RIOMAGGIORE (La Spezia, 19 aprile 2010) – Camminare da queste parti regala sensazioni strane. Da un lato l’antico paesino dei pastori, ora patrimonio mondiale dell’umanità, dall’altro i suoni di lingue lontane, dal giapponese al tedesco, dallo spagnolo all’americano. Si snoda da Riomaggiore e giunge sino a Manarola uno spettacolare sentiero che dà a picco sul mare, ieri simbolo di miseria oggi sentiero tra i più famosi al mondo.
La notizia è che qui, agli estremi di questo scenario naturale battuto da tre milioni di persone ogni anno, i produttori del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano si daranno appuntamento periodicamente per presentare i loro prodotti.
Tra di essi lo scorso sabato il caseificio del Parco, intento a presentare il Parmigiano Reggiano di diverse stagionature, e l'azienda Masini di Fornoli di Ramiseto, attenta a riscoprire il Furmaìn.
Perché tutto questo?
“Il paesaggio alimentare è un obiettivo strategico per l’Italia del futuro – spiega Franco Bonanini, Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre -; il consumo delle produzioni locali, e l'integrazione fra costa ed entroterra sono le formule indispensabili per garantire la conservazione del territorio. Si corre il rischio che nelle zone a più alto afflusso di visitatori non si riescano a smaltire le poche produzioni locali di qualità. Ora è giunto il momento di svelare cosa sta dietro ai paesaggi: il lavoro e i prodotti. Per riscoprirne l’identità: i Parchi danno paesaggi veri”.
Ecco quindi questa proposta di “Paniere dei Parchi”, nome della presentazione dei prodotti organizzata all’interno del progetto complessivo Parchi di Mare d’Appennino che, anche, vedrà sorgere un punto di informazione sul Sentiero dell’Amore. Non a caso sabato alla spicciolata alle Cinque Terre sono giunti pure giornalisti da ogni dove.
“E’ un modo per far conoscere il territorio geografico e di produzione nella sua interezza – spiega Elena Siffredi, dell’Azienda agricola “La Giustrela”, Monchio delle Corti, Parma -. Una bella occasione, anche, per mettere in contatto i produttori. Le mie marmellate, ad esempio, si abbinano benissimo con i formaggi prodotti nelle aree del Parco”.
Quale è questa filosofia?
“Soprattutto i bambini e chi vive in città – spiega Elena - non hanno mai visto e né assaggiato una mora nel luogo in cui nasce e cresce: lavoro per far conoscere questi sapori unici di cui, una volta assaggiati, non si più fare a meno; ristabilendo, così, quel contatto diretto con la natura che è andato perdendosi. Parlo di un’agricoltura locale, che sa creare relazioni strettissime tra i prodotti della terra e le persone: chi compra il mio prodotto sa chi lo produce, da dove vengono i frutti e perché. Per passione. E poi ha voglia di conoscerli”.
Ed ecco che tra una bancarella e l’altra ha destato molta curiosità i quaranta prodotti presentati. Come il Parmigiano Reggiano fatto in alto Appennino dal caseificio di Vairo o di Gazzolo di Ramisteo, il prosciutto di Parma affettato a mano, la presentazione di un incantevole agriturismo delle Fate o in un albergo diffuso ad Apella in Lunigiana, dove senza spendere un patrimonio si può vivere una notte d’altri tempi, oppure lasciarsi perdere dal gusto antico del Farro della Garfagnana o ammaliare dal cembalo e dal flauto magico di un Parco che, ancora, è terra da scoprire. Non ultimo il meeting al Castello di Riomaggiore che ha ospitato la tavola rotonda di presidenti di tutti i parchi di mare e d’Appennino di Toscana, Liguria ed Emilia, moderatore l’anchorman Rai, Maurizio Mannoni.
“E’ dimostrato come i prodotti possono essere i migliori ambasciatori delle nostre eccellenze – ha spiegato Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano -. Dove le parole chiave sono: area vasta e qualità, progetti innovativi e modernizzazione, territorio e giovani. Abbiamo prodotti che sono paesaggi come le foraggiere il Parmigiano Reggiano, i pascoli il Pecorino, le brughiere i mirtilli, le cave il lardo, i terrazzamenti il vino. I Parchi offrono emozioni e culture vere, non paesaggi di plastica: consideriamo la giornata di sabato una pietra miliare”.