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Vetto / Si discute di regolamentazione dell’attività del fuoristrada

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Ieri, 18 maggio, a Vetto si è tenuta una riunione nella quale sindaco, Corpo forestale, Polizia municipale, cittadini e rappresentanti dei motoclub hanno partecipato per discutere della regolamentazione dell'attività del fuoristrada nell'area comunale e più in generale nell'intera montagna.

Ha aperto i lavori il sindaco nonché presidente della Comunità montana Sara Garofani, che ha illustrato i problemi segnalati dai cittadini. Il territorio di Vetto - ha spiegato - rappresenta una sorta di imbuto nel quale convogliano un grande numero di appassionati, probabilmente superiore a quello riscontrato negli altri comuni, proprio per la particolare conformazione del territorio. Il passaggio di numerosi mezzi anche con terreno bagnato, rovina le strade sterrate impedendo poi il loro utilizzo da parte di chi deve fare manutenzione ai boschi; ci sono persone irrispettose che percorrono le strade a velocità folli mettendo in pericolo chi vuole farsi anche solo una passeggiata.

Inoltre esiste un'ordinanza comunale del 1990, unitamente alle leggi regionali, che impedisce il transito dei veicoli fuoristrada; norme puntualmente disattese.

I presenti si sono dimostrati d'accordo sul fatto che i comportamenti illustrati dal sindaco sono incivili, che non appartengono all'appassionato responsabile e bisogna fare il possibile per contrastarli.

Erano tantissimi i motoclub e motociclisti presenti: i responsabili hanno iniziato ad esporre le soluzioni che le varie amministrazioni comunali hanno trovato con i rispettivi motoclub. In provincia di Parma ad esempio hanno concordato dei tracciati prestabiliti e i motoclub si prendono cura della loro periodica manutenzione, grazie agli introiti derivanti da un tesserino che ogni appassionato deve acquistare per poter transitare nel territorio.

Paolo Comastri, responsabile della Federazione, oltre ad aver fatto presente che si è tenuta recentemente una riunione in Prefettura per discutere il problema, ha posto l'attenzione sul fatto che a rovinare gli sterrati sono anche le scorribande invernali di veicoli fuoristrada 4x4 e motociclisti che girano con gomme chiodate, concordando comunque sull'idea dei tracciati prestabiliti.

Angelo Iotti, presidente del Motoclub Crostolo, ha fatto notare tra le altre cose che nel suo territorio avevano presentato ricorso al Tar contro l'ordinanza comunale che vietava il transito nel fuoristrada vincendolo e facendo decadere l'ordinanza.

Sono stati tanti gli interventi dei motociclisti e dei responsabili dei vari motoclub e tutti nella stessa direzione: la disciplina del fuoristrada deve essere praticata con rispetto e buonsenso, il che significa non rovinare il territorio (o ripristinarlo se lo si rovina, ad esempio per lo svolgimento di un raduno che comporta il passaggio di centinaia di mezzi), rispettare il prossimo moderando la velocità quando si transita nei pressi di abitazioni, animali ecc.

E' anche emerso che c'è ancora chi utilizza moto da cross, non targate e non omologate, per fare fuoristrada, sprovvisto quindi di assicurazione.

Eugenio Dallari, presidente del Motoclub Gallo Nero, ha fatto presente che sono anni che cerca di chiedere all'Amministrazione di Castelnovo ne' Monti la disponibilità di un'area di loro scelta dove realizzare una pista da motocross per far sì che chi ha la passione abbia anche un luogo vicino dove poterla coltivare in sicurezza, senza andare a correre nelle strade sterrate; ha pertanto chiesto se la presidente Sara Garofani poteva valutare la proposta a livello di Comunità montana per sbloccare la situazione.

Anche io concordo con i vari interventi ed ho esposto le mie idee.

Questione normativa/repressiva: da una breve ricerca che ho condotto, la normativa regionale che impedisce il transito nel fuoristrada va a ridefinire sentieri, mulattiere e tratturi ma questi sono già definiti strade a fondo naturale dal Codice della strada. La Corte di Cassazione ha stabilito che è il solo Codice della strada a poter disciplinare il transito nelle strade (queste sono appunto strade a tutti gli effetti), annullando ogni altra norma in materia quindi anche le predette norme regionali. In aggiunta, le delibere comunali che disciplinano il transito nelle strade possono avere solo carattere temporaneo (e come scritto in precedenza c'è chi ne ha ottenuto l'annullamento dal TAR) e in ogni caso ogni strada deve recare il cartello del divieto di transito.

