“Belle e selvatiche”, un titolo che farebbe pensare a qualcosa di attraente di per sé. E invece no, le “erbacce” – e lo si capisce dal dispregiativo con cui vengono definite – non sono attraenti ma, al contrario, additate come elementi fastidiosi da cui liberarsi se si vuole realizzare l’armonia estetica della natura.
Patrizia Cecconi, romana, di formazione socio economica, ma appassionata di botanica ed erboristeria, presenta il suo libro alla biblioteca comunale di Carpineti mercoledì 12 maggio alle ore 21. Il volume vuole rompere un pregiudizio e mostrare come, ad un diverso sguardo, quelle che vengono definite “erbacce” diventano un pregevole frutto della natura, non solo dal punto di vista del loro uso erboristico o alimentare, ma anche, e qui è la vera scommessa, dal punto di vista estetico. Il libro si divide in due parti, la prima è una panoramica generale in cui si affronta il tema del linguaggio come metafora di pensiero che va oltre l’oggetto vegetale di cui si parla.
In questa prima parte si accenna inoltre alla filosofia del paesaggio e si fa un breve excursus della nascita del giardino e dell’uso delle piante officinali. La seconda parte è di tipo manualistico e in questa vengono esaminate le piante “infestanti” più diffuse (e più utili) della fascia mediterranea, spiegandone le caratteristiche per il riconoscimento, l’uso erboristico, il funzionamento degli organi del corpo umano su cui agiscono, l’uso alimentare e il possibile uso ornamentale per un balcone o un giardino liberi da pregiudizi.
Tutto il libro, compresa la parte manualistica, è punteggiato di richiami storici o culturali che hanno fatto definire questo lavoro come un libro-metafora che tra un ciuffo d’erba e una ricetta gastronomica porta a rivedere le categorie tradizionali, etiche ed estetiche, che vanno oltre la botanica e l’erboristeria, proprio mentre parlano di botanica e di erboristeria.
Chiuderà la serata un buffet con piatti a base di erbe spontanee.
Presenta Normanna Albertini, interverrà Ermanno Beretti. Voce narrante Daria Tarabelloni. Intermezzi musicali della scuola Luigi Valcavi