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La terza media di Felina a Kahla per “fare memoria” degli internati e dei morti

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Nei giorni scorsi si è svolto un viaggio di istruzione a Kahla, la cittadina nella Turingia tedesca dove nel periodo della seconda guerra mondiale si trovava un campo di prigionia e lavoro tra i più duri per condizioni di vita, e dove morirono anche numerosi deportati della montagna ed in particolare otto castelnovesi (Inello Bezzi, Anselmo e Renato Guidi, Pierino Ruffini, Attilio Coli, Ermete Zuccolini, Francesco Toschi). Il viaggio ha interessato la classe 3° media di Felina, con i docenti Giuliano Maioli e Silvia Ghiacci, più undici adulti che vi hanno preso parte, tra parenti e cittadini.

Il viaggio, della durata di cinque giorni, ha visto tra l’altro la visita alla città di Monaco prima dell’arrivo a Kahla, e da qui la visita al campo di Buchenwald, poi al Walpersberg, il campo dove furono deportati i cittadini della montagna: qui, in una serie di cunicoli sotterranei lunghi chilometri, venivano costruiti gli avanzatissimi caccia a reazione Messerschmitt 262.

Tra i partecipanti al viaggio anche l’assessore alla scuola Mirca Gabrini, che ne ha sottolineato l’importante significato nel discorso tenuto in occasione della commemorazione ufficiale al memoriale del Walpersberg: “La permanenza forzata in questo campo ha lasciato un segno indelebile a centinaia di uomini italiani, belgi, russi, francesi, olandesi, cecoslovacchi, polacchi. Molti di loro non sono sopravvissuti. Per gli altri la memoria delle condizioni disumane vissute in questi stessi luoghi è diventata un’ossessione e un incubo di cui hanno scelto e preferito non parlare per molti anni. Oggi siamo qui per portare rispetto a milioni di esseri umani e per ricordare la sofferenza, la violenza e l’atrocità da loro subita e vissuta; siamo a ricordare anche la loro vittoria come testimoniano i valori su cui si basa la nostra Costituzione e su cui abbiamo fondato una società civile; siamo a ringraziare i reduci ed i loro familiari, che ancora con tenacia e grande forza di volontà, portano la loro testimonianza di quale dramma furono e sono le guerre; siamo a sperare che grazie anche a questo viaggio i giovani qui presenti rielaborino, facendone tesoro, l’esperienza e le emozioni vissute e che, nelle loro scelte di vita, riflettano sul fatto che spesso un’ideologia imposta non è sempre quella giusta e che non è l’unica possibile”.

1 COMMENT

  1. Anch’io c’ero
    Ho partecipato a questo viaggio con interesse storico, avendo letto in precedenza alcuni libri sull’olocausto; ho voluto toccare con mano questo tragico momento della storia nazista. Abbiamo trascorso cinque giorni carichi di emozioni in compagnia di persone piacevoli. Un ringraziamento ai prof. Maioli, Ghiacci, all’assessore sig.ra Gabrini per la loro disponibilità e la professionalità dimostrata, nonchè per il lato umano uscito in certi momenti.
    Un saluto a tutti i compagni di viaggio che hanno dato la possibilità di unire l’utile al dilettevole.

    (Alberto Boni)