Dal crinale appenninico reggiano alla val d’Enza, passando per il capoluogo reggiano. I controlli antidroga condotti nella mattinata di ieri hanno portato i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Emilia ad operare tre arresti in tre differenti controlli sequestrando complessivamente circa mezzo chilo di sostanze stupefacenti tra cocaina, hascisc e marijuana, insieme ad alcune piante "amorevolmente" coltivate da due dei tre arrestati. Tre arresti che seppur non collegati tra sono da ricondurre alla specifica attività antidroga condotta nel reggiano dai militari dell'Arma, coordinati dalla Procura reggiana, che nella mattinata di ieri hanno trovato i dovuti riscontri alle attività investigative operando per l’appunto i tre arresti.
Nel dettaglio (e per quel che riguarda l'Appennino nello specifico), a Toano, i carabinieri della locale stazione, nell'ambito di tali servizi hanno tratto in arresto il 26enne G.C., disoccupato, ivi residente, che nel corso di una perquisizione è stato trovato in possesso di oltre 85 grammi (e due piante) di marijuana e 8 gr. di hascisc.
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A San Polo d’Enza, sempre ieri mattina, nell’ambito di una perquisizione domiciliare delegata dalla Procura reggiana, i Carabinieri della locale stazione hanno tratto in arresto un operaio 26enne, M.G. le sue iniziali, trovato in possesso di 380 gr. di hascisc, 20 gr. di cocaina, 2 di marijuana sequestrati unitamente ad un bilancino di precisione.
Infine, a Reggio Emilia, i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale reggiano hanno arrestato un insospettabile, in quanto incensurato, infermiere 30enne residente in città, C.P.R. le sue iniziali. Quest’ultimo, durante una perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di due involucri contenenti circa 7 grammi di marijuana ed altrettanti con 5 grammi di hascisc unitamente a due piante di marijuana che coltivava in due vasi posti nel’abitazione. Per tutti e tre gli arrestati l’accusa è quella di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Questa mattina i tre dovrebbero comparire davanti al tribunale di reggio Emilia per risponder dei reati loro contestatati.