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“Bocco-Canala: spaccatura tra popolazione ed amministratori”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Leggiamo oggi dalle pagine di un giornale locale ("L'informazione di Reggio", ndr) la presa di posizione dei cittadini di Casina in merito alla Bocco-Canala. Il pensiero esternato dagli stessi rispecchia appieno le considerazioni del Comitato strada statale 63, considerazioni “derise” sia da politici locali che provinciali. Questa uscita pubblica dei cittadini di Casina rafforza il Comitato e delinea sempre maggiormente la spaccatura tra popolazione ed amministratori. Nelle nostre uscite pubbliche abbiamo sempre rimarcato il fatto che sia sulla viabilità che sull’economia del territorio bisogna tornare ad una democrazia PARTECIPATA e cioè ascoltare le esigenze dei cittadini e le proposte; raggiungere una comunione di idee per realizzare il miglior progetto per rispondere alla esigenze della popolazione e del TERRITORIO. Sì, è impensabile continuare ancora nella cementificazione selvaggia, in progetti TAMPONE nella speranza che domani cada dal cielo il progetto definitivo della SS 63.

L’ultimo ventennio ha dimostrato come non vi sia stata una visione complessiva della NUOVA SS 63, ma piuttosto come si sia continuato a tappare buchi, a fare pezze. Emblematica la razionalizzazione degli anni '90, un ammodernamento che partiva da un punto A senza arrivare al punto B.

Nel 2010 questo modo di agire non è più tollerabile né dal territorio né dalla popolazione; e non lo è più nemmeno in ciò che sta succedendo all’uscita dell’abitato del Bocco, ennesimo sperpero di soldi. Per due anni i PENDOLARI hanno visto le transenne ROSSE, con annessa frana; ora, quando mancano pochi mesi, si spende per sistemare ciò che tra 4/6 mesi verrà demolito. Questo per dimostrare che non è sempre vero che i soldi mancano, ma lo è il fatto che i soldi nei lavori pubblici non sempre sono spesi oculatamente.

Il Comitato auspica una maggiore attenzione e “onestà intellettuale” in tutte le forze politiche per l’ammodernamento della SS 63. Noi la nostra parte la stiamo facendo.

Concludiamo ringraziando Anas, il presidente Ciucci ed il compartimento di Bologna che sta rispondendo celermente alle nostre INNUMEREVOLI segnalazioni.

(Roberto Malvolti, coordinatore del Comitato strada statale 63)

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6 COMMENTS

  1. Eravamo quattro amici al bar
    Ai tempi di Sanremo, Gramellini su @CLa Stampa#C ipotizzava il televoto come strumento di democrazia. Qui Malvolti, ancora più canoro, si affida a “eravamo quattro amici al bar”. A chi giovano i costanti tentativi di delegittimazione? A chi l’autoproclamazione?

    (Partigiana 2010)

  2. Per Partigiana 2010
    Bello il suo pseudonimo, veramente i “partigiani” sono coloro che hanno contribuito a riportare la democrazia in ITALIA, ma oltre allo pseudonimo avevano un nome ed un cognome. Le esterno questo mio pensiero perchè mi riesce sempre più difficile dialogare con persone ANONIME. Vede, quasi tutti i commenti non firmati cercano di “SCREDITARE” un po’ il comitato ed il suo operato e questo ci dispiace. Facile criticare senza metterci la faccia ed ancor peggio criticare a PRIORI, cantando fuori dal coro e senza prendere minimamente in considerazione quello che vi è scritto nella missiva inviata!!! Mi creda, a volte mi verrebbe voglia di mandare tutto a “escort” perchè è difficile pensare di ESSERE criticato su una cosa che giova a tutti!!!
    Rispondo a Lei come risposi ad una persona che IN MALAFEDE mi pose questa domanda: MA TU COSA CI GUADAGNI!!! Io risposi: NULLA, spendo e basta di tasca mia soldi e tempo!!!
    Questo per farLe capire che nessuno vuole salire in cattedra per estromettere altri, quello che si fa lo si fa perchè ci si crede, a quanto pare i risultati sono tangibili.
    Ultima nota STONATA quella dei 4 amici al bar, non è che lei è parente di una nota politica reggiana, anche Lei dice che non siamo legittimati; le posso solo dire che siamo oltre 11.000, il nostro sito da avuto oltre 10.000 contatti, Facebook ha 915 adesioni e riceviamo dalle 20 alle 25 email al giorno, questi sono i numeri non c’è un bar che contenga questi numeri. Si rilegga l’articolo, capirà che era un’assist alla politica. La lascio invitandola di persona per 4 chiacchiere e si firmi, sarebbe una bella dimostrazione di onestà intellettuale.

