E’ stato presentato questa mattina nella sede dell’Istituto Musicale “Claudio Merulo” di Castelnovo ne' Monti un progetto davvero importante, e con grandi prospettive di sviluppo futuro, che vede collaborare la stessa istituzione musicale della montagna e la Fa.Ce – Famiglie Cerebrolesi di Reggio Emilia, e che rientra nell’ambito di una grande iniziativa internazionale a cui partecipano soggetti musicali dalla Francia, dalla Cina, dalla Germania e, per l’Italia, appunto il Merulo.
Erano presenti il Direttore dell’Istituto Giovanni Mareggini, la responsabile della Fa.Ce della montagna Alma Zanni, e i docenti del Merulo Stefano Bonilauri ed Ezio Bonicelli.
Ha spiegato Mareggini: “Sono ormai alcuni anni che portiamo avanti corsi ed attività musicali insieme ai ragazzi diversamente abili, che fanno riferimento alla Fa.Ce. Nel corso del tempo questa attività si è sviluppata ben oltre le previsioni iniziali. I corsi vengono seguiti da Ezio Bonicelli insieme a Luisa Magnani e sono diventati sempre di più i ragazzi che con cadenza settimanale si ritrovano con la semplice idea di fare musica.
Grazie a Stefano Bonilauri ora questa nostra attività è entrata in contatto con il gruppo francese delle “Percussions de Treffort”, diretto da Alain Goudard, che ha sede vicino a Lione, e si è avviato un rapporto che pensiamo possa strutturarsi negli anni: il primo passo sarà la settimana prossima, nei giorni dal 14 al 16 aprile, una serie di attività che abbiamo intitolato “Oltre i confini”, con la presenza a Castelnovo di Goudard ed alcuni suoi ragazzi.
Si tratta per noi della partenza di una attività internazionale già esistente, che comprende realtà che lavorano con ragazzi disabili in Francia, in Cina, in Germania.
Il sogno che abbiamo per il futuro è che possa nascere un ensemble che metta insieme ragazzi diversamente abili e studenti del Merulo normodotati.
Siamo molto fieri di come è stata gestita negli anni questa attività, che ci rende l’unico conservatorio in Italia, nonostante siamo il più piccolo in assoluto, ad avere una attività strutturata per ragazzi diversamente abili”.
Il calendario delle attività dal 14 al 16 aprile prevede visite del gruppo francese ai centri diurni dell’Appennino, incontri con i ragazzi della Fa.Ce e con il gruppo di lavoro del Merulo che opera con loro, e una serata di presentazione pubblica dell’iniziativa e l’esecuzione di brani musicali, giovedì 15 alle 21 nella sala concerti dell’Istituto.
Ha aggiunto Alma Zanni: “L’idea da cui eravamo partiti, quattro anni fa, per questo lavoro con il Merulo, era di far fare ai nostri ragazzi qualcosa che gli piacesse, lontano da idee di musicoterapia, ma semplicemente perché avessero l’opportunità di divertirsi e stare bene. Siamo partiti con un sentimento di avventura, ed anche un po’ di paura, perché per il Merulo era il primo approccio con la disabilità, ma poi la cosa è cresciuta, sono emerse idee sempre nuove, e da un gruppo iniziale di 7-8 ragazzi, oggi a frequentare i corsi sono 18. E’ stato molto bello vedere come hanno reagito gli altri studenti del Merulo, che inizialmente si interrogavano su cosa facessero questi ragazzi, poi pian piano si sono avvicinati alla loro attività ed oggi ci sono 4 o 5 ragazzi che collaborano costantemente ai corsi. Ora in questa nuova iniziativa crediamo tantissimo, abbiamo visto come lavora l’ensemble francese, in cui insieme ragazzi disabili normodotati e disabili producono musica di alto livello. La loro è una esperienza che va avanti da 20 anni, ed i nostri ragazzi a volte presentano disabilità più gravi di quelli che lavorano nell’ensemble, ma devo dire che sono molto bravi anche i nostri, per cui ci aspettiamo una ottima collaborazione”.
Stefano Bonilauri ha raccontato l’esperienza dell’Ensemble di Lione: “Ci sono molti aspetti che rendono interessante questa collaborazione: i percussionisti di Treffort sono nati da subito con l’idea di creare un ensemble professionale, e in Francia c’è grande attenzione per questi gruppi che lavorano con compositori contemporanei, che spesso creano nuove partiture apposta per loro. Sono stati direttamente loro a venirci incontro per una partnership, anche a livello di finanziamenti, perché Goudard era molto interessato a conoscere i nosri progetti con i ragazzi disabili. Quando si incontrano metodi e realtà diverse che si prefiggono obiettivi comuni, ne emerge sempre un arricchimento”.
Ha concluso Ezio Bonicelli: “Quando siamo partiti a lavorare con questi ragazzi non sapevamo bene quale approccio seguire. Dopo una fase in cui lavoravamo sulla riproduzione di canzoni e musiche esistenti, abbiamo dato più spazio alla composizione, ed è emersa da parte loro l’esigenza di usare la musica come un nuovo linguaggio di comunicazione, non verbale, con il quale gradualmente hanno imparato sempre più a raccontarsi ed aprirsi. Oggi buona parte delle idee e proposte su cui lavoriamo vengono direttamente da loro, in un momento che è per loro gioioso e divertente. Sarà una nuova sfida riuscire ad usare questo linguaggio per comunicare con questi ragazzi francesi, sulla base di strumenti, suoni e ritmo”.