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Castelnovo ne’ Monti: due albanesi arrestati dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale

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Uno violento ai controlli dei carabinieri che volevano verificare, come poi accertato, se fosse l’autore del furto di una costosa bicicletta elettrica, l’altro violento per solidarietà al connazionale: per entrambi sono scattate le manette ai polsi. Questa in sintesi la premessa dei fatti che questa notte ha visto i Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile arrestare con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale i cittadini albanesi X.D. 47enne e il 20enne O.P., entrambi residenti a Castelnovo ne' Monti, con il primo chiamato a rispondere anche del reato di furto di una bicicletta elettrica del valore di 800 euro, rinvenuta poi nella sua abitazione e restituita al derubato. L’origine dei fatti intorno alle ore 23,30 quando una pattuglia dei Carabinieri della Compagnia di i Castelnovo ne' Monti transitando in Piazza Peretti veniva fermata da un cittadino che segnalava il furto della propria bicicletta elettrica che aveva parcheggiato poche ore prima in Via Roma, furto consumato nonostante la mancanza della chiave del motore elettrico che quindi rendeva difficile l’utilizzo del mezzo. Nel corso degli immediati accertamenti i Carabinieri acquisivano informazioni che indicavano in un cittadino albanese sui 50 anni, abitante in paese, l’autore del furto.

Acquisita la descrizione i militari si ponevano alle sue ricerche individuando poco dopo proprio in Piazza Peretti un individuo corrispondente perfettamente, anche nell’abbigliamento, al presunto autore del furto. Avvicinato dai militari l’uomo dapprima cercava di evitare il controllo accelerando il passo verso Via Veneto, poi avvedendosi che non poteva sottrarsi si fermava, ma alla richiesta di seguire i militari in caserma cercare di divincolarsi per fuggire. Non riuscendo nell’intento cercava di colpire con pugni e calci i militari riuscendone a spingere uno a terra e farlo cadere. Improvvisamente giungeva in suo aiuto un giovane albanese che aggrediva i militari mentre il primo fermato, forte della “solidarietà” ricevuta, a sua volta cercava di colpire l’altro militare con calci e pugni.

Grazie anche all’ausilio di altri militari i due cittadini albanesi a fatica venivano condotti in caserma ed arrestati per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Contestualmente veniva eseguita anche una perquisizione presso l’abitazione del 47enne che portava al rinvenimento della bicicletta elettrica rubata che veniva quindi restituita al derubato.

7 COMMENTS


  1. Domenica sera trovandomi in piazza Peretti ho assistito alla scena in questione. Sono rimasto allibito e stupefatto nel vedere come si comportavano queste due “persone” supportate da altri due connazionali. Il non rispetto verso i rappresentanti delle forze dell’ordine, l’atteggiamento intimidatorio e l’inaudita cattiveria che hanno mostrato mi ha veramente colpito. I due carabinieri, fino all’arrivo di un’altra pattuglia, hanno veramente faticato nel fermare questi due energumeni. Quando il “vero” possessore della bicicletta si è avvicinato è stato apostrofato in malo modo ed anche minacciato di ritorsioni future. Voglio ricordare che il più giovane dei due arrestati si è già reso protagonista di altri reati (vedi rapina agenzia Bismantova). Rivolgendomi alle autorità preposte (sindaco, forze dell’ordine, prefetto), domando se non sia veramente possibile fare niente per evitare questi episodi in continua crescita con protagonisti, spesso, gli stessi personaggi. Con grande rammarico e dispiacere chiedo questo perché Castelnuovo sta cambiando…

    (Mauro Antichi)


  2. E’ uno schifo che persone che ritengo ospiti a casa nostra si comportino così. Rovinano anche i loro stessi connazionali che onestamente si guadagnano la pagnotta e che per fortuna sono la maggioranza e mi stupisco che nessuno di loro intervenga a condanna di questi fatti… Siamo stanchi, fuori dalle scatole questa gentaglia.

    (Cristian)


  3. Forse non vogliono fare niente… perchè già ieri pomeriggio i due arrestati erano liberamente in passeggio per la piazza, guardando senza remore (anzi sfidando) chi li ha denunciati. BISOGNA PER FORZA ASPETTARE CHE SUCCEDA QUALCOSA DI GRAVE PER FARE QUALCOSA??????

