Home Cronaca “Senza banda larga non c’è sviluppo e futuro”

“Senza banda larga non c’è sviluppo e futuro”

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“Senza banda larga non c’è sviluppo e futuro. Comuni e Regione Emilia-Romagna devono investire di più su questo tema facendo capire agli operatori che questo è un servizio essenziale per la collettività e non si possono accettare mere logiche di profitto”. Così il Movimento 5 Stelle-Beppegrillo.it, con il consigliere comunale di Reggio Emilia Matteo Olivieri e quello della circoscrizione nord-est Davide Valeriani, ha presentato su Reggio l’“Operazione banda larga”. Una operazione politica “nata dalla base tramite segnalazioni dei cittadini – spiegano Olivieri e Valeriani – che arriverà direttamente non solo nei comuni dove siamo presenti ma anche in Regione con i consiglieri Giovanni Favia ed Andrea Defranceschi che avanzeranno proposte, interrogazioni e dossier all’assessore competente”.

Il Movimento 5 stelle in Regione infatti presenterà una prima interrogazione regionale alla giunta Errani per “conoscere cosa intende fare anche alla luce del programma Lepida per coprire tutto il territorio regionale con servizi d’internet veloce”. “L’Emilia-Romagna è messa meglio di altre realtà ma mai sedersi sugli allori ci sono ancora tantissime zone scoperte con casi di malfunzionamento e questo significa chiaramente una cosa: danni economici all’economia, minore libertà d’informazione, mancato sviluppo e possibilità di creare nuovi posti di lavoro”.

UNA CAMPAGNA DAL BASSO TRAMITE LA RETE - "Tutto è partito direttamente dai cittadini attraverso la rete in 20 giorni abbiamo raccolto oltre 500 segnalazioni da tutta la Regione - spiega Olivieri - una cinquantina da Reggio e provincia, segno che l'argomento è molto sentito".

IL DOSSIER REGGIO SUI BUCHI DELLA BANDA LARGA IN REGIONE CON FAVIA E DEFRANCESCHI – L’assessore regionale competente in materia riceverà dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle le segnalazioni raccolte direttamente dai cittadini riguardo a disservizi in diverse zone. Una “mappa dei buchi della banda larga – spiega Olivieri – che Favia e Defranscechi metteranno a disposizione per aumentare la pressione politica e facilitare il compito di risoluzione dei problemi, verrà inoltre presentata una interrogazione per la situazione di ogni singola provincia”.

PROPOSTA: 200 MILIONI IN 5 ANNI – “Servono almeno 200 milioni di euro in 5 anni per tutta la Regione – spiega Olivieri – su questo il Movimento 5 Stelle si batterà”.

LE ZONE SCOPERTE NEL REGGIANO: COMUNE REGGIO – Secondo le denuncie già raccolte in rete in meno di due settimane su Reggio si segnalano forti problemi nelle frazioni di Sabbione, Gavasseto, Coviolo, San Bartolomeo, zone di Rivalta, in alcuni condomini di Canali a Roncocesi. COLLINA - Ma la situazione non cambia in collina con Pecorile di Vezzano completamente scoperta “nonostante le promesse elettorali” ha scritto un utente. Disservizi anche a Boschi di Puianello nel Comune di Quattro Castella “con conseguente raddoppio dei costi”. SCANDIANO-RUBIERA – Nella zona tra Scandiano e Rubiera disservizi sono stati segnalati ad Arceto e Cacciola per assenza di servizi adsl. Lo stesso dicasi nella frazione di Santagata nel Comune di Rubiera. BASSA REGGIANA - Problemi anche nella bassa sia nelle frazioni del comune di Correggio, dove è segnalato un segnale di trasmissione ridotto. Lo stesso problema che si registra a Cadelbosco Sopra. APPENNINO SEMI-ISOLATO – Ma i maggiori buchi si presentano in montagna. Una utente ha contattato il Movimento 5 Stelle per segnalare come scoperta sia la zona di Ramiseto per quanto riguarda l’adsl. Stessi problemi vengono segnalati da un altro cittadino a Civago e Febbio, zone turistiche. Problematiche che interessano anche altre zone turistiche montane dell’Appennino emiliano come nel modenese Lama Mocogno. “Come si può pensare allo sviluppo di nuvoe forme di sviluppo sostenibile senza internet veloce? La Regione intervenga senza se e senza ma”, concludono gli esponenti del Movimento 5 Stelle.

SEGNALAZIONI - "Continuiamo a raccogliere informazioni che poi giriamo agli enti interessati i cittadini possono farlo tramite la mail: [email protected], concludono Olivieri e Valeriani.