REGGIO EMILIA (3 giugno 2010) –Il sindacato reggiano della Cisl e la manovra Finanziaria. Due pullman in partenza per Roma quando sabato si terrà l’assemblea dei dirigenti e delegati della Cisl per i contratti e le riforme. In partenza anche alcuni esponenti del mondo sindacale cattolico dalla montagna.
“Intendiamo fare nostre – spiega Margherita Salvioli Mariani, segretaria generale – le parole del presidente Napolitano di assunzione di responsabilità dinnanzi alla gravità della crisi. Ci è chiaro che il rigore dei conti pubblici e la loro tenuta sono il primo baluardo per la tutela dei redditi delle fasce lavorative più deboli. Ci è altresì evidente che a pagare non possono né debbono essere i soliti noti”.
Preoccupazioni, quindi, per il blocco dei contratti nazionali e del turnover nel pubblico impiego anche se è valutato positivamente il fatto che, a differenza di altri Paesi, non sia stato ipotizzato il taglio di stipendi.
Al Centro Congressi Ergife si discuteranno i contenuti della manovra economica del governo e si rilancerà l’azione del sindacato. “Dovremo comunque salvaguardare la contrattazione sui luoghi di lavoro su basi di efficienza, produttività, economie di gestione delle pubbliche amministrazioni – sostiene la Cisl –. Un impegno ulteriore sarà rivolto a ottenere dal governo, per la scuola, una riconsiderazione rispetto al superamento del blocco degli scatti d’anzianità e almeno 20 mila immissioni in ruolo su organici scoperti”.
La Cisl “nel ritenere giusto che venga perseguita ogni forma di abuso sulle pensioni di invalidità, ribadisce la necessità di rafforzare la tutela sociale delle persone non autosufficienti, attraverso una legge nazionale che renda strutturale l’intervento”.
“La manovra appena varata – ribadisce Salvioli Mariani – ha luci ed ombre. Se da un parte la reintroduzione della tracciabilità dei pagamenti, l’intensificazione della lotta all’evasione, e la detassazione e decontribuzione del salario di produttività possono essere considerati aspetti positivi, dall’altra diventa necessario rafforzare subito e con decisione gli interventi finalizzati alla crescita, all’occupazione e alla diminuzione del debito pubblico (aspetti poco presenti in questa manovra) attraverso un confronto serrato e responsabile tra le parti politiche, sociali e imprenditoriali”.
Poteva andare peggio…
Impossibilità di avere progressioni verticali e orizzontali, blocco degli stipendi per 4 anni (anche per i livelli più bassi) e i contratti a tempo determinato (circa 50 %) non rinnovati (quindi disoccupati soprattutto giovani). Per non parlare dei tagli fatti a caso ai comuni che dovranno ridurre i servizi ed aumentare gli introiti (multe e tasse?) a danno di noi cittadini. E i grandi evasori? Gli incentivi per l’occupazione? I managers da milioni di euro? A loro niente. Non capisco. Potreppe andare peggio? Potrebbe piovere! (dal film @CFrankenstein junior#C).
Sperando che almeno parteciperete allo sciopero, saluto.
(A.F.)