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Fratelli d’Italia, l’Italia s’è… persa

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Se a qualcuno fosse sfuggito (magari perché cadeva di domenica) ieri era il 25 aprile, giorno della liberazione.
Ricorrenza che ha trovato spazio sui media, che ha visto manifestazioni, (più o meno partecipate) nelle varie città e che nel nostro paese, Castelnovo ne’ Monti, è passata praticamente inosservata.

Mi riferisco alla desolante assenza della bandiera italiana, apparsa quale fantasma di un antico retaggio, solo a pochissime finestre delle nostre case e, ovviamente, nelle sedi delle istituzioni.
Solo qualche timido manifesto/bandiera era affisso sui muri per ricordare l’evento. Eppure nelle dimore dei castelnovesi la nostra bandiera è presente, lo testimonia lo svolazzare da balconi, finestre, abbaini, in occasione delle vittorie della nazionale calcistica o del giovane e talentuoso sciatore Razzoli.
Allora sì che è un rigurgito popolare di fierezza ed amor patrio che, a mio avviso, a maggior ragione dovrebbe trovare impeto nel ricordare un evento che ha ridato la libertà al nostro Paese dopo avvenimenti drammatici.

Se la prevenzione è la miglior cura forse il ricordo è l’unico antidoto al pericolo di ripetere errori sciagurati ed il ricordo si coltiva anche con riti che si rinnovano, anno dopo anno, all’interno delle famiglie e delle comunità.
Forse ci vergognamo di far vedere al vicino di casa che sentiamo l’orgoglio di essere italiani?, bello o brutto che sia il nostro Paese?
Di distinguerci dagli altri esponendo un drappo che è costato esilio, sangue e persecuzione ai nostri avi?
Gli americani, che non hanno il senso della misura, mettono la loro bandiera ovunque e pongono la mano sul cuore cantando l’inno nazionale. Deprecando la vista di bandiere sui costumi succinti delle miss americane non posso però che chiedermi se tra la loro esagerazione e il “riserbo” di ieri non vi sia una via di mezzo.

Appartengo a questo Paese ed il suolo che calpesto mi è stato restituito il 25 aprile 1945. La bandiera alla mia finestra è l’omaggio a quanti hanno reso possibile la libertà di dire la propria opinione.
Anche a me.

(Celeste Grisendi)