Riceviamo e pubblichiamo.
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Mercoledì scorso, durante il consiglio comunale, la maggioranza, sindaco Marconi in testa, ha votato contro la proposta di concedere la cittadinanza onoraria del nostro comune a Gino Strada. Chi avrà modo di ascoltare le registrazioni o di leggere i verbali del Consiglio riscontrerà l’assoluta inconsistenza, perché di fatto non espresse, delle motivazioni che hanno portato ad un voto che ci ha letteralmente annichilito (per usare un termine in uso ai reparti militari in zona di guerra “…annichiliscilo…”).
L’amarezza è stata talmente forte che per alcuni giorni non sono riuscito trovare le parole per descrivere i sentimenti che tale voto a provocato in me. Naturalmente il fatto è che Gino Strada dà fastidio e dà fastidio non solo alla destra. Dà fastidio il suo pacifismo integrale, il suo rifiuto della guerra senza se e senza ma.
Dà fastidio che abbia denunciato le nefandezze della guerra in Afghanistan, quando la permanenza delle truppe italiane veniva finanziata col voto favorevole dell’allora maggioranza di centrosinistra composta sia dai veltroniani teorizzatori della “guerra umanitaria” che dai parolai della “sinistra radicale”, che nulla hanno fatto per sostenere concretamente il proprio dissenso.
Dopo l’ordinanza antiaccattonaggio (una simile è stata recentemente bocciata dal Tar del Veneto dopo i ricorsi di associazioni antirazziste di un comune di quella regione) e l’ordine del giorno di appoggio al decreto Maroni (di cui è stato chiesto un giudizio di costituzionalità alla Suprema Corte), mancava solo questa decisione per tracciare il quadro di riferimento di chi dovrebbe essere argine all’espansione del leghismo nella nostra regione.
Anziché lavorare per affermare i diritti dei più poveri, difenderli da una ondata di xenofobia montante e premiare chi giorno dopo giorno dà lustro al nostro Paese nel mondo con un’attività che definire straordinaria pare essere il minimo, si fanno queste figuracce.
L’occasione di un possibile incontro con un personaggio come Gino Strada era unica, anche per coinvolgere le nuove generazioni, additando loro i veri eroi del nostro tempo, chi si spende per gli altri a rischio continuo della propria incolumità.
Niente da fare per questa classe politica locale forse troppo impegnata a dimostrare ai piani superiori la propria affidabilità. Continuiamo pure a farci del male, ne riparleremo quando l’onda verde avrà totalmente ricoperto l’intera Emilia.
Ah, dimenticavo, a rendere un po’ farsesca la questione, la maggioranza ha proposto un raffazzonato documento preparato seduta stante e di fatto del tutto inutile che invita (!?) il governo italiano (con quale fiducia di essere accolto, mi chiedo) a ripristinare alcune facilitazioni per il personale che opera con le Ong. La politica politicante, insomma, ciò da cui dovremmo stare alla larga il più possibile.
(Luigi Bizzarri)
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Intervento di Federico Tamburini (capogruppo "Persone e montagna")
Teresa Sarti:
- nasce a Sesto S. Giovanni (MI) il 28 marzo 1946 e si spegne il 1 settembre 2009.
- dicono di lei: Don Gino Rigoldi: “...secondo me le grandi anime non muoiono mai, continuano a girare intorno a noi...”; Letizia Moratti: “...è stata simbolo di generosità, amore e forza straordinaria nel portare aiuto a chi soffre a causa delle guerre...”; Don Luigi Ciotti: “...una donna determinata, coraggiosa, generosa, arrabbiata contro la violenza, le ingiustizie e la povertà. Una seminatrice di speranza...".
