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Castelnovo, una strada per il generale dei Carabinieri Pietro Pollara

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Domenica mattina, 18 aprile, è in programma a Castelnovo ne' Monti la cerimonia di intitolazione del nuovo tratto stradale che dal Centro Coni porta al Centro benessere “Onda della Pietra” al Generale di Brigata dei Carabinieri, catanese di nascita ma leccese e reggiano d’adozione, Pietro Pollara. Pollara fu comandante della tenenza del capoluogo monntano, responsabile della polizia partigiana e viceprefetto della Liberazione a Reggio Emilia. Il programma della giornata prevede la S. Messa alle ore 10, alla Chiesa della Pieve, ed alle 11,15 la cerimonia di intitolazione vera e propria nel piazzale del Centro Coni, alla presenza del sindaco Gian Luca Marconi, del comandante dei Carabinieri della Compagnia di Castelnovo Mario Amoroso e di altre autorità locali e rappresentanti dell’Arma provinciale. Alle 12 ci sarà un aperitivo al Centro benessere “Onda della Pietra”.

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Pietro Pollara era nato a Palermo il 5 settembre 1914 e fu designato a reggere il comando di Castelnovo ne' Monti dal primo dicembre 1943. Qui iniziava un rapporto privilegiato con Pasquale Marconi e Luigi Galli, ai quali manifestava la sua contrarietà alla Rsi e la sua fedeltà al giuramento dato al Re. Arrestato nell'aprile del 1944 e liberato per mancanza di prove concrete a suo carico, minacciato di deportazione in Germania, Pollara trovò rifugio prima nella Villa del conte Carlo Calvi e poi nella canonica di don Pallai a Villa Cella; infine raggiunse in montagna i partigiani e fu naturale la sua collocazione, per volontà e suggerimento di Marconi e Galli, al comando della neocostituita polizia partigiana, in cui affluirono di regola i Carabinieri che avevano abbandonato la Rsi per raggiungere le formazioni che combattevano le forze nazifasciste. I rigorosi ma corretti metodi di comando di Pollara suscitarono reazioni "da parte degli esponenti comunisti nelle formazioni partigiane, proprio per la sua dedizione alla legalità e per l'invincibile forza inquisitiva con la quale controllava interamente il comportamento dei reparti"; questo fu il giudizio espresso da Giuseppe Dossetti come delegato della Democrazia Cristiana nel Comitato di liberazione di Reggio Emilia e datato primo aprile 1945. Il giorno precedente, a Pollara, dal capo di stato maggiore del Corpo volontari della libertà e del Comando Unico Brigate Garibaldi, era stato rilasciato un "lasciapassare" per attraversare il fronte - allora attestato sulla Linea Gotica - e recapitare ad Alcide De Gasperi un documento politico firmato da Giuseppe Dossetti, riguardante i problemi della gestione della pubblica amministrazione a Reggio dopo l'ormai prossima Liberazione e i profili biografici di alcuni militanti nella Dc locale. Pollara assunse a Reggio, dal maggio 1945 al febbraio 1946, la carica di viceprefetto, poi, dopo alcune esperienze ministeriali, concluse la carriera militare come generale di brigata dell'Arma dei Carabinieri.