A proposito della nota appresso, pubblicata qualche giorno fa, disponiamo oggi anche di alcune foto. Dato che sul fatto è giunta alla casella della nostra redazione anche una mail - anonima, ovviamente - in cui si invita gentilmente chi ci ha scritto a farsi i fatti propri (il testo: "Non sono cose a casa tua. Interessati degli affari tuoi!!!!!"), la riproponiamo in versione più completa, pubblicando le immagini. Chissà mai che qualcuno, ormai alla terza sollecitazione in merito, non pensi a buttare un occhio in questa zona di confine del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano.
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Riceviamo e pubblichiamo.
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"Stamattina mi sono recato in località Pianello, in comune di Villa Minozzo, seguendo la strada forestale che dal molino della Gacciola conduce al molino di Porcile. Qui ho rinvenuto ancora (perchè non era il primo sopralluogo) dei dischi di plastica di colore giallo, recanti dei numeri, inchiodati ad alcuni alberi. Non so per quale motivo siano stati infissi in quanto non rientrano in alcuna normativa di segnalazione".
Così inizia una missiva giunta alla casella della redazione, spedita da un lettore (che si fa chiamare "Il grillo parlante"). Prosegue: "Alcuni di questi cartelli sono stati infissi al confine del Parco nazionale. La situazione mi era nota e avevo già provveduto a segnalare la cosa, a più riprese: nel novembre scorso e poi nel febbraio di quest'anno".
Il "grillo" è avvezzo alle leggi, in quanto spiega: "Spulciando tra le Prescrizioni di massima della Polizia forestale ho appreso che all'articolo 80, comma 2, e all'articolo 63, comma 1, lettera C, della legge regionale n. 6/05 si dice testualmente che l''omessa rimozione di segnaletica inerente manifestazioni a carattere temporaneo è punibile da un minimo di € 50,00 ad un massimo di € 500,00'".
Il nostro lettore sostiene, norme alla mano, che "essendo quella una strada percorsa da mezzi fuoristrada di ogni tipo le PMPF prescrivono il 'divieto di transito con veicoli a motore nei terreni agrari, nei terreni saldi, nei terreni pascolivi, nelle aree forestali, lungo le mulattiere e/o i sentieri'. Inoltre sempre se PMPF vietano il transito sulle strade e piste forestali e sulle strade poderali e interpoderali di mezzi motorizzati che non stiano svolgendo attività agro-silvo-pastorali, di servizio e/o vigilanza, di trasporto di materiale occorrente per la realizzazione di opere pubbliche e per la sistemazione idrogeologica, di soccorso e di protezione civile o che non appartengano ai proprietari ed affittuari di fondi o case non raggiungibili altrimenti. Se poi, come ho specificato, alcuni cartelli si trovano oltretutto sulla linea di confine di un Parco nazionale...".
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Monte Ventasso
Mercoledì scorso sono andato a fare un “allenamento” dal campeggio di Cervarezza verso il Ventasso lungo la strada sterrata che porta a rifugio Cadoneghe e una volta arrivato all’incrocio con la strada che sale da Busana ho cominciato a vedere delle frecce di vernice blu su sassi che indicavano la direzione. Questo è andato avanti fino all’incrocio del sentiero che scende verso il lago e quello che porta a S. Maria Maddalena e qui sono comparse anche in questo caso delle targhette metalliche di una gara di MTB in ricordo di due persone… Ora se ogni volta che c’è una manifestazione di un certo tipo ognuno si mette a segnare con un colore sassi piante o qualsiasi altra cosa il nostro crinale diventa un arcobaleno. Durante certe manifestazioni i tracciati vengono sì segnati ma con della fettuccina di plastica che una volta terminata la manifestazione viene prontamente rimossa. Ora come si rimuove la vernice utilizzata in questo caso?????? La Forestale cosa dice?????????? Il Parco ne era a conoscenza???????
Aspetto notizie.
(Marco)
Esempio
Forse qualcuno ha dato l’esempio. E la legge cosa dice? Si possono affiggere cartelli su alberi nel territorio del Parco nazionale? E’ sufficiente recarsi in località Riccò lungo la SS 63 ed avviarsi nel sentiero 661; dopo pochi metri si incontrano le tabelle del Parco nazionale affisse con chiodi alle piante. Ottimo esempio. Sarebbe interessante sapere se questo è a norma di legge e quanto è eventualmente costato. Interessante anche vedere le condizioni di accesso al sentiero (storico, con tratto di selciato), con massi rotolati sul percorso. Nonostante le numerose segnalazioni, nulla si muove, la solita storia.
Dimenticavo, sempre nella zona, a pochi metri troviamo il bellissimo deposito di sale a cielo aperto con scarico dell’acqua salata direttamente nel movimento franoso presente ed avviato a seguito degli ultimi lavori, quindi direttamente nel rio Riccò, acque di categoria D. Anche per questo infinite segnalazioni, ma nessuna risposta.
(Fabio Leoncelli)
All’anonimo
Gentile anonimo, forse avrebbe dovuto firmarsi “non vedo, non sento, non parlo”, bell’esempio di senso civico. Complimenti.
(Celeste Grisendi)