    (Alex Ceretti)


  4. Ritengo assurdo oltre ogni immaginazione che un uomo adulto vissuto a Castelnovo ne’ Monti per tanti anni possa riservarsi il diritto di mettere la parola “persone” fra virgolette parlando di uno straniero. E’ vergognoso che si arrivi a un tale punto di scissione da identificare se stessi con la civiltà e la cultura e permettersi di ritenere “non persona” un altro uomo. Detto questo suppongo, e di questo sono certo, che “l’atteggiamento intimidatorio e l’inaudita cattiveria” non siano da interpretarsi come tali visto che il piacere di fare del male non è nemmeno delle belve più feroci. Suppongo infine che la suddetta cattiveria sia probabilmente la disperazione di un uomo che, trovandosi in una pessima situazione, giunge all’atto estremo di rubare: ricordiamoci che i poveri non sono solo quelli dell’Africa, anche se purtroppo la maggioranza delle persone quando dice “povero” pensa ad un Masai a piedi nudi nel deserto. Il furto è una cosa orribile che nessun uomo dovrebbe commettere, ma allo stesso tempo è il furto che va condannato, spiegandone motivazioni e conseguenze, e non lo si fa descrivendo una lite selvaggia e tralasciando ciò che veramente è importante. Perchè quest’uomo è giunto al punto di rubare? Riflettere prima di parlare è necessario, credo.

    (Endrit Ndoci)


  5. Posso cercare di capirla la sua idea (anche se ha voluto sviare il nocciolo della discussione), ma sicuramente non condividerla. Il fatto di scrivere “persone” fra virgolette non sta assolutamente a sottolineare la provenienza delle suddette ma il comportamento che hanno avuto: potevano essere di Bolzano, Napoli, Londra, New York: non avrebbe cambiato nulla. Le ripeto, io quella sera ero presente e francamente sono ancora più sicuro della descrizione del loro atteggiamento; se lei c’era e vuole ribattere o aggiungere qualcosa è liberissimo di farlo. Lei ha scritto: ”Il furto è una cosa orribile che nessun uomo dovrebbe commettere, ma…”. Sinceramente posso capire le motivazioni che spingono una madre a rubare per il proprio figlio affamato (pochi giorni or sono cronaca nazionale), ma faccio molta più fatica a capire quelle di un uomo 47enne che passa i suoi giorni nei bar a bere (ha anche motivazioni per gli svariati reati che hanno visto protagonista il ragazzo ventenne??!?). Se lei vuole “arrampicarsi” su altri tipi di discorsi lo faccia, il mio pensiero rimane che l’atto deplorevole che hanno compiuto vada solamente condannato senza se e ma! Riprendendo una sua frase, ritengo veramente “vergognoso” non aver fatto questa scissione nel suo intervento!!!!!!!

    (Mauro Antichi)

  6. Vergognoso?
    Io non ero presente all’accaduto ma mi pare di capire che il problema minore sia il furto… Quello se vogliamo proprio essere indulgenti e/o ipocriti può essere stato dettato dall’esigenza (e comunque deve essere punito)… Ma la violenza nei confronti dei pubblici ufficiali e le eventuali minacce come le giustifichiamo? Anche quella è fame?

    (Roberto P.)

  7. Realtà
    La realtà dei fatti è una sola e non bisogna mettere in dubbio chi era presente, altrimenti si arriva solo ad una supposizione dei fatti. A mio parere le persone sono tali e degne di rispetto finchè non diventano delinquenti, di qualunque nazionalità essi siano. Sul perchè sono “costretti” a rubare (consentitemi le virgolette…) le risposte possono essere varie; certo è che se invece di cercarsi un lavoro si sta nelle piazze tutto il giorno a chiacchierare…
    E’ vero che c’è la crisi x tutti, ma questo non autorizza nessuno a commettere furti e poi minacciare (con parole e atteggiamenti): questa è solo la mia opinione e, come tale, è opinabile…
    Saluti.

    (Davide Tamburini)