Dire “Casa nostra” è dire don Artemio Zanni, il sacerdote, scomparso nel 1990, che Felina ricorda sempre con grande affetto. L’altra sera, nella popolosa frazione castelnovese, si è svolto, al centro sociale/bocciodromo, un incontro pubblico che aveva per fine quello di informare la popolazione sullo stato di questa struttura, sorta nell’ultimo dopoguerra, che si vorrebbe far rivivere. Tra gli animatori, oltre al parroco locale don Pietro Romagnani, c’era anche don Giordano Goccini, reduce dalla “sgambata” ciclistica a Gerusalemme. Accanto a loro anche due responsabili della cooperativa sociale “Madre Teresa” di Reggio Emilia, che hanno spiegato i servizi che svolgono (e che potrebbero svolgere nella gestione, a suo tempo, nella nuova “Casa nostra”). In sala l’arciprete di Castelnovo ne’ Monti, don Evangelista Margini, nonché due sindaci: quello del capoluogo montano, Gian Luca Marconi, e di Carpineti, Nilde Montemerli.
“Stiamo lavorando da circa un anno – ha spiegato don Giordano – e contiamo ora di costituire una fondazione (per la quale occorrono 30.000 euro), che ci è parso, dopo un confronto con esperti, lo strumento meglio rispondente alle nostre necessità”. “Speriamo quindi di radunare un buon gruppo di persone ed enti disposti a darci una mano in questa impresa. Lo stesso statuto, che già c’è, prevede una partecipazione ampia”.
La sfida lanciata è certamente ambiziosa, soprattutto in periodi economicamente cupi come l’attuale. Ha affermato sempre don Goccini: “Recuperare i muri, l’edificio già non sarà cosa semplice, ma lo sforzo decisivo sarà quello di farlo funzionare come centro d’accoglienza”.
Maria Iotti, presidente della coop. citata, ha illustrato l’attività svolta da “Madre Teresa”, nata nel 1997 dall’Istituto Artigianelli di Reggio Emilia. “Credere fortemente in ciò che si fa” è stato lo slogan proposto alla platea.
E proprio in questo puro spirito si può leggere la prima mossa del progetto di recupero che si accinge a compiere Felina (insieme naturalmente a tutti coloro che vorranno aggregarsi), vale a dire i 200 euro, che costituiscono il “capitale iniziale”, donato dai bambini del luogo che li hanno raccolti con loro iniziative. Dal pubblico si è alzato Savio Crotti, che ha informato il pubblico che il secondo impulso è la ristampa, da lui promossa, del libro di don Zanni Racconti veri, che, se tutto andrà bene, permettere di aggiungere la cifra di circa 1500 euro.
Le vele sono sciolte: si prende il largo!
Casa Don Zanni
Ho la prima edizione del libro di Don Zanni ed è bellissimo pensare ad un’altra edizione che rimetta in moto il ricordo e l’attività del sacerdote. Purtroppo io l’ho visto una sola volta, ma l’impressione è stata fortissima.
(G. Salterini)
Bene
Spero vivamente che questo progetto si possa avverare e nel mio piccolo sarò felice di poter contribuire, con i miei piccoli mezzi, alla realizzazione.
(Mattia Rontevroli)