Il dott. Benedetto Valdesalici lascia e va in pensione. Lo stimato psichiatra è (era, ormai) responsabile del Sert sud, conosciutissimo in montagna, da oggi è collocato a riposo. Nato a Villa Minozzo nel 1951, dagli anni ottanta dipendente dell’Azienda Usl di Reggio Emilia, prima come psichiatra poi come responsabile del Sert sud, è da tanti anni in prima linea in un settore difficile e complesso come quello delle dipendenze e del disagio. Non solo giovanile. Apprezzato dai giovani e meno giovani, il dott. Valdesalici ha sempre affrontato in maniera chiara e diretta i temi più scottanti senza mai sottrarsi a dibattiti a volte difficili.
Come non ricordare quando affermò senza ombra di dubbio che l’educazione dei ragazzi non spetta ai baristi, oppure che l’innamoramento è una questione di sodio. Persona ricca di idee, passioni e di cultura, Benedetto è scrittore, poeta, ricercatore, e regista.
Era ancora giovane medico, nel 1982, quando girò in collaborazione con Claudio Oleari il film "Ahimè". Da oggi è in pensione. Inizia una vita diversa. Lo salutiamo con una sua frase: “La gente fa di tutto per stare meglio, niente per stare bene...”.
Dottore davvero
Una grande figura, una persona davvero al di sopra delle parti, ci mancherai davvero, Benedetto.
(Un tuo paziente)
Un ringraziamento
Desidero ringraziare il dottor Benedetto Valdesalici per le tante iniziative realizzate sopratutto a favore dei giovani – molte delle quali ci hanno visto impegnati assieme – e per la competenza e la disponibilità che ha sempre dimostrato.
(Isp. Sup. Roberto Rocchi, Comandante distaccamento Polizia stradale di Castelnovo ne’ Monti)
Stima
Una nota di stima per la professionalità espressa nella preziosa carriera lavorativa.
(Commento firmato)
Non basta
Se dovessi rammaricarmi di non aver detto o scritto parole sarebbero anche quelle che sento per Benedetto;… correvano… gli anni ’80 e io pensavo a correre altrove…
(“…in direzione ostinata e contraria…”). Valdesalici mi aiutò (..nn credo se ne sia accorto…) a librarmi (!!) verso altri voli. Grazie? Mi sembra poco ma rende l’idea, facciamo grazie con abbraccio per dirLe Duttur che la sua vita ne ha fatte rinascere molte altre (“..a volte migliori a volte peggiori..”).
(Commento firmato)
Benedetto, lo sai, noi siamo stati i tuoi pazienti ed ora i tuoi adepti. Avevi in quelle mani alchimia, nel tuo respiro il respiro del mondo e quegli occhi azzurri come lame ci trafiggevano ogni volta che avevamo tentato di mentirti. Mi manchi tanto, ci manchi tanto. Spero di vederti a qualche incontro in Appennino, questa estate. Ritieniti da me stimato e adorato ed anche amato.
(Linda Bertani)