Nel 1987 il marito chirurgo le chiede di fare con lui una esperienza in zone di guerra con la Croce Rossa Internazionale; doveva durare solo sei mesi ma questo vivere nella sofferenza altrui diventa da allora il senso della loro vita. Nel 1994 fonda, appunto col marito chirurgo Gino Strada, Emergency di cui diviene presidente e che fino a ieri ha guidato lottando con impegno e forza, un grande esempio per tutti. Teresa Sarti è l'altra faccia della moneta Emergency/Gino Strada, quella del lavoro oscuro e generoso lontano dalle convulsioni mediatiche che ci fa dire che tutti gli uomini, le donne, i bambini del mondo hanno diritto alla dignità della vita, dell'assistenza disinteressata profonda espressione di pace e di solidarietà umana. Lasciamo quindi che Emergency dia fastidio sia a destra che a sinistra, non usiamola come bandiera politica o ideologica e sosteniamo fino in fondo il significato dell'insegnamento di pace che faccia breccia in questo mondo troppo spesso chiuso e cinico.
Per venire alle cose di Castelnovo credo che Emergency meriti qualcosa di più che intitolare un parco o una pineta a Teresa Sarti o riconoscere la cittadinanza onoraria a Gino Strada e nemmeno, in Consiglio, proporre improbabili emendamenti di richieste al governo che mai arriveranno e mai sortiranno effetto alcuno traducendo il tutto in riflessioni politiche che non devono trovare cittadinanza quando i temi sono trasversali e legati ai diritti fondamentali dell'uomo. Io sto con Emergency e mi fido di Emergency quando esce dal cono della comunicazione mediatica che tende a sopraffare la generosità disinteressata e i valori che stanno alla base dell'associazione.
E' di questi giorni la proposta della giunta di intervenire sul parco di Bagnolo con il taglio e la sostituzione delle piante malandate e questo può essere lo spunto per progettare, per esempio, di affidare ad ogni albero l'intitolazione e la memoria di uno personaggio della società civile che si sia particolarmente distinto in vita. Si potrebbe così realizzare una specie di “Alberi dei Valori” che rimangano nel tempo e nei quali si possano specchiare gli adulti e le generazioni future.
Quanto a Gino Strada, che è fortunatamente ancora in vita, più che “gratificarlo” con la cittadinanza onoraria chiederei di venire a Castelnovo e di partecipare ad una iniziativa a favore di Emergency nella quale tutti ci si possa riconoscere e dare un concreto contributo al progetto.
(Federico Tamburini)
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Correlati:
- Castelnovo, ok per don Mario Prandi, ko per Teresa Sarti (e Gino Strada) (2 maggio 2010)
Questa Amministrazione non si smentisce mai! Si ammanta di una parvenza di sinistra, ma è profondamente e radicalmente reazionaria! Che amarezza…
(Alina)
Ma Bizzarri…
Mi chiedo se è più spaventato dell’avvento leghista in Emilia-Romagna o se è più dispiaciuto della mancata cittadinanza onoraria a Gino Strada… mi dica lei. Prima di Gino Strada preferirei che venissero date cittadinanze onorarie ad altre persone, come ad esempio: Roberto Saviano, un nome a caso.
(Luca Malvolti)
Stupore amaro
Leggo solo ora: stupore amaro, davvero. Ho perso le parole… e un po’ di fiducia.
(Laura Campari)
Non sono un particolare sostenitore di Gino Strada, ma mi pare che quest’uomo e la sua organizzazione operando principalmente in zone di estremo pericolo per guerre, scatenate certamente non da questo nucleo di uomini generosi e coraggiosi, meritasse una considerazione maggiore dal Consiglio comunale di Castelnovo ne’ Monti. Non esito a dire che la mia sorpresa per il rifiuto della cittadinanza onoraria a questo medico che rischia continuamente la “pelle” per salvare molta gente da morte sicura è grande. Aggiungo che sarebbe certamente positivo avere l’onore di considerare anche fra i nostri concittadini lo scrittore Saviano, il quale, per avere raccontato la verità sulla criminalità organizzata, deve vivere in continuo isolamento e superprotetto da scorte armate. Saviano però non esclude Strada perchè entrambi sono personaggi e facce di una stessa medaglia.