    (Roberto Malvolti, coordinatore del Comitato strada statale 63)


  3. Il comitato, che ormai per me è un mistero complesso come la Trinità, dato che con 10mila e più aderenti in realtà si concentra sempre in una persona sola, vorrebbe spiegare cosa auspica anzichè la realizzazione della Bocco-Canala? Dire “prendiamo i soldi e usiamoli per fare altro” è come dire di farsi dare fondi per smaltire l’amianto dalla propria abitazione e poi usarli per comprarsi una macchina. Il processo di progettazione e finanziamento della Bocco-Canala ha richiesto anni, una miriade di richieste di permessi, di progetti presentati e rifatti, prima di veder arrivare il finanziamento. Ora dire “Non lo vogliamo più” non significa però poter usare quei soldi su un altro tratto della 63, ma al massimo vederli dirottare sul progetto successivo inserito nelle priorità regionali, che magari potrebbe essere a Porretta Terme o a Riccione o a Bobbio. Il comitato (Malvolti) dice: era meglio spendere quei soldi sul tratto Bocco-Bettola. Tratto brutto, è vero, ma che se si guarda la conformazione del territorio ha solo due alternative: o una serie di piloni sul greto del torrente, peraltro espropriando una serie di strutture ed abitazioni che vi si trovano, oppure in galleria sotto il monte, entrambe con costi tali che i fondi per la Bocco-Canala permetterebbero di realizzarne 200 metri o poco più. Secondo me le cose iniziate vanno finite. Punto. Poi la politica non può essere giustamente, come dice anche Partigiana, una cosa da bar in cui salta su il primo con una idea diversa e “geniale”, a parer suo, e tutti devono inchinarsi. Sicuramente la cosa più importante che sta facendo il comitato sono le segnalazioni, che, vedo anche io, stanno dando risultati, ma quando lo si vuole usare come trampolino verso una possibile “carriera” politica da parte di qualcuno, come peraltro pubblicamente e candidamente ammesso, mostra di fare acqua.

    (Pepito Sbazzeguti)


  4. Credo sia troppo facile da parte di chi fa informazione intervistare (poche) persone al bar e poi definire il loro parere come quello “dei cittadini di Casina”. Ovviamente come in ogni cosa l’opinione pubblica è divisa, troppo facile non intervistare nessuno dell’abitato del Bocco, dove la Bocco_Canala si attende da 20 anni, o almeno dare a voce anche a qualcuno favorevole al completamento (perchè di questo si tratta) dell’opera. Ci sono senz’altro tanti altri problemi di viabilità in montagna, ma non si risolvono negando il completamento di un tratto di strada che doveva essere pronto già dagli anni’90. Sono una sostenitrice del Comitato e mi complimento con il loro operato, ma sulla Bocco-Canala non condivido per nulla questa presa di posizione.
    (Commento Firmato)


  5. Ma il soffermarsi sulla BOCCO-CANALA è molto riduttivo, il nostro pensiero e quello di 11 persone di Casina che vi hanno messo la faccia è questo: CON IL BISOGNO CHE ha la SS 63 di manutenzione e messa in sicurezza, il tratto in questione non era prioritario. Altro punto da definire: ma è mai possibile che ci si AUTOPROCLAMI padri della Bocco-Canala e non ci si cosparga di cenere sulle cose non fatte?
    Per concludere. Definire 4 gatti, o quattro amici al bar, è molto riduttivo ed offensivo per coloro che con nome e cognome e foto hanno espresso un pensiero e come queste persone fa da 6 mesi il Comitato che è FAVOREVOLE ad ogni EURO speso BENE sulla SS 63!
    A buon intenditor poche parole…

    (Comitato strada statale 63)


  6. Credo che invece il sig. Malvolti abbia ragione nella sostanza: basta sperpero di denaro ma spese meglio mirate a fare il lavoro una volta sola. Abbiamo avuto il contentino elettorale, teniamoci la Bocco-Canala perchè per altri vent’anni non faranno più niente…

    (Cristian)