"Ieri l'altro, sabato, girando nei boschi intorno a Coriano di Villa Minozzo ho potuto constatare come in questi anni sia cambiata la struttura dei sentieri. Al sentiero normale in molti punti se ne è affiancato un altro, che però, visto il solco, ha tutte le caratteristiche di una pista da motocross".
Chi ci scrive è un lettore che abita quelle zone, Marco Salotti. Che così prosegue: "La gara di domenica scorsa ha poi peggiorato le cose. Sono stati fatti danni tracciando nuove piste e in molti angoli sono stati accatastati e abbandonati paletti di legno e strisce di plastica che non lasciano presagire nulla di buono per il futuro. Purtroppo la memoria della mia macchina fotografica si è esaurita, infatti ero fuori per altro, foto naturalistiche, e non sono riuscito a documentare completamente la situazione, ma lo farò".
Prosegue e conclude Salotti: "A chi si lamenta dei caprioli vorrei dire che circa tre domeniche fa pulendo una piccolo sentiero comunale che confina con il mio orto mi sono ritrovato un crossista quasi nell'insalata. Difficilmente qualcuno risponderà, ma vorrei fare una domanda alle istituzioni del luogo: come risolviamo questa situazione? Grazie".
* * *
Intervento del Moto club Crostolo
Chi vi scrive è Angelo Iotti, presidente del Moto club Crostolo che il 13 giugno a organizzato con tanta fatica il Campionato italiano enduro a Febbio, certo di avere fatto del bene non solo al nostro sport ma a tutta la comunità che vive sul nostro Appennino. Ma vengo ai fatti elencati dal Sig. Marco Salotti, il primo fra tutti la foto publicata dove si vede un cambio di percorso. Cosa che non può succedere in una gara, dove è tutto segnalato e presidiato pena la squalifica. Per i picchetti di legno e per qualche pezzo di fettuccia provvederemo al più presto, ma ritengo non ve ne sia tanta visti i viaggi in discarica fatti dal sottoscritto. Veniamo per ultimo alla moto nell'orto che riteniamo possa essere un vicino di casa del Sig. Salotti.
Certi della vostra ospitabilità, porgiamo distinti saluti.
(Moto club Crostolo)
Motocross nell’orto
Non solo le moto, ma ora anche i quad si infilano ovunque, senza ritegno, su strade che sono state per anziani che andavano a spasso tranquilli con i loro cagnolini e
dove i bambini erano liberi di circolare in bicicletta. Le moto rovinano campi ed orti, senza ritegno. Multe esorbitanti frenerebbero questo strazio, portando quattrini nelle tasche impoverite dei comuni e libererebbero le zone da questi novelli vandali e Barbarossa.
(Graziella Salterini)
E invece, caro Sig. Marco Salotti, qualcuno risponde, ed è precisamente quello che Le scrive e che corrisponde al nome di Paolo Comastri, delegato prov.le della Federazione motociclistica italiana.
Mi scuso, davvero, per la maleducazione dei soliti stupidi che oltre a ad infischiarsene, a quanto Lei afferma, delle più elementari norme dell’educazione, non vogliono rendersi conto che tutte le zone sotto giurisdizione e tutela dell’Enta Parco, come quella da Lei segnalata, VIETANO l’uso di mezzi a motore, quindi anche motocicli, se non espressamente deputati alle attività silvo-pastorali o a interventi per criticità idro-geologiche nonchè soccorso a persone ferite.
Ciò premesso, non mi pare che la foto da Lei allegata proponga “immani devastazioni” e mi duole davvero che la sua macchina fotografica abbia esaurito la “memoria”. I paletti abbandonati con qualche decina di metri di fettuccia (Le segnalo che di paletti per la manifestazione da Lei segnalata ne sono stati utilizzati quasi un migliaio e che i metri di fettuccia adoperata per delimitare il percorso di gara sono stati oltre 9.000) verranno, Le garantisco, tolti quanto prima da un’organizzazzione che ha ricevuto un’unanime plauso. Organizzare una prova di campionato italiano enduro nel territorio di un comune vincolato severissimamente dalle normative che regolano un Parco montano significa avere avuto il totale ed incondizionato appoggio dell’Amministrazione comunale competente, Villa Minozzo, che per bocca del suo assessore al turismo non solo si è dimostrata entusiasta dell’iniziativa, ma pronta a favorirne un’altra. E d’altronde quando mai a metà giugno per tre giorni consecutivi gli esercizi commerciali di Villa Minozzo, Febbio, Civago e frazioni limitrofe hanno lavorato a tempo pieno?