(Sergio)
Noi stiamo con Emergency
I contenuti della lettera di Bizzarri sono decisamente fuorvianti rispetto alla reale posizione della maggioranza sul tema del sostegno a Gino Strada. Il gruppo “Castelnovo insieme” aveva infatti manifestato spontaneamente ed in tempi non sospetti la propria massima solidarietà e vicinanza all’associazione Emergency e al suo fondatore tramite un comunicato stampa apparso anche su @CRedacon#C il 13 aprile 2010. Gli stessi contenuti sono stati poi ripresi in Consiglio comunale sia dal sindaco durante il dibattito sia nel documento in cui l’assessore Ruffini chiede al governo un ripensamento sulla decisione di non rinnovare le facilitazioni al personale di Emergency. Arrivare a dire che “Gino Strada dà fastidio” alla maggioranza solo perché essa ha deciso di rallentare e di darsi un metodo rispetto alle tante richieste di riconoscimenti che stanno arrivando in Comune in questo periodo (tra quelle che sono state recentemente accolte ricordo il partigiano Pollara, l’attivista antimafia Impastato, il fondatore delle Case di Carità Prandi), mi sembra un’affermazione palesemente scorretta e anche un po’ offensiva. Non solo, Bizzarri si lamenta anche di una ipotetica “occasione persa” riferendosi all’invito di Gino Strada a Castelnovo, quando sia in conferenza dei capigruppo sia in Consiglio comunale abbiamo apertamente caldeggiato un’iniziativa di questo tipo, proprio perché di contenuto e non di facciata (si veda @CRedacon#C, 2 maggio 2010). Davanti a certe affermazioni mi sento il dovere di chiarire ai lettori due concetti: sul tema delle cittadinanze onorarie siamo aperti ad una riflessione con i cittadini se davvero si ritiene che esse possano essere degli strumenti utili; per quanto riguarda l’invito di Gino Strada a Castelnovo, invece, voglio ribadire ancora una volta il nostro totale appoggio perché crediamo che il valore dell’incontro con una personalità del genere sia insostituibile e possa essere davvero prezioso per la nostra comunità.
(Alice Manfredi, capogruppo di maggioranza “Castelnovo insieme”)
Voi state con Emergency… mah!
Arrampicarsi sugli specchi è impresa ardua per tutti e capisco che l’onere di dover giustificare l’ingiustificabile porta anche a volte a risultati paradassali. Tu, Alice, che dovresti essere uno di nuovi volti della politica, anche per la giovane età, non riesci a metterti al riparo dal più becero politicismo, stilando un post pieno di aria fritta quando non di palesi inesattezze.
Ormai è più di un anno che sei consigliere comunale e dovresti sapere che gli ordini del giorno hanno valenza assai limitata, esprimono un indirizzo importante sì, ma che esurisce il suo effetto immediatamente,
questo specialmente su temi di interesse generale. Certo, la solidarietà va bene, ma nel concreto quali risultati pratici porta?
Che incidenza hanno sul nostro corpo sociale? Quanti ricordano il giorno dopo?
Tutte cose che sai bene anche tu, ma che appunto, la politica politicante, dalla quale vedo che anche tu non sei immune,
volutamente ignora, dettando nel contempo le modalità per attuare diversivi. Come ad esempio usare gli ordini del giorno a scopo preventivo come giustificazione per bloccare invece atti più forti e significativi.
Intitolare un parco, dare una cittadinanza onoraria, cogliendo pure l’occasione per riuscire ad avere modo di un confronto con personalità di alto spessore morale sono cosa altra e decisamente più proficua. A Castelnovo ci sono tanti luoghi privi di riferimento toponomastico (ad esempio monte Bagnolo, giardini di Bagnolo, giardino sopra la Coop, parco a fianco del Peep di Fontanaguidia, pineta del Salame di Felina e si potrebbe continuare “ad libitum”). Recentemente poi siamo arrivati a fare intitolazioni “ad personam” di strade senza nessun problema.
Sulla cittadinanze onorarie poi ti sfido ad andare a verificare nei registri se e quante ne sono stae conferite negli ultimi 40 anni.
Solo per verificare se ce n’è stata una inflazione. Io a memoria non ne ricordo una.
Certo, affermi, siete aperti ad un confronto con i cittadini, ma questa è una frase vuota che non dice nulla, serve solo a rimandare per dimenticare. Sono sei mesi che dovete aprire un confronto con i cittadini sul testamento biologico, rimandando così il voto del Consiglio per l’istituzione del registro. Sono quasi 4 anni che dovete istituire il registro delle coppie di fatto…
Quello che manca, cara Alice, è la volonta politica ed il coraggio di fare certe scelte, che non si maschera con un po’ di politichese.
