai bisogni del territorio montano”.
La senatrice Albertina Soliani: “Una grande idea pedagogica che unisce una storia industriale di prim’ordine alle idee più nuove sulla capacità dei ragazzi di imparare tutto da subito, in particolare gli aspetti della realtà scientifica. Immagino il movimento di gruppi di insegnanti e ragazzi che si potrà generare, perché le idee nuove hanno grande capacità di attrazione”.
Beppe Pagani, consigliere regionale “Parlo come ex cittadino di Ligonchio. La valorizzazione di un sistema eco-compatibile in un luogo dell'industria e della produzione è straordinaria. E' una grande risorsa per i bambini della Comunità, e non solo, grazie alla capacità di Reggio Children di essere leader nel settore. Per questa parte di territorio del Parco ci impegneremo come Regione.
La senatrice Leana Pignedoli: “E' un'iniziativa con potenzialità enormi. L'atelier è un luogo in cui è recuperata la sostenibilità ambientale, insieme all'economia della conoscenza e alla creatività. Questo deve essere compreso, perchè in un piccolo luogo possono essere condensati grandi contenuti. Proprio da uno dei comuni demograficamente più in difficoltà, nuove centralità sono affermate”.
L’onorevole Emerenzio Barbieri: “L'impressione è assolutamente positiva. E' a questi progetti che l'Appennino deve guardare per il proprio futuro. Se il rapporto con Reggio Children ed Enel si rafforzerà nel tempo, sarà un passo in avanti fondamentale per il Parco Nazionale”.
Mara Davoli, atelierista: “Ligonchio è importante perché qui i bambini possono entrare in contatto diretto con la natura ed è possibile affrontare aspetti scientifici portandoli a dimensione di bambini e persone. Questo atelier sarà promosso nel mondo dal network mondiale di Reggio Children, presente nei diversi continenti”.
Iva Zanicchi, europarlamentare: “Questo evento rilancia la nostra montagna, valorizzandone le risorse".
DA SCOPRIRE
L’Atelier di Ligonchio
E’ uno spazio allestito con macchine e strumenti coni i quali i ragazzi vengono accompagnati nella ricerca, nella sperimentazione e nella costruzione di esperienze relative alle caratteristiche e alle proprietà fisiche dell’acqua e a concetti quali velocità, forza, direzione, scorrimento, peso, accumulo, che con l’acqua hanno a che fare. Il percorso porta anche a conoscere e approfondire dal punto di vista scientifico i fenomeni legati all’elettromagnetismo e a produrre energia elettrica in piccole quantità, ad accumularla e inviarla ad attuatori e visualizzatori. Il contesto, insieme al collegamento con la specifica realtà del Parco e del crinale appenninico, contribuisce a far comprendere le forme applicative dell’energia e gli aspetti della quotidianità del consumo, anche in funzione di un’educazione al risparmio e alla sostenibilità.
COS’E’
La Summer School
I pedagogisti e gli studiosi di tutto il mondo saliti a Ligonchio, fanno parte della prima scuola internazionale estiva di Reggio Emilia che fino al 16 luglio accoglie circa 200 partecipanti provenienti da tutti i paesi del mondo: insegnanti, pedagogisti, atelieristi, educatori, ricercatori ed amministratori nel campo dell’educazione. per conoscere non solo il Reggio Approach, ma anche per approfondire la conoscenza della città, richiesta giunta a più voci dai precedenti gruppi di studio accolti da Reggio Children. Seminari, sessioni plenarie, lavori di gruppo, workshop animati: due settimane per dare ai partecipanti la possibilità di approfondire le strutture organizzative, i contesti, le strategie, lo studio e la ricerca della filosofia di Reggio Emilia. I gruppi sono impegnati ad ascoltare le origini del progetto pedagogico-culturale reggiano, l'estetica dell'apprendimento, la nascita del Centro Internazionale, visitano alcune scuole, ascoltano progetti in corso e fra di essi quello delle Acque e delle Energie di Ligonchio.