PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO (12 giugno 2010) – “Questa è la strada per fare di un’area residuale a cavallo di tre regioni un punto di eccellenza per il turismo in Italia. Ecco perché la montagna è approdata al mare”. Parole di Giuseppe Vignali, direttore del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano nel commentare i primi numeri della presenza del Parco Nazionale in Liguria, tra Rio Maggiore e Manarola. Dove il Sentiero dell’Amore è calpestato ogni anno da tre milioni di turisti e da un mese è attivo, nei fine settimana, l’info point del Parco dell’Appennino, al lavoro con altri sette parchi nel progetto “Parchi di Mare e d’Appennino”.
“Immaginiamo un viaggio reale e potenziale di due turiste inglesi che da Londra arrivano alle Cinque Terre. Rimangono incantate da questo luogo, ma non sanno che, a pochi chilometri di distanza, è facilmente raggiungibile l’Appennino, con i suoi magnifici paesaggi di crinale. Per chi ama i paesini arroccati sul mare, anche i nostri luoghi hanno qualcosa da raccontare. Ecco il ruolo del Parco Nazionale, che, lavorando d’intesa con gli altri parchi, contatta e informa su questa nuova possibilità di fare turismo in Italia ‘su area vasta’”.
Quali riscontri avete avuto?
A rispondere è Marina Notari, collaboratrice del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, tra le referenti che si sono alternate all’info point. “Da questo luogo di incontro privilegiato, abbiamo analizzato i dati relativi a quasi 1500 contatti, stabiliti in un solo mese”.
Chi predilige questi territori?
“Italiani, ma non solo. C’è una folta schiera di turisti stranieri di provenienza europea e dei diversi continenti. Soprattutto turisti provenienti dal Giappone, dall’Australia, dall’America e addirittura dal Sud Africa”.
Quale tipologia di turisti si incontrano?
“Diverse, appartenenti soprattutto ad un’età in prevalenza medio-alta. Questa tipologia di turista risulta essere notevolmente interessante per il nostro target, in quanto possiede disponibilità di tempo e una propensione al consumo diversa e più alta rispetto ai giovani”.
"Nel punto info – prosegue la collaboratrice - allestito all'uscita del sentiero a Manarola, ha destato grande stupore nei turisti l'apprendere che, in appena 80 chilometri di territorio, esistono otto parchi: tre nazionali (il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, il Parco nazionale delle Cinque Terre e il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi) e cinque regionali (il Parco regionale dei Cento Laghi, il Parco regionale del Frignano, il Parco regionale delle Alpi Apuane, il Parco regionale di Montemarcello-Magra e il Parco regionale di Migliarino San Rossore-Massaciuccoli). Ecco l’area vasta, appunto, catalizzata nel progetto comune Parchi di Mare e d’Appennino, di cui questo info point costituisce una delle azioni concrete”.
I turisti delle Cinque Terre conoscono l'Appennino?
"Non molto. Ma è assai apprezzato da chi lo scopre e ciò rappresenta un segno tangibile che testimonia che stiamo lavorando sulla strada giusta".