Voi state con Emergency nel modo più comodo, senza “sporcarsi” più di tanto, come portare una maglietta o un “appartenenza” su Facebook. Ma da una Amministrazione comunale ci si aspetterebbe qualcosa in più.
(Luigi Bizzarri)
Aggiungo!!!
Essendo l’estensore del secondo ordine del giorno avente come oggetto due questioni che Gino Strada sta battendo con forza e che riguardano la immediata riapertura del ospedale di proprietà di Emergengy stessa, stante la palese falsità delle accuse mosse dal governo agfhano e la riattivazione della convenzione che permette agli operatori sanitari di usufruire della aspettativa per lavorare con le ong convenzionate sospesa per Emergency dal nostro governo, come mi ha fatto presente una nostra infermiera in procinto di partire per il Sudan, questioni di non poco conto e che devono essere potate a conoscenza dei nostri concittadini, trovo il commento del consigliere Bizzarri come minimo fuori luogo.
(Paolo Ruffini)
La profonda amarezza è sentire ancora oggi, nel 2010, che una differenza di opinioni si definisca “reazionaria”.
(Giandomenico Reverberi)
Io non ho capito
Io non ho capito perchè non è stata data la cittadinanza onoraria. Ho letto e riletto testo e commenti, ma non ho capito. Il dire che si dovrebbero fare altre cose non implica necessariamente che non si potesse concedere la cittadinanza. Leggo che sono state accolte varie richieste di riconoscimento, ma quali sono state rifiutate e in base a cosa? Se di un metodo per accettare/rifiutare le richieste si vuole parlare, se ne parli, ma si dica qual è questo metodo e in che modo è stato finora applicato. Più che di metodo mi pare si tratti di scelte. Legittime. Se motivate.
Grazie.
(MF)
Ketty Agnesani, che ad Emergency, fianco a fianco con Gino Strada, Teresa e Cecilia, ha lavorato per anni, è originaria di Case Zobbi, Villa Minozzo, dove ogni tanto torna. Il mondo è piccolo. L’avevo intervistata anni fa qui: @Lhttp://www.tuttomontagna.it/oldsite/97-03/ketty.htm@=www.tuttomontagna.it#L.
(Normanna)
Mamma mia
Come sono noiosi e scontati i politici, permalosi se li contraddici – oh, voi come osate! Rancorosi se non dai loro ragione… Unitevi invece di fare sterili bagarre inutili, per il bene comune del nostro territorio e se ci riuscite del paese. Ma basta guerre tra poveri… Accettate le critiche, i pareri divergenti e da lì partite. Non siete una casta di intoccabili, da venerare, il cui parere dev’essere assoluto se no vi profondete in scuse e giustificazioni. Se si sbaglia lo si ammetta. Tutti quanti, bianchi rossi e verdi. Non se ne può più di vittimismi e piagnistei. E che uno, solo perché ha una carica, ha di default ragione. Io non so più con chi stare.
(Un elettore sfiduciato)
Perchè no a Gino Strada?
Il commento viene da una persona che non capisce la politica, se non giudicandola
peggio di uno tsunami, terrificante e “barbaro”. E’ comunque qualcosa che si riempie la bocca di parole, non volendo toccare l’argomento portafoglio perchè forse non tutti sono uguali. Soprattutto NON comprendo un NO a Gino Strada che, anche se a me sembra a volte eccessivo, lo è senz’altro perchè non vedo le piaghe che vedono lui e coloro che a lui stanno accanto. Rifiutarlo ha il significato di RINNEGARE IL VALORE DELLA COMPASSIONE UMANA,
superiore anche all’evidente eroismo che è tanto chiaro ai talebani da voler far fuori lui e la sua equipe. Ai telebani è chiaro l’eroismo di alcune persone, ma qui non si comprende che è la compassione a muovere quell’eroismo. E a chi soccorre i feriti con il disprezzo della propria incolumità si possono e si devono perdonare parole che “a noi” sembrino sopra le righe.
(G.S.)