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Carpineti inventa la “Giornata del laureato”

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Laureati, fatevi avanti! A Carpineti c’è posto. E’ infatti in programma una giornata – chiamata per l’appunto, almeno provvisoriamente, “Giornata dei laureato” – indicativamente per settembre, tutta dedicata agli studiosi del comune. Per loro è stata pensata una vetrina nella quale potranno porre, se lo vorranno, i loro lavori, per – dopo il legittimo orgoglio per avere chiuso gli studi – cercare, se possibile, di farli anche “fruttare”.

Questa è l’infatti l’idea resa pubblica durante l’ultima seduta di Consiglio, all’inizio di questa settimana, che ha tra l’altro fatto registrare la convergenza unanime di tutti i gruppi politici.

“Contiamo di creare – ha detto il sindaco Nilde Montemerli – un collegamento tra loro e chi, datore di lavoro, potrebbe essere interessato alla loro qualificazione e quindi offrire qualche possibilità di sbocco”. Si sa, infatti, cosa significa mettersi a "cercare", possibilmente qualcosa di pertinente con quanto studiato, una volta terminato il ciclo di studi. “Non solo – ha spiegato sempre la prima cittadina – stiamo pensando di mettere anche a disposizione delle borse di studio da 500 euro”.

Luisa Bezzi, della minoranza, ha suggerito, ad integrazione, di prevedere anche la possibilità di aiutare i ragazzi, tramite l’aiuto di appositi formatori, a stendere curricula nella maniera più adeguata.

Il sindaco conclude, riassumendo: “Insomma, proporremo ai nostri concittadini in possesso del titolo accademico un ‘patto’”. In sostanza, l’obiettivo è quello, nell’aiutare i giovani, di far crescere anche il territorio. Cercare in altre parole di tenersi “i cervelli” in casa per contribuire allo sviluppo in senso lato di Carpineti.

5 COMMENTS

  1. Che idea…
    Complimenti all’Amministrazione di Carpineti per aver avuto questa splendida idea per valorizzare e far conoscere i giovani del comune in possesso di laurea che frequentemente si trovano costretti ad accettare lavori non consoni ai propri studi o cercare sistemazione in altre zone, perchè molto spesso a loro vengono preferiti non residenti. Solo chi ha avuto figli all’università – e con questo intendo i disagi provocati dalla distanza, dalle spese sostenute, dalle difficoltà incontrate durante il lungo percorso formativo, in luoghi lontani dalla propria famiglia – può rendersi conto dai problemi enormi ed esagerati, rispetto a coloro che hanno la facoltà a portata di mano, prima, durante e dopo per trovare una sistemazione idonea, dopo anni di sacifici personali e non, affrontati per lungo, troppo tempo. Offriamo la possibilità di lavoro a questi giovani ed evitiamo la fuga altrove. Detto questo mi chiedo e domando agli addetti ai lavori perchè queste idee meravigliose vengono in mente solo ed esclusivamente ad altre amministrazioni diverse da Castelnovo? Nessuno mai si è preoccupato di valorizzare, aiutare, far conoscere i giovani laureati, parecchi con ottime qualità e capacità, preferendo spesso previlegiare persone non residenti e costringendo i primi al pendolarismo per poter sopravvivere, procurando quindi loro anche senso di frustrazione e disagio per la mancata realizzazione delle loro aspettative e su cui tutta la famiglia ha investito denaro e sacrifici. Sarei lieta di ricevere una risposta.
    Grazie.

    (Commento firmato)


  2. Commento firmato, il tuo commento è talmente preciso che vorrei conoscere il tuo nome. Complimenti, mi hai anticipato sul tempo e condivido il tuo pensiero dalla prima all’ultima riga, soprattutto quando ti domandi perché solo il comune di Carpineti vuole valorizzare i giovani locali mentre gli altri dormono. Le istituzioni dello Stato devono aiutare e inserire i più meritevoli, perché i comuni non fanno questo?
    Sindaco Marconi, le chiedo se è possibile fare questa cosa anche nel nostro comune e glielo chiedo senza polemica perché l’iniziativa presa dall’amministrazione carpinetana è secondo me un’iniziativa unica a livello nazionale ed è sicuramente da copiare.

    (Luca Malvolti)

  3. Per Luca
    Rispondo a Luca: il mio commento è così circostanziato e preciso perchè purtroppo ho vissuto e sto vivendo di persona la problematica inerente l’inserimento nel mondo del lavoro di due figli, laureati col massimo dei voti in due diverse discipline, che hanno incontrato una evidente “chiusura mentale” in loco. Sicuramente a torto, perchè si ritiene che ai giovani laureati con scarsa esperienza (ma chi lo stabilisce, poi?) si debba preferire persone di Reggio o Parma di una certa età perchè più preparate; senza considerare peraltro l’aspetto economico, sicuramente più consistente. Alcune considerazioni sono d’obbligo: i giovani hanno certamente molte più idee innovative e all’avanguardia; le istituzioni soprattutto locali dovrebbero concedere maggiore fiducia e quindi offrendo ad un residente la possibilità di operare in zona creerebbe stimoli maggiori per i giovani evitando in tal modo anche lo spopolamento della montagna. Mi auguro anch’io, come lei, che il nostro sindaco segua l’esempio di Carpineti e offra ai tanti, troppi giovani laureati residenti la possibilità di farsi conoscere ed apprezzare per le loro capacità, che nulla hanno da invidiare a coloro che abitano in provincia.

    (Commento firmato: g.s.)

  4. Cara G.S.
    Io mi laureo giovedì e per il ramo che ho preso dovrò sicuramente “emigrare” verso la pianura. Il ramo non conta, i giovani laureati nella nostra montagna sono sottovalutati, purtroppo. Speriamo che il sindaco Marconi o l’assessore Gabrini ci rispondano, conoscendo entrambi di persona so benissimo che a queste tematiche sono particolarmente legati.
    Cordiali saluti.

    (Luca Malvolti)