Home Cronaca Depositi di sale non protetti: eccone un altro

Depositi di sale non protetti: eccone un altro

7
2

Dopo la segnalazione fatta da Legambiente circa il deposito di sale che, lungo la statale 63, all'altezza della Sparavalle, ha lasciato dietro di sè una coda velenosa per alcune piante non essendo stato adeguatamente riparato, ci perviene in tema un breve scritto corredato di immagini, che andiamo a pubblicare.

Dice Massimiliano Galeazzi: "Ad integrazione di quanto già scritto nei giorni scorsi dal Sig. Becchi, inviamo foto relative al deposito di sale [che si trova] presso la casa cantoniera di Busana. Come si vede dalla foto i muri in cemento armato non sono sufficienti ad evitare il dilavamento dei cumuli di sale con conseguenti infiltrazioni nel terreno. Il fenomeno si ripete ogni volta che piove, in quanto a tutt'oggi il sale risulta non coperto da teli impermeabili. La sicurezza stradale deve essere garantita, ma anche la tutela dell'ambiente non dovrebbe passare in secondo piano".

2 COMMENTS

  1. Arieccoci col sale…
    Il gruppo di “Montagna alternativa” già segnalò al Comune il problema sale sotto le intemperie e i danni che stava causando alla vegetazione ed ai corsi d’acqua. Chi non conosce la storia non sa che i Romani seminarono nel territorio ove sorgeva Cartagine proprio il sale per scongiurare il risorgere della città da loro distrutta e persino le erbe. Evidentemente chi non si cura dei depositi del sale nel contenerlo in modo adeguato vuole che l’ambiente di Busana lì vicino sia distrutto e mai più risorga. Faccio accorato invito al signor sindaco di provvedere immediatamente se non vuole il peggio per il territorio che lui in primis amministra.

    (Bruno Tozzi, consigliere di “Montagna alternativa” per il Comune di Busana)