Bar, ristoranti, alberghi, b&b, distributori, rifugi etc. etc. hanno accolto calorosamente il circus del Campionato italiano enduro: quasi 300 piloti, oltre 1.500 addetti tra tecnici ed accompagnatori che hanno alloggiato e mangiato nel territorio, centinaia di mezzi a due e quattro ruote che si sono riforniti nei distributori della zona.
Qisquiglie?
(Paolo Comastri)
Tornare al rispetto per la proprietà privata
Al proprietario di Coriano dedico pienamente la mia solidarietà. Sono una montanara d’origine e pure d’adozione. Mi spiego: dalla città sono tornata a vivere in montagna; ma quanta tristezza quando si va in giro per i propri boschi o nei sentieri del parco o luoghi limitrofi e si scoprono tracce di plastica qua, fazzolettini di carta più in là, una bottiglia di vetro… ecc. La montagna non è al servizio della pianura, di chi viene a visitarci solo per depredare o per controllarci con la scusa di essere Gev. Dobbiamo insegnare l’educazione civica e il rispetto per le cose altrui. Ormai il territorio non è più nostro: noi paghiamo le tasse ma non abbiamo riscontri…
(Lilia)
Invito
Severissime norme non mi sembra. Invito il Sig. Comastri, compatibilmente con i suoi impegni, a fare un sopralluogo con me nei boschi incriminati, @CRedacon#C ha il mio numero. Lo aspetto volentieri. Grazie.
(Marco Salotti)
Moto da cross in terreni coltivati
Stessa situazione anche nelle aree tra Castelnovo e la località di Frascaro. Queste persone motorizzate, invece di percorrere le sole carraie, si divertono a calpestare campi coltivati e prati destinati all’alimentazione animale. Più volte i contadini hanno provato a proteggere le loro proprietà con recinzioni o transennamenti, ma questi ripetutamente le hanno tolte.
(Matteo B.)
Accetto davvero di buon grado l’invito del Sig. Salotti, che peraltro gradirei venisse esteso al sig. sindaco ed al sig. assessore al turismo di Villa Minozzo. Contestualmente anche la presenza del Corpo forestale dello Stato offrirebbe certamente ulteriore professionalità e conoscenza all’incontro.
(Paolo Comastri, delegato provinciale FMI)
Di tutt’erba un fascio
Vorrei dire a quelli che si lamentano per i sentieri, per i boschi in generale, che non tutti i crossisti o comunque quelle persone che girano per i sentieri con 2 o 4 ruote vanno per fare danni e danneggiare l’ambiente. Capisco chi si lamenta della propria proprietà, passare dove c’è una proprietà privata non mi sembra giusto senza un permesso, quelle persone non mi piacciono anche io perchè per colpa loro ci vanno di mezzo tutti, ma fidatevi, non fate di tutt’erba un fascio. Volevo anche rispondere a chi dice che questo è un peso economico per i nostri comuni… Ma se i nostri comuni non hanno neanche i soldi per comprare una carriola di asfalto da chiudere una buca su di una strada (esempio, statale) pensano ai sentieri?? Anche io ho un quad e lo uso intorno a casa e fuori dal mio comune, nei sentieri e strade sterrate, come sull’asfalto (essendo omologato per la circolazione stradale); non so dove posso andare o non andare, non so quali sono i sentieri che posso percorrere perchè, ASCOLTATE BENE: NON HO MAI TROVATO ALL’INIZIO O NELLA PERCORRENZA DI NESSUN SENTIERO O STRADA STERRATA NESSUN CARTELLO CHE MI VIETASSE LA CIRCOLAZIONE ed essendo un libero cittadino, che non pensa di essere nè un vandalo e neanche uno scapestrato… mi godo questi giri tra i miei posti e cerco di godermi quello che per 25 anni non sono riuscito a godermi, il paesaggio della mia montagna visto da posti impensabili… Vale più che serate in discoteca o al bar (a volte mi fermo, spengo il quad e sto lì a guardare quello che ho attorno pensando a come sono fortunato ad essere lì in quel momento)… E per il fatto della manutenzione dei sentieri, io e miei amici ci siamo fermati più di una volta a riempire buche, togliere massi o alberi caduti in mezzo a un sentiero; non penso questo sia motivo di vandalismo… L’altro giorno io stesso stavo percorrendo una carraia stretta in un bosco, vicino a casa mia, e ho visto che era ostruita da una frana; sono tornato a casa, ho preso il badile e ho pulito la strada… Se questa è incoscienza verso i luoghi dei nostri vecchi…
(Commento firmato)
Tanto per chiarire
Spero che @CRedacon#C mi permetterà di specificare e chiarire la mia posizione al sig. Comastri.