Tutto ciò ha il solo scopo di dire che a mio avviso l'azione repressiva, cioè quella di cercare una regolamentazione mandando le forze dell'ordine a fare le multe, è difficilmente attuabile perché sarebbe poco efficace, potrebbe scatenare battaglie legali, montagne di ricorsi e in ogni caso resterebbero non regolamentabili le strade private dove le Forze dell'Ordine non possono intervenire, quindi il problema resterebbe irrisolto.

Fatta questa premessa, ho stilato un piccolo elenco di quelle che secondo me sono le norme che bisognerebbe rispettare nel fuoristrada:

1. concordare tratte prestabilite con le amministrazioni interessate dove praticare il fuoristrada;
2. non uscire se le strade sono bagnate;
3. moderare la velocità: va bene l'andatura allegra ma non le corse in fuoristrada, per quelle bisogna rivolgersi alle piste;
4. il dispositivo di scarico deve essere in regola: le moto o i quad nuovi sono euro 3 e silenziosissimi, per acquistare qualche cavallo c'è chi lo si sostituisce con scarichi non omologati, rumorosi e inquinanti. Se evitiamo di farlo, oltre a rispettare l'ambiente difficilmente qualcuno si lamenterà del rumore.

A fine riunione si è deciso di aggiornarsi a un futuro incontro per esaminare in dettaglio le proposte emerse. Se in quell'occasione si inizierà a definire le tratte prestabilite credo, che bisognerà insistere per avere un po' di tragitti alternativi a disposizione, per evitare di convogliare tutti i fuoristradisti su un'unica strada e innescare un problema di sicurezza, ma questa è un'altra storia che si affronterà a suo tempo.

Mi ha fatto piacere vedere che - stando a quanto affermato dal sindaco Sara Garofani - il problema verrà affrontato dalle amministrazioni nell'ottica di accontentare tutte le esigenze delle parti in causa e non attuando l'ennesimo stop a una categoria di appassionati che, oltre ad essere rispettosi del mondo che li circonda, portano un turismo positivo alla nostra montagna, che ne ha sempre bisogno.

(Davide Vignali, responsabile del Motoclub Ting'Avert)

1 COMMENT


  1. Ringrazio Davide Vignali per il “report” sostanzialmente esatto e corretto della riunione di ieri sera a Vetto. Solo una precisazione: l’incontro, il primo di una peraltro già programmata serie, di cui ho accennato nel corso della riunione non è avvenuto in Prefettura bensi in Provincia con gli Assessori Gennari e Ferrari e con funzionari del Corpo Forestale della Stato ed Ente Parco.
    Come invero ho già avuto modo di sottolineare in tantissime occasioni il problema dell’utilizzo dei mezzi fuoristrada è spinoso e complicatissimo in quanto interagiscono molteplici problematiche e componenti, a volte lontanissime tra di loro. Ad esempio l’enorme, sostanziale diversità tra l’utilizzo di mezzi a due o a quattro ruote con le relative criticità…..
    Il dato estrememente positivo, ad ogni buon conto, emerso nell’incontro è la volontà delle parti di addivenire ad un accordo e di questa disponibilità ringrazio fin da ora il Sig.re Sindaco di Vetto nonchè Presidente della Comunità Montana Sig.ra Sara Garofani. Volontà di addivenire ad un accordo fortissimamente voluto e ricercato anche, e certamente da tempi non sospetti, mio tramite dalla stessa Federazione Motociclistica Italiana che mi onoro di rappresentare per Reggio Emilia e provincia. Colgo peraltro l’occasione per sottolineare e ribadire con forza che la Federazione, pur nella consapevolezza di quanto sopra esposto e cioè che nel “problema” fuoristrada interagiscono diverse e tra di loro assolutamente disomogenee componenti, agisce in nome e per conto dei soli suoi associati non potendo e sopratutto, per ovvie ragioni, non volendo farsi carico di problematiche inerenti ad altre componenti e ad essa, FMI, totalmente etranee.
    Ciò tuttavia non mi esime dal percorrere con estrema convinzione e consapevolezza il percorso tracciato con la Provincia e, nello specifico, con l’Amministrazione Comunale di Vetto.
    La sola strada, questa, per riuscire a far convivere nel reciproco rispetto le peraltro giuste, assolutamente legittime e doverose istanze delle varie componenti pubbliche e private coinvolte nella “questione fuoristrada”.
    Paolo Comastri
    Delegato Provinciale FMI