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“Mafia: amministrazioni locali e regionale poco reattive al problema”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Due anni fa, attraverso un’interrogazione regionale, chiedevo l’impegno della giunta Errani sul contrasto ai gruppi mafiosi o vicini alle organizzazioni mafiose. In quei mesi la Direzione investigativa antimafia (Dia) lanciava l’allarme denunciando infiltrazioni mafiose nel territorio regionale ed in particolare a Reggio Emilia. Nel documento si parlava di pressione estorsiva, da parte di camorra, ‘ndrangheta e mafia siciliana, esercitata non soltanto nei confronti d’imprenditori edili provenienti dalla medesima area geografica, ma anche di soggetti locali. Il rapporto della Dia, inoltre, segnalava penetrazioni, nella nostra regione, di altri gruppi criminali, come la mafia cinese e quella albanese.

Purtroppo, nonostante i ripetuti solleciti, le amministrazioni locali e regionale si sono dimostrate poco reattive al problema. Il modello Emilia non vuole dare all’esterno impressioni che qualcosa stia cambiando, non è stato creato un filo diretto tra istituzioni, magistratura e forze dell’ordine. Non sono state programmate azioni concrete a supporto dei soggetti e delle aziende colpite da questo tipo di attività illecite. Perché così poco impegno su un problema tanto delicato e diffuso?

Per prevenire ulteriori minacce è oggi più che mai necessario affrontare senza tentennamenti il problemi e prendere i provvedimenti necessari per estirpare il male.

Condividiamo la proposta della presidente di Confapi pmi di Reggio Emilia, Cristina Carbognani, quando parla di maggiore trasparenza e propone l’istituzione di una banca dati per le imprese virtuose: i miei collaboratori stanno lavorando, da alcune settimane, ad un progetto di legge sul tema: la creazione di un database a tutela delle aziende reggiane pulite. Documento che presenterò alla giunta regionale nelle prossime settimane.

Solo pochi giorni fa in Comune a Reggio noi consiglieri del Pdl, su iniziativa del nostro capogruppo, abbiamo presentato il Patto antimafia, per la creazione di un organo di controllo a difesa dei cittadini. Inoltre, come ha anticipato alla stampa il segretario provinciale della Uil, Luigi Angeletti, sarebbe interessante contattare la segreteria del Ministro della Giustizia Angelino Alfano, per fissare un’incontro-convegno a Reggio Emilia sul delicato tema. Riuniremo nei prossimi giorni i vertici del Pdl per valutare se fare nostra la proposta di Angeletti e coinvolgere nell’iniziativa i rappresentanti delle forze dell’ordine, degli enti locali, della magistratura, e le associazioni di categoria.

Reggio Emilia è da sempre terra di persone oneste e responsabili, lavoratori liberi che non sono abituati a protezioni o tutele. E’ nostro dovere sradicare alla base qualunque tentativo, attuato da gruppi criminali, d’infiltrazione nel nostro territorio e nella nostra economia.

(Fabio Filippi)