Caro sig. Comastri, grazie per la fin troppo tempestiva risposta, anche se purtroppo ne colgo un sottofondo polemico e retorico e questo mi dispiace. C’è poco da fare dello spirito sulla memoria corta della mia macchina fotografica (non ci crede?) e non ho parlato di immani devastazioni, anche se tra le foto inviate ce n’era qualcuna più rappresentativa. Forse lei non ha capito quale è il problema.
Purtroppo queste nuove tracce, che voi avete fatto, incentiveranno ancora di più quelli che lei definisce i soliti stupidi, e sono tanti, che durante la settimana e tutti i sabati e le domeniche percorrono i boschi alle ore più disparate e nelle condizioni meteo più “divertenti”. E questa è una vostra responsabilità, siete voi che dovete educarli. Non si poteva fare la gara esclusivamente sulla strada carraia invece che infilarsi nei sentieri? Le carraie durante l’anno vengono mantenute da chi le usa per fare legna e fieno mentre dei sentieri, frequentati da fungaioli e sfigati naturalisti come me nessuno se ne occupa, è questo il punto.
Chiedo ancora al sig. Comastri: si è mai trovato in un bosco durante un temporale? Quelle tracce si trasformano in canali e dopo rimangono profonde pozze d’acqua. La ringrazio molto anche per l’informazione sull’Enta Parco, non sapevo neanche che esistesse. Ma quale Parco? I boschi di Coriano non sono nel Parco per cui non capisco quanti parchi ci siano e a cosa si riferisca. Mi consola che non possano circolare le moto da cross: quelle che sento devono essere una nuova specie di vespa gigante! Comunque ho capito una cosa che traspare dalle sue righe e dai numeri che espone: caro Sig. Marco Salotti. sei un rompiscatole e ti devi rassegnare, in nome del turismo e dell’economia locale di queste manifestazioni dovrai subirne altre. Grazie mille.
(Marco Salotti)
P.S. – Da giovane avevo anch’io la passione per il motocross, ma se avessi dovuto fare quello che vedo spesso sarei stato inseguito da un contadino con il forcale.
Sono il vicino di casa del signor Salotti e ho fatto un giro per verificare la situazione e vi assicuro che è uno scempio alla natura. Tra l’altro sono passati all’interno di alcuni prati senza chiederne il permesso; tra l’altro i paletti abbandonati dall’organizzazione sono un centinaio.
(Adelmo Traversoni)
Che fatica!
Rispondo al signore del Moto club. Sono stufo di battute fuori luogo e di celate prese in giro tra le righe. Le istituzioni e le associazioni dovrebbero rispondere in modo diverso a chi si sente leso
e non mettersi subito sulla difensiva. Tutto quello descritto è realmente successo e accade da anni, non sono un visionario. E anche altri, come potrà leggere, testimoniano e avallano le osservazioni esposte nell’articolo. La pista incriminata nella foto, ripeto, non è una delle peggiori e la foto è stata scattata sabato, e il sabato prima non c’era, come le piste nei prati e neanche i paletti. Dimenticavo l’orto: il mio vicino di casa ama i cavalli e la natura come me, mentre il signore con casco e stivali sul cavallo meccanico non l’avevo mai visto.
