Quando la coppia va al mare può capitare che litighi e torni a casa, dopo la vacanza, più stressata che mai. Intendo per coppia genericamente i fidanzati e le persone sposate. Può capitare che lei voglia da lui più attenzioni, e lui voglia invece stare tranquillo e libero da ogni incombenza, o viceversa. Come fare per fare contenti tutti? Qual è la strada per vivere la vacanza al mare in serenità per le coppie adulte e per le coppie giovani? Non sempre è facile trovare la soluzione.
Risponde Ameya Gabriella Canovi, dottoressa in Psicologia-Scienze del Comportamento e delle Relazioni Sociali e Interpersonali.
La coppia (sia quella adulta sia quella giovane) al mare è più irrequieta?
In genere si può affermare che una coppia, giovane o rodata, si stabilizza secondo una routine relazionale che si basa su ripetizioni di comportamenti ritualizzati, consolidati e familiari. Il cambiamento del contesto in cui avvengono gli scambi possono determinare sbalzi emotivi e umorali destabilizzanti.
Perché in vacanza la coppia può “scoppiare”?
Se il legame non è avvertito come sicuro e solido, i segnali che emergono dovuti al cambiamento di abitudini e del contesto possono essere letti, da un partner insicuro e ansioso, come disconferma e poca attenzione nei propri riguardi. L’adattamento al nuovo setting implica fasi di nervosismo, disattese o delusioni di aspettative per il luogo, il cibo, la sistemazione che può riflettersi sul modo di relazionarsi, portando la coppia a litigare per cose in apparenza banali. Si può accusare il partner della propria infelicità, e l’altro si può sentire responsabile per aver magari insistito sulla meta o la modalità di vacanza. Inoltre vengono a mancare i filtri quotidiani, come il lavoro, gli hobby, le amicizie. Si vive a stretto contatto 24 ore al giorno, e le caratteristiche dell’altro mitigate dalla vita comune, emergono tutte insieme, nel loro splendore, sotto gli occhi di un partner che magari diventa più insofferente, data la nuova condizione. Inoltre bisogna sempre tener presente che ognuno ha una sua idea di vacanza, come del resto del mondo, e non è detto che sia condivisa dal compagno. Pertanto i processi di scambio sono continui, e la relazione si basa su un flusso di aggiustamenti incessante. Ricordarsi di non cadere nella trappola di volere che l'altro veda il mondo con le proprie lenti, pensare che il punto di vista personale sia il migliore, il più ovvio e logico, porta a scontrarsi, o a delusioni. Flessibilità, elasticità e capacità di decentrarsi, di mediare e includere anche il punto di vista dell'altro sono fattori importanti in una relazione. Al contrario imporsi, irrigidirsi e restare ancorati alla propria visione portano a sterili scontri.
Quali le maggiori insidie che possono minacciare i due partner?
I comportamenti dell’altro vengono continuamente interpretati e valutati dal partner. I significati dei gesti , delle parole, e degli scambi affettivi sono scambiati, costruiti e condivisi di volta in volta, la relazione viene costantemente negoziata e valutata da entrambi. Le insidie più pericolose sono nell’attribuire significati errati a gesti che non significano disattenzione o disamore, ma magari noia o stanchezza dovuta alle condizioni di novità, come il cambio delle routine quotidiana, il cambiamento climatico che può incidere sull’umore, il cambio delle pratiche quotidiane che scandiscono i ritmi biologici. Tali errori di valutazione portano inevitabilmente uno dei due a chiedere conferme, a pestare i piedi, a pretendere, accusare l’altro, a cercare di ottenere rassicurazioni affettive nell’ansia scatenata dal mettere in dubbio la piacevolezza della propria compagnia, che però ottengono spesso ancora maggiore irritazione e distanza. Se una persona ha un’immagine di sé come poco amabile, poco divertente, essa inconsciamente attuerà schemi che la porteranno a ottenere conferma di quanto pensa e teme (profezia autorealizzante). Un esempio: se una donna crede di non essere abbastanza interessante, ed è poco sicura del legame con il partner essa proverà gelosia e fastidio anche nel vedere il partner leggere il giornale o guardare la partita. Scambiando il semplice bisogno di svago dell’altro con una mancanza propria di fascino, capacità di intrattenimento, ecc.
Come si può risolvere la situazione nel migliore di modi?
Le vacanze sono un momento di rilassamento, divertimento per entrambi. Cercare conferme asfissianti, chiedere implicitamente al partner attenzioni continue, rabbuiarsi se queste non arrivano portano a una escalazione della tensione che può arrivare all’esplosione, al litigio vero e proprio con conseguenti musi lunghi, e addio divertimento. Stare più rilassati possibile, optare per la discrezione, affinare le antenne e lasciare spazi di ampio respiro anche in vacanza ( è buona norma farlo per entrambi anche a casa!), crea un’atmosfera di armonia, di non pretenziosità che può salvaguardare la coppia dallo stress da adattamento in una situazione nuova come può essere la vacanza. Accettazione, adattabilità sono fattori protetti che garantiscono di norma una buona vacanza. Se il clima emotivo della vacanza si fa teso, si possono cercare aree di decongestionamento, una passeggiata lasciando il partner a riposare, o chiedere all’altro un momento di solitudine per poter smaltire l’irritazione del momento, cercando di esplicitare che il malumore momentaneo non è dovuto all’altro, ma alle contingenze, o alla stanchezza.
Che cosa possono fare i due partner per prevenire queste trappole e garantirsi momenti di felicità insieme?
Restare in ascolto reciproco di se stessi e dell’altro. Annullarsi facendo cose non gradite porta prima o poi ad una esplosione di insoddisfazione. Se lui ama andare in barca e lei detesta uscire in mare, non è assecondandolo che si creerà una vacanza serena, poiché prima o poi uscirà fuori la frustrazione. Accettare di fare cose separate anche in vacanza, o astenersi da attività che non entusiasmano, rinunciando al sogno di “facciamo tutto insieme”, e optando invece per un onesto negoziato dove entrambi si sentano rispettati e sereni, aiuterà a tenere bassa la tensione e far sentire bene entrambi, senza forzature e stonature. La vacanza deve essere buona e riposante per entrambi. Senza sensi di colpa.
Intervista di Claudia Nobile