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Una sede che unisce: iniziati i lavori nel complesso liberty di Ligonchio

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LIGONCHIO (10 aprile 2010) – Dalla via Emilia a Ligonchio: frontiera italiana di un Appennino che vive. Il tutto a beneficio delle province di Massa, Lucca, Reggio e Parma. Accade, infatti, che una sede operativa del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano avrà presto la sua collocazione definitiva a Ligonchio, nel crinale reggiano al confine con la Garfagnana. Si realizza, in concreto, un centro direzionale che affiancherà quello legale e amministrativo già attivo a Sassalbo. Complice il bel tempo sono iniziati in questi giorni i lavori per la ristrutturazione dell’edificio che il Comune ha concesso in comodato al Parco. Si chiude, così, un cerchio che era singolarmente iniziato con le contestate sedi ubicate in precedenza a Porta S. Pietro, nel centro di Reggio, e in città a Lucca, ereditate dalla gestione commissariale.

La nuova sede, invece, prenderà vita nell’edificio annesso al complesso in stile liberty della Centrale idroelettrica ubicata nel paese di Ligonchio, comune a 1000 msl, ai piedi del Monte Cusna, con poco più di 900 abitanti. Per la sua messa a norma saranno impiegati fondi dell’ente ed europei previsti dal Piano regionale di sviluppo rurale, per complessivi 300 mila euro.

“Un crinale che unisce – spiega Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano -. La nuova sede che andiamo a realizzare a Ligonchio risponde anche alle aspettative di persone, enti e imprese dell’Appennino a favore di un presidio operativo e stabile sul territorio montano, in un comprensorio naturale che va ben oltre i 23.613 ettari del perimetro, ma interessa la parte alta di tutte e quattro le province. E’ una scelta che conferma l’identità plurale toscana ed emiliana di questo Parco nazionale. L’apertura di questo cantiere conferma che manteniamo gli impresi presi”.

Mentre la sede legale e amministrativa prosegue la sua attività a Sassalbo, a Ligonchio troverà così spazio “il centro direzionale delle attività economiche, promozionali e naturalistiche del Parco. Qui si insedieranno gli uffici per lo sviluppo economico, sociale, del turismo e della tutela ambientale; in definitiva di una green economy, vera speranza di rilancio dell’Appennino”.
“Spostare verso il crinale – conclude Giovanelli – centri direzionali per lo sviluppo è più difficile, ma anche più importante di mere azioni di assistenza capaci di incontrare gradimento immediato, ma che nel medio e lungo periodo non lasciano nulla”.

Nella nuova sede, dove la conclusione dei lavori è prevista per la primavera 2011, troveranno spazio, oltre agli uffici della Comunità del Parco, il comando del Coordinamento territorio ambiente – Forestali del Parco (Cta). Inoltre, la sede ospiterà il Campo 1 del progetto dell’Atelier delle acque nella limitrofa centrale monumentale: qui entro luglio si completeranno i lavori, per altri complessivi 240 mila euro, per fare di questo luogo un centro di formazione pedagogico-scientifica unico all’interno del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e targato Reggio Children.