(Marco Salotti)
Per il bene della comunità
Nelle risposte, una del delegato provinciale della Federazione motociclistica italiana e l’altra del presidente del Moto club Crostolo, si avverte una certa arroganza, la chiamerei quasi di diritto. Il fatto che entrambi abbiano lavorato con tanta fatica, portando del bene alla comunità che vive sull’Appennino, così leggo nei loro scritti, non mi fa capire perché siano così poco disposti a credere a coloro che vivono il posto; se dicono che è uno scempio non fatico a crederci, hanno detto che ci sono passati quasi 300 enduro! Se come ricordato ed enfatizzato la gara è stata autorizzata nel territorio di un comune vincolato “severissimamente” dalle normative che regolano un Parco montano perchè distruggerlo? Non è un bene comune oltre che privato? Non vi è altro posto più adatto alla gara? E se il problema fosse solo finanziario? Auspico che l’Amministrazione competente di Villa Minozzo lavori per trovare progetti innovativi atti a rispettare la comunità, la montagna, il Parco.
(E.B.)
Basta con le polemiche! Servono fatti concreti
Basta con le polemiche! Servono fatti concreti. I sindaci della montagna devono agire subito, altrimenti, andando avanti di questo passo, arriveremo a sentire gente che si lamenta perchè un signore con la barba rossa – in quad – gli è entrato in casa devastando pavimenti, intonaci e suppellettili, strappando rubinetterie dorate e sanitari laccati… e chissà cos’altro ancora!! Magari non contento, il Sig. Barbarossa ha continuato la sua corsa nell’orto sottostante, tra carote e melanzane devastando ogni cosa gli si presentasse davanti al muso inferocito del suo “caprone” a motore.
Di cosa stiamo parlando? Dove sono questi matti da legare? Fermiamoli!!
Ma è mai possibile che in trent’anni nessun comune abbia speso qualcosa per il settore del fuoristrada, visto questa “invasione barbarica” citata nelle varie lamentele?
Qualche campo sportivo in meno e qualche carraia in più dedicata al fuoristrada. In fondo non chiediamo poi mica tanto! Se poi volete mettere la ciliegina sulla torta – per i più scatenati – una bella pista di motocross (pagata in parte da qualche associazione di categoria) ne sa qualcosa il presidente del MC “Gallo Nero” di C. Monti, che da anni chiede uno spazio qualsiasi, per costruirla – anche in un buco – lontano dai centri abitati, ma le sue innumerevoli domande sono cadute ogni volta nel dimenticatoio… Sembra che a nessuno interessi il problema.
Dove siete, assessori allo sport e amministratori della montagna? Fate delle proposte! Dico fate delle proposte perchè la cosa più semplice che di solito fate (quando si parla di motori in fuoristrada) è questa: VIETARE!
Non si può sempre vietare… visto che paghiamo bollo, assicurazione, facciamo girare molti soldini in un settore che è di vitale importanza per l’economia nazionale e siamo anche disposti a pagare un tesserino annuale che ci consenta di girare in zone ben definite.
Aspettiamo buone nuove; da voi che avete il potere decisionale. Servono regole chiare e multe salate per chi non le rispetta. Nel frattèmpo, cercate di non litigare troppo (quelli che coltivano la propria passione, con quelli che coltivano l’orto)!!
Un salutone a tutti, in particolare a quelli che vanno a piedi (che, io personalmente, rispetto molto).
(Sandro Beretti, Pisly)
Intelligenza, rispetto, tolleranza… utopìe d’altri tempi!!!
La manifestazione di Febbio, per la quale l’esperienza di Angelo Iotti dev’essere stata garanzia di correttezza e rispetto delle norme nel suo svolgimento, non è altro che un pretesto per riaccendere una diatriba in realtà mai spenta. L’uso dell’intelligenza ed il rispetto delle proprietà altrui, purtroppo, non sono atteggiamenti di tutti o classibicabili per categoria… L’orto può essere calpestato anche andando a cavallo e la bottiglietta od il fazzoletto possono essere gettati anche andando in bicicletta o a piedi… Il problema vero è un altro e proviene dall’alto: finchè non si giungerà congiuntamente, autorità e praticanti, alla definizione di tracciati percorribili il problema tornerà a galla. E’inutile la repressione di una disciplina “scomoda” come il fuoristrada con multe e divieti se non si cerca prima una soluzione condivisa e definitiva che trovi spazio per passioni diverse ma comunque legittime. Sarebbe bello se tutti nel tempo libero coltivassimo l’orticello ma il mondo è bello perchè è vario e segno d’intelligenza è anche saper riconoscere a tutti il diritto di coltivare una passione che non sia necessariamente l’orto. Non si chiede di tollerare l’inciviltà di alcuni (a nome del MC che rappresento mi dissocio completamente da questi deprecabili comportamenti!) ma di rispettare coloro che pagano un bollo, un’assicurazione e una tessera per far parte di una Federazione nazionale che riconosce, tra le varie discipline, anche quella del fuoristrada. Non c’è arroganza in queste parole nè tantomento in quelle di Comastri o Iotti, ma piuttosto l’intento di far valere diritti acquisiti e riconosciuti che dovrebbero salvaguardare chi rispetta le regole dalla facile e comoda etichettatura a categoria di vandali.
Perchè parlare solo di scempi? Perchè non parlare anche delle tante mulattiere e carraie in disuso che sono state riaperte in molte zone grazie alla pulizia ed al passaggio dei mezzi fuoristrada?
Concludo dicendo al Sig. Salotti che, per quanto ne so io, ancora oggi i contadini inseguono gli incivili con il forcone… indipendentemente dalla “categoria” alla quale appartengono!! Un consiglio rivolto a tutti: meno polemiche e più buoni intenti!
(Adele Cilloni, per Mc Galaxy)
Che fatica! 2
Basta con questa storia dell’orticello! Mi sembra sia stata strumentalizzata e ridicolizzata, infatti non volevo neanche parlarne ma la situazione mi è sembrata talmente paradossale che pure io mi sono fatto quattro risate e ho voluto scriverla; e a chi più volte l’ha rimarcata con sarcasmo vorrei dire: ci mancherebbe altro che non possa farmi i cavoli miei a casa mia senza rompere le scatole a nessuno senza essere preso in giro. Comunque questo non era il punto principale.
Una cosa vorrei chiedere ai signori dei commenti precedenti: avete letto cosa ho scritto è che era poi il succo del mio intervento? Come mai la gara non si è svolta solo sulla carraia? Come mai sono state invase proprietà private senza chiedere il permesso? Come mai da anni è cambiata in peggio la struttura dei sentieri nei boschi intorno a Coriano grazie alle moto? A questo nessuno ha risposto e la mia non è polemica, ma posso cogliere dagli interventi che mancando le strutture adeguate lo spazio ve lo prendete di diritto, infatti la cosa che più mi preoccupa è questa: se non ho un luogo dove svolgere la mia attività sportiva me lo prendo! Ma potete immaginare voi quante cose vorrei io ma non me le posso prendere di diritto! Pure io pago il bollo del mio fuoristrada ma questo non mi autorizza a infilarmi per i campi dopo un temporale ed è solo buonsenso. E vorrei anche aggiungere perché lo ripetete troppo spesso che siete veramente un esempio di modello di sviluppo economico locale: riaprite le mulattiere in disuso, pulite le frane, contribuite all’economia locale consumando nei ristoranti, nei bar e svuotate i distributori di benzina. Cosa credete che faccia io? Non sono contro il vostro sport, anzi, ognuno deve poter esercitare la propria passione, anche se la vostra è purtroppo un po’ troppo invasiva e non è come giocare una partita di calcio. Su una cosa avete ragione e mi associo: il “Parco giochi” per voi non l’hanno ancora fatto. E ci credo! Ci sono le strade di montagna che fanno schifo, figuriamoci se fanno le piste da cross!
Grazie mille e spero di non dover più commentare: sono stremato!
(Marco Salotti)